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Buona digestione per un buon Natale

Buona digestione per un buon Natale
“Semel in anno licet insanire”. I latini non avevano torto: una volta all’anno si può anche impazzire. E se pensiamo al Natale questo significa che si può cedere alle tentazioni della tavola. Anzi, nella nostra cultura è quasi d’obbligo celebrare il Natale con le giuste leccornie, magari mettendo in conto un pizzico di “appisolamento” dovuto ad una digestione  più lenta  a causa dell’eccesso di cibo ingerito. E’ un effetto collaterale tipico del Natale ma non sarebbe il giorno di festa  più atteso dell’anno se non si condividessero con parenti e amici i piatti della tradizione. L’importante è fare in modo che la festa non duri per giorni o addirittura settimane, complici anche le cene di lavoro e gli immancabili aperitivi con colleghi e amici per gli scambi di auguri. E allora, bisogna prepararsi al meglio agli stravizi di fine anno, ricordando che prendere peso (a prescindere dai piccoli disturbi che possono colpirci se sovraccarichiamo troppo l’apparato-gastro-intestinale) non fa certo bene all’organismo. Certamente, se per tutto l’anno si segue una dieta equilibrata e si fa una regolare attività fisica non c’è molto da temere da qualche peccato di gola tipico delle festività. Tuttavia, un pizzico di attenzione – anche per riguardo alla linea –  anche durante le feste, non guasta. Il primo passo è sapere cosa abbiamo nel piatto! 

  • Lo zampone, come il cotechino, contiene all’incirca un terzo di carni suine magre, un terzo di cotenna depilata e un terzo di grassi di maiale. Quindi, consumarlo spesso forse non va bene ma  è un piatto irrinunciabile  delle Festività natalizie meglio se fosse un piatto unico, insieme alle lenticchie. Zampone e cotechino anche da soli possono essere difficili da digerire e inoltre, un solo etto di questo salume da cuocere dà quasi 400 calorie.
  • Sulle digestione possono pesare anche l’anguilla e il capitone (esemplare femminile dell’anguilla, di grosse dimensioni, in quanto, solitamente, supera i 50 centimetri di lunghezza), pesci di acqua dolce, che fanno parte della tradizione natalizia di molte zone d’Italia. Contrariamente a quanto si pensa, però, non si tratta di pesci magri. Infatti, hanno tra le carni più grasse “del mondo acquatico”, con il 23,7 per cento di grassi. 
  • Il cappone, per chi invece predilige le carni bianche, non è altrettanto magro come altre tipologie come il pollo. Infatti, il cappone perde alcune delle caratteristiche che rendono il pollame più leggero e digeribile. Si tratta infatti di un pollo maschio castrato in età giovanile, che, a differenza degli altri suoi simili, presenta maggiori quantità di grasso. Se a questo aggiungete che le modalità di preparazione sono sempre molto prodighe di condimenti, potete ben capire come il rischio di salire con le calorie sia davvero dietro l’angolo. 
  • La faraona contiene in quantità proteine e anche vitamine, soprattutto B1, B2 B6 e PP. Inoltre, a differenza del cappone, non è particolarmente ricca di grassi.
  • Il salmone contiene acidi grassi omega 3, ad azione protettiva per i vasi sanguigni. Quindi questa carne, pur se non esattamente leggera e magra, rappresenta una valida soluzione per il pranzo di Natale visto che offre anche un buon quantitativo di proteine nobili con aminoacidi essenziali che il corpo non può produrre da solo.
  • La frutta secca è ricca di elementi nutritivi ma anche particolarmente ricca di calorie. Ad esempio, le noci contengono 662 calorie per etto. Vanno quindi consumate con moderazione, così come le mandorle, peraltro leggermente meno caloriche (543 calorie l’etto). I datteri, invece, sono una vera sorgente naturale di zuccheri: per questo conviene sempre mangiarli per ultimi, curando di lavare immediatamente i denti dopo il consumo. 
  • Il panettone è il dolce irrinunciabile del Natale. Per quanto calorico, nella versione classica (altrimenti l’introito di calorie, grassi e zuccheri varia di molto) fornisce 335 calorie circa per etto, contro le 430 circa del pandoro e le 475  del panforte. Certamente dopo un pasto già abbondante appesantisce ulteriormente il processo digestivo. 

Durante le feste quindi godetevi i piatti della tradizione senza però esagerare per non dovervene pentire troppo dopo le feste. E se lo stomaco dovesse lamentarsi quando “sgarriamo”, i farmaci di automedicazione possono aiutarci a contrastare, occasionalmente, i sintomi come bruciori di stomaco, difficoltà digestive o acidità e riportare il benessere a stomaco e intestino.