L’acqua di marzo è peggio delle macchie sui vestiti
Si dice spesso “marzo pazzerello”. E questo perché, a marzo, la primavera si avvicina ma il clima può ancora essere rigido. Per questo non dimentichiamo che, come dicevano i nostri nonni, bisogna fare attenzione ai repentini cambi del tempo che ci espongono a infreddature e, che possono mettere l’organismo in condizione di essere più sensibile all’attacco dei virus. Così, in questo senso, in termini di salute, si può leggere l’antico proverbio “l’acqua di marzo è peggio delle macchie sui vestiti” a sottolineare quanto, in questo caso per l’agricoltura, possa rappresentare una vera e propria “rovina” se dovesse piovere troppo.
Per l’organismo umano, se non si sta attenti, bruchi mutamenti termici, umidità e qualche acquazzone che ci coglie impreparati senza ombrello possono facilitare l’insorgenza di sintomi alle vie respiratorie, dal raffreddore fino al mal di gola, a volte a qualche linea di febbre. I farmaci di automedicazione, caso per caso, possono aiutarci. Ma la prevenzione è fondamentale. Non scopriamoci prima del tempo, facendoci illudere da un preludio di primavera e portiamo con noi l’ombrello ricordando quanto marzo sa essere pazzerello. Affronteremo meglio il cambio di stagione, preparandoci al tempo più stabile e mite della bella stagione.
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