Troppo caffè? Annusa le urine!
La pipì, si sa, indica molte cose. Soprattutto in questa stagione, in cui complice il caldo e la sudorazione si tende ad urinare di meno, producendo un liquido molto concentrato. Un tempo, quando non erano disponibili gli esami di adesso, il medico aveva l’abitudine di annusare le urine del malato per formulare la diagnosi.
Più semplicemente, allo stesso modo, le nostre nonne riuscivano a capire se una persona aveva esagerato con un certo alimento. Volete un esempio? Quando superate i 4-5 caffè al giorno, anche le urine potrebbero esalare l’aroma della bevanda e indicarci che è il momento di limitare l’introito di caffè.
A creare “odore” nel liquido biologico, infatti, ci sono i polifenoli contenuti nell’espresso che vengono assorbiti dall’intestino e poi, dopo essere stati metabolizzati” vengono eliminati con le urine. Se la concentrazione di questi ed altri componenti è particolarmente elevata, anche l’odore delle urine si modifica.
Quello del caffè è solo uno dei tanti esempi che correlano l’odore delle urine con il consumo e l’eventuale eccesso di alcuni alimenti, i cui componenti possono riconoscersi nel liquido prodotto dal rene per eliminare gli scarti dell’organismo.
Ad esempio, come può accadere in questo periodo, bisogna prestare attenzione agli asparagi, al salmone, al grano soffiato, senza dimenticare i più noti “profumatori” come alcol e aglio. Ci sono poi degli alimenti “insospettabili”, in questo senso. Per chi eccede con il peperoncino, che pure aiuta a dilatare i vasi e a combattere l’infiammazione, c’è il rischio che la capsaicina contenuta nel vegetale si ritrovi in quantità nelle urine con conseguente percezione olfattiva.
Più semplicemente, allo stesso modo, le nostre nonne riuscivano a capire se una persona aveva esagerato con un certo alimento. Volete un esempio? Quando superate i 4-5 caffè al giorno, anche le urine potrebbero esalare l’aroma della bevanda e indicarci che è il momento di limitare l’introito di caffè.
A creare “odore” nel liquido biologico, infatti, ci sono i polifenoli contenuti nell’espresso che vengono assorbiti dall’intestino e poi, dopo essere stati metabolizzati” vengono eliminati con le urine. Se la concentrazione di questi ed altri componenti è particolarmente elevata, anche l’odore delle urine si modifica.
Quello del caffè è solo uno dei tanti esempi che correlano l’odore delle urine con il consumo e l’eventuale eccesso di alcuni alimenti, i cui componenti possono riconoscersi nel liquido prodotto dal rene per eliminare gli scarti dell’organismo.
Ad esempio, come può accadere in questo periodo, bisogna prestare attenzione agli asparagi, al salmone, al grano soffiato, senza dimenticare i più noti “profumatori” come alcol e aglio. Ci sono poi degli alimenti “insospettabili”, in questo senso. Per chi eccede con il peperoncino, che pure aiuta a dilatare i vasi e a combattere l’infiammazione, c’è il rischio che la capsaicina contenuta nel vegetale si ritrovi in quantità nelle urine con conseguente percezione olfattiva.
Attraverso consigli pratici e informazioni chiare, ci dedichiamo a educare e guidare verso scelte di vita quotidiana consapevoli, promuovendo un benessere semplice e duraturo.