Tosse d’inverno vuol governo, tosse d’estate conduce al sagrato
La tosse, si sa, è una modalità di risposta e “pulizia” delle vie respiratorie, a diversi livelli e con cause molto diverse tra loro. La tosse, quella che Ippocrate chiamava “la voce del polmone”, si può, infatti, considerare una delle risposte coordinate dell’organismo per l’eliminazione di polveri, batteri o inquinanti che entrano attraverso il naso. Infatti, lungo le “vie” anatomiche del respiro esistono sistemi in grado di controllare l’accesso di particelle potenzialmente nocive. In primo luogo, opera la cosiddetta “clearance” mucociliare, ovvero un sistema di pulizia messo in atto dai “filuzzi” delle cellule della mucosa dei bronchi. Questi, muovendosi come tante impercettibili setole di una scopa, hanno il compito di “frenare” l’avanzata delle particelle inspirate e poi di eliminarle, spingendole verso l’esterno. Per ottenere questo risultato occorre che vengano prodotte sostanze di tipo mucoso da strutture specializzate. Queste strutture sono le ghiandole sottomucose della parte bronchiale. A loro viene dato il compito di produrre il fluido biologico che darà origine al muco, entro cui vengono “intrappolati” gli elementi esterni. Poi, nell’ambito di un processo fisiologicamente coordinato, le “ciglia” delle vie respiratorie, cioè i sottili filuzzi che stanno sulla sommità delle cellule dei bronchi, spostano progressivamente il muco verso l’alto. A quel punto una piccola quantità di muco che viene eliminata attraverso il colpo di tosse.
Questi passaggi sono necessari quando la tosse nasce in basso, lungo le pareti dei bronchi, ed è di grande utilità per l’organismo proprio perché si tratta di un meccanismo difensivo di grande efficacia. Tuttavia, non sempre la tosse porta all’espulsione di muco. In realtà, infatti, esistono sensibilissimi recettori nervosi addensati nella zona alta dell’albero respiratorio, nella trachea e nei bronchi che riescono a individuare altri componenti in grado di ostruire le vie respiratorie come, ad esempio, un boccone di cibo che invece di scendere lungo l’esofago è andato ad ostruire la trachea, oppure la presenza di infiammazione a livello faringo-laringeo. È per questo che uno dei sintomi più tipici di infiammazioni come la faringite o la tracheite è proprio la tosse. Questi recettori, infatti, sono in grado di identificare lo stato infiammatorio e, di conseguenza, inviano, lungo le fibre nervose, indicazioni “a tossire” a un piccolo gruppo di neuroni, che si trovano nella parte più bassa del cervello dove ha sede il centro nervoso della tosse.
Attenzione, quindi. Rispettiamo la tosse e cerchiamo di comprenderne le cause, anche in base alle caratteristiche, alleviandola, con farmaci di automedicazione quando dura poco ed è un sintomo derivante da virus di stagione. Infatti, è molto più facile incontrare fattori (infreddature, virus, batteri) che possono scatenare il disturbo in inverno rispetto all’estate. Proprio per questo, l’antico proverbio di oggi ricorda come la tosse in inverno sia un fatto normale, che si conosce e che, spesso, si è imparato a gestire. Viceversa, se la tosse arriva in estate, bisogna correre ai ripari e cercare di approfondirne tempestivamente le cause, grazie alla diagnosi del medico, per Infatti, l’organismo appare meno portato a sviluppare la tosse nelle belle giornate di sole e, se la tosse diventa una compagna delle giornate, nelle sue diverse manifestazioni, parlare con il medico è fondamentale.
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