Buon riposo…. e sogni d’oro
A volte, dormendo, viviamo esperienze che magari vorremmo fare da svegli, in altri casi ci troviamo immersi in avventure che ci fanno divertire, in qualche caso siamo in preda ad incubi paurosi. E’ davvero fantastico il mondo onirico del sogno, dentro il quale ci catapultiamo ogni notte, anche se magari al risveglio non ricordiamo nulla di quanto sognato. Così in occasione della Giornata Mondiale dei sogni, che si celebra domani, 25 settembre, può essere utile ricordare come nascono i sogni e quanto la qualità e la durata del sonno – spesso messi a repentaglio da preoccupazioni, tensione emotiva e stress – siano elementi fondamentali per la salute e il benessere a tutte le età.
I sogni e la fase REM
Quando sogniamo, ci troviamo nella fase REM, sigla che sta per Rapid Eyes Movements. Infatti, durante questa fase, che si ripete mediamente ogni ora e mezza e dura poco (tra i 5 e i 15 minuti) pur se dormiamo profondamente, gli occhi si muovono. I periodi REM durante il riposo sono particolarmente importanti perché sono necessari al cervello per far sedimentare i ricordi e “ripulire” il cervello da ciò che non serve (anche se, pure il sonno non-REM interviene in questi processi). La scienza ha dimostrato che in questa fase che è, appunto, quella dei sogni, aumentano il flusso sanguigno e la respirazione e, soprattutto, il cervello è attivo come in stato di veglia tanto che si consumano ossigeno e glucosio come se non si stesse dormendo. Mentre il cervello è vigile, braccia e gambe sono immobili, secondo un fenomeno di “atonia” muscolare, ancora non del tutto spiegato, ma che potrebbe essere una risposta protettiva nei confronti dei sogni e cioè sembrerebbe non permettere movimenti scomposti eventualmente derivanti da quanto stiamo vivendo in sogno. “Godere” della fase in cui si sogna, appunto la REM, è molto importante per sentirsi meglio al risveglio.
Se ci si sveglia durante il sonno REM , specialmente se da un bel sogno, ci si sente meglio, più rapidamente svegli mentre se ci svegliamo quando ci troviamo nella fase di sonno profondo, in genere siamo più rallentati. Per questo è importante che ogni persona si ponga come obiettivo la propria personale igiene del sonno: ognuno ha il suo ritmo e una sua quantità di sonno “giusta”, che si misura valutando come ci si sente di giorno: se si riesce a rimanere attenti, non si ha sonnolenza, o stanchezza, probabilmente le ore di sonno sono sufficienti. Detto questo è importante che le persone seguano il loro ritmo (chi più serotino, e cioè tende andare a letto più tardi, chi mattiniero) e mantengano durate di sonno costanti.
Le regole per un buon riposo
Chi ha il sonno agitato e si sveglia spesso, accorgendosene o no, rischia di non riposare bene e si sente uno zombi per tutta la giornata, indipendentemente dal tempo in cui rimane a letto. Per questo regolarsi nei confronti del cattivo riposo e dell’insonnia significa poter sognare bene, riducendo il rischio di ritrovarsi stanchi e agitati al risveglio. E allora? Allora è necessario prendere le dovute contromisure per riposare bene.
Se sapete che caffè e tè nel pomeriggio possono contribuire ad agitarvi meglio evitarli, così come non bisogna eccedere con gli alcolici la sera: se all’inizio ci si appisola più facilmente, nella notte il sonno si fa disturbato e poco riposante. Sul fronte dell’ambiente, meglio ricordare di creare buio e, per quanto possibile, silenzio: in questo modo si evitano potenziali stimoli disturbanti quando ci si trova tra le braccia di Morfeo. Sul fronte delle “onde” che possono disturbare il riposo, meglio evitare che qualsiasi elettrodomestico, computer compreso, sia a meno di cinque metri dal letto.
Venendo al giaciglio, conviene evitare materassi corti, sotto il metro e novanta, così da avere a disposizione il giusto spazio per rigirarsi sotto le lenzuola.
Capitolo cuscini: ognuno deve scegliere quello con cui riposa meglio ma possono aiutare i cuscini a salsicciotto francesi che evitano di dover tenere il collo sospeso e riducono lo stress per i muscoli che circondano le vertebre della nuca.
Prima di andare a letto, poi, si può fare un buon bagno tiepido (l’acqua dovrebbe essere intorno ai 40 gradi) con sali da bagno e aromi che facilitano il relax, come quelli a base di lavanda e biancospino. Magari integrando l’azione rilassante degli aromi con quella di una tisana calda a base di camomilla o lavanda.
Per il resto, nelle fasi di maggior ansia quando chiudere le palpebre appare un’utopia, ricordate che i farmaci di automedicazione ad azione blandamente sedativa possono essere di grande aiuto per periodi limitati per ritrovare il sonno. In questo modo, davvero si può fare il miglior augurio: buon riposo e, vista la giornata di domani, sogni d’oro!
Attraverso consigli pratici e informazioni chiare, ci dedichiamo a educare e guidare verso scelte di vita quotidiana consapevoli, promuovendo un benessere semplice e duraturo.