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Aerofagia: cos’è, come nasce e come si affronta

Aerofagia: cos’è, come nasce e come si affronta
Tempo di lettura: 3 minuti

La digestione è lenta. Lo stomaco dà la sensazione di essere sempre gonfio, anche se non si è mangiato molto, con le pareti tese. E poi, compaiono le eruttazioni ripetute. Questi sono i disturbi più comuni dell’aerofagia, condizione che crea un certo stress ma per fortuna può essere affrontata modificando lo stile di vita e contrastando, per quanto possibile, le situazioni che possono favorirne l’insorgenza. Come accade per il meteorismo e i conseguenti borborigmi – ovvero quei rumori incontrollabili che nascono all’interno dell’addome – l’aerofagia è infatti correlata all’eccessiva presenza di aria e gas all’interno dell’apparato digerente.

L’aerofagia tende a manifestarsi soprattutto quando viviamo un periodo di stress molto intenso, quando modifichiamo l’alimentazione rispetto alle abitudini perché viaggiamo in un Paese lontano o magari ci lasciamo andare a libagioni ripetute, oppure quando una gastroenterite virale disturba i normali meccanismi di funzionamento dell’apparato digerente. 

Come si crea il gas nello stomaco

L’aerofagia è la conseguenza di un’anomala deglutizione di aria. Questa scendendo verso lo stomaco, porta a dilatarne la parete, tanto da far nascere quella fastidiosa sensazione di gonfiore subito sotto il torace e favorire la comparsa di una fastidiosa pesantezza di stomaco, con conseguenti difficoltà di digestione. Spesso, come detto, si associa a meteorismo, che è legato all’eccessivo accumulo di gas all’interno dell’apparato digerente. L’eccesso di gas può generarsi per un’alimentazione particolarmente ricca in cibi che facilitano la produzione di gas, come ad esempio i legumi, per alterazioni dei normali movimenti del viscere o ancora per l’elevata fermentazione di sostanze organiche da parte della flora batterica presente nell’apparato digerente.

Per capire quanto e come tutti siano potenzialmente a rischio di aerofagia, basta fare un semplice computo matematico. Normalmente ad ogni deglutizione vengono introdotti 2-3 millilitri di aria. Ma quando una persona è particolarmente ansiosa questo numero si moltiplica quasi all’infinito, tanto che si può arrivare anche a 200 millilitri. In questa condizione diventa difficile assorbire e riespellere l’aria stessa, per cui si scatenano i tanti disturbi legati all’eccessiva “ingestione” di aria, dal generale senso di fastidio alla pancia, borborigmi (appunto i rumori che si creano nell’intestino), senso di pienezza e gonfiore, flatulenze.

Come si combatte l’aerofagia

Oltre a combattere lo stress, vero e proprio “alleato” dell’eccessiva ingestione di aria che entra nel tubo digerente, ovviamente chi soffre di aerofagia deve prestare attenzione all’alimentazione per scongiurare la comparsa di meteorismo legato ai processi digestivi.

È fondamentale evitare gli alimenti che più facilmente inducono l’introduzione di aria o la formazione di gas all’interno di stomaco e intestino. Per questo occorre consumare con moderazione pane, prodotti lievitati, creme particolarmente grasse, frappè, oltre ai legumi che per alcune persone particolarmente sensibili possono dar luogo alla comparsa di meteorismo e tensione addominale. Attenzione: in alcune persone l’aerofagia e il meteorismo conseguente possono anche far seguito all’ingestione di grandi quantità di verdura o frutta.

Sempre tra le abitudini alimentari anti-aerofagia, ricordate che ci sono fattori che possono facilitarne l’insorgenza e il peggioramento. Bisogna fare a meno delle bevande “gassate”, cioè addizionate con acido carbonico, evitare di masticare continuamente le gomme americane e soprattutto bisogna smettere di fumare. Tutte queste abitudini favoriscono la salivazione. La saliva diventa una sorta di “veicolo” per le bollicine d’aria che in essa si formano e quindi, con la deglutizione, questa aria è destinata a liberarsi nello stomaco favorendo la comparsa del disturbo. Sempre a questo scopo, ricordate che è importante masticare con cura gli alimenti. Una masticazione troppo veloce favorisce l’insorgenza di aerofagia, con l’aria che entra più facilmente nel tubo digerente.

L’automedicazione come rimedio per l’aerofagia

Una sana alimentazione, insieme ad una miglior gestione dello stress, è il primo rimedio per contrastare l’insorgenza di aerofagia e meteorismo. Ma una valida risposta ai sintomi può venire anche dai farmaci per automedicazione, in particolare quelli capaci di assorbire i gas in eccesso presenti nei visceri. Va ricordato che i principi attivi di questi medicinali non contengono sostanze che possono essere assorbite dall’organismo. Di conseguenza, la loro azione si concentra totalmente all’interno dell’apparato digerente. Per questo, una volta espletato il loro compito, questi composti vengono eliminati senza difficoltà. 

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