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Cefalea, anche la tiroide può giocare un ruolo importante

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Che mal di testa! In queste giornate esistono molteplici fattori che possono entrare in gioco nel determinare quel cerchio alla testa che, pur non raggiungendo i picchi di dolore tipici delle forme più gravi di emicrania, può facilmente rovinarci le giornate. Tanti sono i fattori che possono farci venire mal di testa. In primo luogo, può incidere lo stress legato all’esperienza della pandemia, che tutti stiamo vivendo e che in qualche modo modifica le nostre abitudini e le nostre attività: lo smart working e un eccesso di ore al PC e altre componenti di quest’epoca, tra cui la tensione emotiva di chi ha difficoltà nel trovare o nel mantenere il lavoro, oppure la ridefinizione dell’organizzazione domestica causano una variazione nei sistemi di regolazione dello stress, facilitando l’insorgenza del problema.

Anche una cattiva postura può avere un certo impatto soprattutto se interessa i muscoli del collo incaricati di sopportare il peso del capo costantemente ripiegato in avanti per fissare lo schermo di smartphone o tablet.

Infine,  un certo peso nell’insorgenza del mal di testa può averlo la dieta: pasti consumati troppo in fretta davanti al computer piuttosto che qualche stravizio alimentare con un eccesso di grassi o di alcolici, specie alla sera, possono aumentare il rischio di cefalea. Per fortuna, le contromisure efficaci esistono: conviene puntare sui farmaci di automedicazione ad azione antinfiammatoria e analgesica che, nelle forme di mal di testa più comuni e occasionali (in caso di dolori che si ripetono a breve distanza di tempo o in caso di emicrania è sempre meglio fare riferimento al medico), possono aiutarci a combattere il sintomo, riportando il benessere.

In assenza di cause facilmente individuabili come una giornata di lavoro pesante, è importante sapere che in alcuni casi la cefalea può nascere anche dall’alterazione del normale lavoro della ghiandola della tiroide che opera come vero e proprio “regolatore” del nostro benessere. In generale, quando la tiroide non funziona bene e lavora poco (c.d. ipotiroidismo), il corpo si adatta a un metabolismo meno serrato di quello che dovrebbe avere. È per questo che ci si sente stanchi, si ha difficoltà a controllare il peso, nonostante regimi alimentari normali e si soffre di umore altalenante. Quello che spesso nemmeno si sospetta, è che una disfunzione della tiroide potrebbe aumentare la possibilità di incorrere in furiosi mal di testa. Il rischio, per coloro che soffrono di ipotiroidismo sarebbe più alto di oltre il 20% fino ad arrivare al 50% nel caso in cui si soffra di emicrania. A dirlo è una ricerca dell’Università di Cincinnati pubblicata sulla rivista Headache. Lo studio che ha indagato la correlazione tra le due eventualità attraverso un campione di quasi 8.500 persone: a rischio di incorrere in questa combinazione sfortunata sono in particolare le donne, le quali presentano i sintomi di un cattivo funzionamento della tiroide almeno cinque volte di più rispetto ai coetanei maschi.

Se quindi la cefalea arriva a darvi fastidio, combattete il dolore con i farmaci di automedicazione in caso di disturbo occasionale. Tuttavia, se il mal di testa arriva spesso senza spiegazioni, parlatene con il vostro medico curante: un controllo degli ormoni tiroidei potrebbe aiutarvi a risolvere il problema.