Mamma, parlami come se fossi già grande!
Parole giuste e niente “versi” per rapportarsi con i bebè. Avete presente un babbo, una mamma o un nonno che parlano ad un bimbo piccolo? Il primo pensiero è quello di essere vicini a lui, anche nel parlare. E così si creano parole improponibili o accozzaglie di sillabe e versi che dovrebbero aiutare il piccolo a capire. Ebbene, per quanto questo possa sembrare bello e divertente, non si tratta di un approccio corretto per la sua educazione, anche se il bebè sorride alle nostre buffe affermazioni. Anche se ci sembra di avvicinarci al suo tentativo di articolare qualche parola, probabilmente non riusciamo ad essere davvero utili per favorire il naturale percorso che lo porterà ad imparare a parlare. Lo fa sospettare una ricerca condotta dal Riken Brain Science Institute giapponese in collaborazione con il Laboratoire de Sciences Cognitives et Psycholinguistique di Parigi, pubblicata sulla rivista Psychological Sciences. I ricercatori hanno dapprima registrato le voci di 22 mamme giapponesi che parlavano ai loro piccoli, poi hanno studiato le sillabe maggiormente usate, confrontandole con quelle più frequentemente emesse quando si parla con un adulto. Le mamme parlavano meno chiaramente quando si riferivano ad un piccolo piuttosto che chiacchierando con un coetaneo. Morale? Meglio parlare normalmente, perché il piccolo impari prima e meglio a parlare correttamente.
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