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Come lavare bene i denti e cosa succede se non lo facciamo bene

Come lavare bene i denti e cosa succede se non lo facciamo bene
Tempo di lettura: 4 minuti

Si fa presto a dire igiene orale. Mettere da parte una buona igiene orale che permetta di proteggere al meglio i denti e il sorriso per assumere cattive abitudini è, purtroppo, davvero semplice!

Cosa succede se non laviamo i denti?

Può bastare l’impossibilità di pulire adeguatamente i denti per qualche giorno, magari perché ci si trova in viaggio, per pregiudicare il lavoro di mesi e dare il la a fastidi come gengiviti, parodontiti e addirittura dolore ai denti. Lavarsi bene i denti è quindi un impegno quotidiano che, per la nostra salute, non dovremmo mai tralasciare. Fin da piccoli. Altrimenti le gengive soffrono, i denti rischiano tartaro e carie e l’alito si fa pesante, apparentemente senza motivo e nonostante l’attenzione agli alimenti. Addirittura, qualche volta, improvvisamente e senza motivo, si “sente il sapore del sangue” in bocca e ciò accade perché il tessuto che circonda il dente è infiammato per la parodontite. Visite regolari dal dentista, pulizia dei denti a cadenze fisse e igiene orale quotidiana. Queste sono le tre regole per mantenere la bellezza e la salute del sorriso.

Come e per quanto tempo lavarsi i denti

Non dobbiamo mai dimenticare che la salute della bocca passa per l’igiene quotidiana. Anche dando per scontato che i farmaci di automedicazione ad azione antisettica e analgesica sono davvero utili per contrastare nell’immediatezza i fastidi legati ai problemi del cavo orale e che il dentista rappresenta il punto di riferimento quando i fastidi non si risolvono dopo qualche giorno. È fondamentale pulire i denti dopo ogni pasto spazzolandoli per almeno due minuti grazie all’impiego di spazzolini “su misura” per lo stato della propria bocca cercando, se possibile di ridurre gli alimenti acidi e di pulire adeguatamente i denti dopo averli assunti. Basilare è anche utilizzare sempre gli scovolini per una pulizia più accurata e/ o il filo interdentale per eliminare eventuali residui di cibo che si sono depositati tra i denti e che possono danneggiare le gengive favorendo la proliferazione di germi e le condizioni favorevoli allo sviluppo di problemi ai denti.

Non dimenticarsi di pulire la lingua

Inoltre, bisogna sempre spazzolare la lingua. Dimentichiamo spesso di pulirla, ma si tratta di un passaggio fondamentale nell’igiene orale, e non solo per contrastare l’alitosi ma anche per creare un ambiente “ottimale” per la salute della bocca.

Quale spazzolino scegliere?

Per quanto riguarda lo spazzolino, la scelta deve essere sempre essere accurata. Non è vero che occorre una setola particolarmente dura e che le superfici dentali vanno affrontate con un’energia “speciale”. Anzi così facendo si aumenta il rischio di lesioni al cavo orale. Occorre essere delicati ed è preferibile uno spazzolino medio, a meno che non esistano indicazioni specifiche che debbono venire dall’odontoiatra o dall’igienista dentale. Inoltre, controllate sempre lo stato di salute e pulizia del vostro spazzolino. La vostra bocca vi ringrazierà. Se invece la vostra scelta è quella di usare lo spazzolino elettrico, il consiglio è quello di rivolgersi al dentista o all’igienista dentale per sceglierlo al meglio secondo le vostre caratteristiche e utilizzarlo nel modo corretto.

Bambini: quando e come iniziare a lavarsi i denti

Non pensate che non si debba curare l’igiene orale dei più piccoli, pensando che intanto i denti da latte sono destinati a cadere. Se il dente da latte cade troppo presto, il rischio di un non perfetto allineamento dei denti definitivi è concreto. Inoltre, in un caso su quattro, i bimbi con meno di dieci anni che sono costretti a portare un apparecchio ortodontico devono farlo perché hanno perso troppo presto un dentino da latte. Le carie alla dentatura da latte poi, raddoppiano la probabilità di disturbi dentali successivi predisponendo a problemi gengivali o di carie sui denti definitivi. Per questo è necessaria la prevenzione, iniziando a far lavare i denti ai bambini sin dai primi anni di vita.

Per i bimbi al di sotto dei sei anni, soprattutto all’asilo, sarebbe meglio l’impiego di prodotti monouso come salviette specifiche per la pulizia del cavo orale. Oppure, sarebbe necessario, in caso di utilizzo di spazzolino, specie quando i bambini sono più grandicelli, che non se ne faccia un uso promiscuo attraverso lo scambio con altri bambini. Se questo non è possibile, allora meglio evitare lo spazzolino. Questa misura preventiva nasce dalla condivisibile e giusta esigenza di evitare il contagio di malattie trasmissibili attraverso lo scambio casuale di oggetti ma di fatto ciò si traduce nell’impossibilità per i bimbi di lavarsi i denti subito dopo i pasti se non sono a casa. 

Igiene orale dei bambini: consigli pratici per i genitori

Ecco i consigli pratici per i genitori al fine di garantire ai bimbi una corretta igiene della bocca:

I primi denti da latte vanno puliti con una garza umida o un dito di gomma; quando il bimbo cresce, i denti vanno lavati con uno spazzolino morbido dopo ogni pasto utilizzando dentifrici specifici, meglio se arricchiti al fluoro. Da uno a tre anni il genitore deve lavare i denti al bimbo, usando uno spazzolino morbido a testina piccola e spazzolando dalla gengiva verso il dente, almeno 5 volte. Infine, l’uso del succhiotto edulcorato deve essere totalmente evitato; il succhiotto e il biberon vanno tolti dopo i due anni e comunque entro i tre anni, per ridurre il pericolo di mal occlusioni dei denti. Da evitare del tutto è anche i biberon di bevande zuccherine se non per nutrire il piccolo e lavando poi i denti subito dopo.

L’alitosi: cause e prevenzione

Alimentazione non proprio ottimale e, soprattutto, scarsa igiene della bocca possono favorire il rischio di alito cattivo, anche per l’infiammazione del parodonto, il tessuto che circonda il dente. L’alitosi è determinata da alcuni fattori, come ad esempio un gran numero di batteri nel cavo orale che producono zolfo, la presenza di residui di cibo tra denti e gengive, la placca batterica ed il tartaro che si accumula sopra e sotto le gengive, l’infiammazione delle gengive e la presenza di carie. Possono entrare anche in gioco altri fattori non direttamente legati alla bocca, come infiammazione di tonsille o adenoidi, ipersecrezioni delle cavità nasali e paranasali e problematiche gastro-intestinali. 

Per prevenire le cause orali dell’alitosi bisogna lavare i denti almeno tre volte al giorno con paste dentifrice e spazzolini adeguati, che devono essere cambiati almeno ogni 3/4 mesi.

Utili sono anche gli spazzolini elettrici rotanti e non bisogna mai dimenticare di usare gli scovolini per detergere gli spazi tra dente e dente e tra gengiva e dente e il filo interdentale per rimuovere ulteriormente i residui di cibo e placca. Infine, i diversi collutori vanno impiegati, su consiglio del dentista, con una concentrazione di clorexidina variabile in base alla fase del disturbo e non bisogna mai dimenticare che almeno due volte l’anno è indicata la visita del dentista di fiducia, con igiene orale professionale. Anche mangiare lentamente aiuta: l’alito cattivo può nascere anche dai pasti troppo veloci. Conviene mangiare lentamente, curando di masticare ogni boccone, preferendo piattini leggeri alle classiche “abbuffate”.

Utili contro l’alitosi, se occasionale, sono anche, i rimedi della nonna. Ad esempio, alcune ricette consigliano un cucchiaino di miele mescolato con una goccia di olio essenziale di ginepro, o la masticazione di semi di aneto o ancora i gargarismi a base di tintura di mirra.