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Attenzione ai virus “a doppia azione”

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Attenzione ai virus a doppia azione
Il tempo, come è giusto che sia, sta assumendo caratteristiche decisamente autunnali. Non sono rare le giornate di vento, di nubi basse e, soprattutto, di sbalzi di temperatura. Risultato: aumenta la circolazione dei virus presenti nell’aria. Ma attenzione: non bisogna pensare che si tratti di un anticipo di influenza. Ci vuole ancora tempo prima che i ceppi dell’infezione più classica e temuta dell’inverno si propaghino in Italia. In questo periodo possono però facilmente circolare virus che, pur non avendo, sotto l’aspetto microscopico, nulla di simile a quello influenzale, possono comunque creare fastidi al nostro benessere. Soprattutto, alcuni virus come, ad esempio, quelli del gruppo Coxsackie o Echo, sono in grado di avere una “doppia azione” di attacco verso l’organismo poiché generano disturbi che non interessano unicamente le vie respiratorie come, invece, di solito accade con le classiche infreddature autunnali. Infatti, la caratteristica di queste ed altre famiglie virali è quella di saper creare disagio non solo a naso, bronchi e polmoni, ma anche all’apparato digerente. Per questo si possono manifestare sintomi “combinati” che rischiano di debilitarci su più fronti. Infatti, a naso chiuso, raffreddore e mal di gola si associano, a carico dell’apparato gastrointestinale, nausea e vomito e talvolta diarrea. A seconda dei casi, i sintomi respiratori possono essere più o meno predominanti rispetto a quelli gastrointestinali. In comune questi ceppi virali hanno anche altri fattori. Prima di tutto il tempo di incubazione relativamente breve. I sintomi prendono infatti il via entro cinque – sette  giorni dal momento del primo contagio. E soprattutto, vista l’estrema diffusibilità di questi virus, molti dei quali passano da un individuo all’altro attraverso il semplice contatto interumano, l’infezione tende a diffondersi a grande velocità tra tutti coloro che sono in rapporto con chi sta sviluppando l’infezione. In genere, tutto passa entro pochi giorni. I farmaci di automedicazione – che per definizione sono medicinali sintomatici, che cioè agiscono sul disturbo mentre il sistema difensivo del corpo ingaggia la sua battaglia contro i virus – possono essere di grande aiuto nell’alleviare i fastidi. Ad essi, per trovare sollievo possono essere associati anche dei classici ma sempre validi rimedi della nonna. Prima di tutto, semaforo verde per il riposo. Sul fronte dell’alimentazione, che può riprendere tranquillamente dopo le prime sei/otto ore dall’inizio dei sintomi, può essere sufficiente qualche giorno di dieta con riso patate bolliti e limone in caso di diarrea, per evitare di affaticare l’intestino.  Fondamentale è sempre e comunque bere, acqua ma anche thè e tisane, assicurando un sufficiente apporto di liquidi all’organismo per compensare l’eventuale perdita di liquidi in caso di vomito e diarrea. Il miele, caso mai nel latte caldo, svolge poi un’azione lenitiva delle vie respiratorie eventualmente infiammate.