Cosa fare in caso di sbucciatura al ginocchio
Basta poco. Davvero poco. Una scivolata durante la partita di calcio tra scapoli e ammogliati, un inciampo improvviso lungo il sentiero, una strisciata sugli scogli mentre si sta al mare, il bambino che cade sull’asfalto mentre gioca con gli amici. Subito compare il sangue e la pelle che si “rompe”, con il ginocchio che si sbuccia.
Niente di grave, lo sappiamo, sin da bambini, per esperienza, ma occorre muoversi con attenzione, specie se il terriccio del sentiero, la sabbia della spiaggia o, peggio, l’asfalto di una strada sono i colpevoli di questo piccolo incidente. L’abrasione del ginocchio è difficile, ovviamente, da prevenire. Ma va affrontata con attenzione, grazie ai farmaci di automedicazione che consentono di disinfettare con cura la pelle, affidando poi alla capacità di autorigenerazione del corpo la formazione di nuova epidermide che, sotto la crosticina, andrà a riformare il mantello cutaneo che ci protegge, riparando così la lesione.
Cosa succede quando il ginocchio si sbuccia
La sbucciatura è, per definizione, una lesione della pelle limitata al suo strato più esterno, l’epidermide. Le cellule superficiali della pelle si rompono e si può anche perdere un pochino di sangue. La piccola emorragia è diversa in base alla zona colpita. Nel caso del ginocchio, quasi sempre la perdita di sangue è molto limitata ma la ferita brucia, anche perché l’articolazione si piega e l’epidermide si tende. Al contrario, anche una leggera ferita vicino all’arcata sopraccigliare, una zona molto ricca di vasi sanguigni, può far perdere più sangue di una sbucciatura magari più profonda, in un’altra area cutanea. In tutti i casi, ciò che conta è sapere che il corpo reagisce autonomamente alla lesione della pelle. Come? Stimolando le cellule vicine alla parte lesa ad allargarsi e facendo crescere più rapidamente le cellule degli strati inferiori. A prescindere dalla presenza di sangue, in caso di sbucciatura del ginocchio, si crea un’alterazione dello strato cellulare più superficiale. Le cellule più vicine alla lesione non sono più in contatto con quelle vicine e questo basta per scatenare in loro un aumento di dimensioni. Mentre crescono, queste cellule si muovono tentando di andare a “colmare” il buco provocato dalla ferita. Negli strati inferiori della pelle, d’altra parte, si verifica una maggior produzione di nuove cellule che vanno a sostituire quelle in movimento. Il processo continua fin quando il “buco” creato dall’abrasione viene riempito, formando la cosiddetta “crosta”. In pochi giorni, quindi, la ferita si cura.
Come curare un ginocchio sbucciato
Per curare un ginocchio sbucciato, magari con fuoriuscita di sangue, occorre:
- Esaminare con cura lo spessore della lesione
- Pulire e detergere la ferita con acqua, per rimuovere il sangue
- Disinfettare sempre con cura la ferita
- Coprire la ferita con un cerotto o con una garza
Per quanto riguarda il disinfettante da usare, basta uno dei tanti prodotti disponibili sul banco del farmacista, dall’acqua ossigenata ai preparati che, come dicono i più piccoli “non bruciano”. Nella stragrande maggioranza dei casi basta comunque pulire, detergere e disinfettare con cura la ferita per ottenere ottimi risultati, e poi coprirla con un cerotto. Senza dimenticare che, una volta “chiusa” la lesione, non c’è alcun motivo di mantenerla coperta. L’aria è il miglior cicatrizzante.
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