Così Tom ci ha spiegato come si genera il bruciore di stomaco
1825. Un chirurgo, William Beaumont, studia la mucosa dello stomaco di Alexis St. Martin. Alexis era stato colpito accidentalmente da un fucilata e quindi mostrava un ampio segmento esposto di mucosa gastrica. Per otto anni, tanto è durato il periodo di osservazione, il medico ha quindi visto cosa succedeva allo stomaco di Alexis quando arrivava il cibo e come gli alimenti dessero il via alla produzione di acido cloridrico, il composto che consente di “sciogliere” quanto arriva nel viscere. Poi, quasi cent’anni dopo, Stewart e Harold Wolff, studiarono sistematicamente un uomo di nome Tom. Una sorta di caso clinico “unico”, visto che aveva una fistola (cioè un condotto anomalo) tra lo stomaco e l’esterno. Proprio la fistola consentiva di valutare cosa succedeva alla mucosa dello stomaco in relazione non solo all’alimentazione ma anche alle emozioni. Risultato: studiando Tom si è visto “in diretta” cosa succede quando l’acido è in grado di “attaccare” la parete dello stomaco. In particolare, i problemi iniziano quando si sbilancia l’equilibrio tra la quantità di acido cloridrico presente all’interno del viscere e la capacità delle cellule che producono il muco ad azione protettiva di resistere all’azione corrosiva dell’acido. Ecco allora che se mangiamo troppo o ci sentiamo stressati che possono manifestarsi bruciore, dolore e acidità di stomaco.
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