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Ciao, sono bollino!

Ti voglio bene, mamma!

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Raccontare filastrocche al bimbo che è ancora in pancia lo aiuta a crescere

Mamme, ricordate le vostre nonne. Vi prendevano in braccio e cominciavano a raccontare le storie più dolci della loro infanzia. E voi, assieme a loro, sognavate. Ora che state aspettando il vostro piccolo, ne percepite i movimenti nel vostro corpo, non dimenticate di accarezzare la pancia e raccontare. E’ la scienza che lo consiglia. Già prima del vagito con cui saluta il mondo, il vostro bimbo riesce ad ascoltarvi e a percepire la dolcezza della vostra voce. Il bimbo vi ringrazierà nel futuro. Lo conferma una ricerca condotta all’Università della Florida pubblicata su Infant Behavior and Development, che dimostra come la voce materna impegnata a raccontare una dolce canzoncina alla sua “pancia” possa aiutare lo sviluppo delle capacità di comprensione e della memoria del futuro bebé. La ricerca ha preso in esame 32 madri, che si sono impegnate a recitare regolarmente piccole filastrocche nell’ultimo periodo di gravidanza, tra la 28esima e la 34esima settimana della dolce attesa. Vi sembrerà impossibile ma il vostro racconto  induce una risposta che porta anche ad un effetto sul battito cardiaco del futuro bebè. In pratica, basta la vostra voce per stimolare reazioni positive. Allora, fatevi un bel regalo che vi verrà restituito centuplicato. Una dolce filastrocca alla vostra pancia unirà ancora di più il vostro cuore con quello del piccolo. E tanti auguri a tutte.