fbpx
Ciao, sono bollino!

Alopecia

Sinonimi: calvizie

Definizione

Tempo di lettura: < 1 minuto

Il termine viene dalla parola alopex, che significa volpe. Questo animale infatti ha una muta molto evidente durante la quale perde moltissimo pelo. Pur se viene usata genericamente per definire la calvizie, la parola alopecia è il prefisso che caratterizza diverse condizioni correlate alla perdita di capelli, che a volte possono anche portare ad avere la pelle completamente glabra in un’area delimitata del cuoio capelluto, come avviene nell’alopecia aerata. Esiste poi una perdita contenuta di capelli, sovente di natura stagionale, che si definisce defluvium capillorum. La classica calvizie (in termine scientifico alopecia androgenetica) rappresenta la forma più diffusa e disturbante della patologia: colpisce mediamente quasi l’80 per cento dei maschi e la metà delle femmine nel corso della vita. In genere, nelle sue forme più gravi esordisce intorno ai 18 anni di età nel maschio e intorno ai 14-15 anni di età nelle donne e provoca un notevole diradamento dei capelli prima dei 25 anni. Il diradamento diventa evidente quando la densità dei capelli nell’area interessata si riduce fino al 50 per cento. L’alopecia androgenetica si chiama così perché è necessaria la coesistenza di due elementi: gli androgeni (ormoni maschili), alla cui azione alcune persone sono più sensibili e la predisposizione genetica, ovvero la presenza di geni predisponenti alla calvizie.

Sintomi associati

  • caduta dei capelli
  • perdita dei capelli

Trattamento

L’alopecia androgenetica non può essere vinta completamente, ma la ricerca è oggi in grado di rallentarne l’evoluzione, anche grazie a soluzioni da applicare localmente disponibili come farmaci di automedicazione a base di minoxidil e biotina. Sul fronte dei trattamenti che possono essere prescritti dal medico si va dai farmaci fino al trapianto di capelli. I primi hanno come obiettivo di impedire agli ormoni androgeni di esercitare i loro effetti sul follicolo e nel contempo stimolare il follicolo a produrre capelli più grossi e più lunghi, oppure lo stimolo della crescita dei follicoli. L’autotrapianto invece consiste nel prelevare follicoli dalla regione occipitale del cuoio capelluto e trapiantarli nella regione frontale o del vertice interessate dalla calvizie. I follicoli della regione occipitale non sono sensibili agli effetti negativi degli ormoni androgeni e continuano a produrre capelli spessi e lunghi anche in età avanzata. Una volta trapiantati nella zona calva i capelli trapiantati non si assottigliano e si comportano come i capelli normali che si rinnovano periodicamente.

Buone abitudini

Affrontare la calvizie non vuol dire solamente puntare su trattamenti medici o chirurgici ma anche prestare più attenzione ai propri capelli e più in generale alla propria pelle. Pur se l’origine dell’alopecia androgenetica è “scritta” nei geni e nella sensibilità del follicolo pilifero agli ormoni androgeni, infatti, esistono fattori che possono accelerarne il decorso. Ad esempio in questo senso è particolarmente importante lo stress, quindi è sempre consigliabile un valido controllo della tensione emotiva, soprattutto in giovane età. Per il resto, possono avere influssi negativi sulla capigliatura le diete dimagranti eccessivamente strette in termini calorici, il fumo di sigaretta, l’esposizione al sole e l’impiego regolare di lampade abbronzanti.

Realizzato in collaborazione con SIMG - Società italiana di medicina generale e delle cure primarie