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Farmaci da banco, così ci aiutano sostenendo ogni giorno la nostra salute

Farmaci da banco, così ci aiutano sostenendo ogni giorno la nostra salute
Tempo di lettura: 4 minuti

Sono tanti i piccoli disturbi di ogni giorno. Quante volte ci troviamo a fare i conti con un mal di testa che si presenta magari perché siamo stanchi e stressati, con dolori alla schiena che non ci permettono di piegarci, con la digestione che rallenta e lo stomaco che reagisce con bruciori e acidità, con l’intestino che rallenta o si lascia andare ad improvvise scariche, con la pelle che si arrossa o con il sonno che fa fatica ad arrivare? E quante volte, insieme al farmacista o sulla base della nostra esperienza perché ci siamo già trovati ad affrontare il disturbo, ci rivolgiamo con fiducia all’aiuto dei farmaci di automedicazione, che ci aiutano con efficacia a lenire i sintomi? Sicuramente per tutti la risposta a queste domande è quasi pleonastica. Tutti noi conosciamo il valore di soluzioni terapeutiche sicure che non vanno assunte per periodi prolungati e ci aiutano a risolvere disturbi lievi e passeggeri o a controllare i sintomi come avviene in caso di infezioni. Ma forse non sempre sappiamo cosa c’è dietro al faccino che ride che campeggia sulla confezione di questi strumenti terapeutici per il benessere. Ed allora, allacciamo le cinture per un breve viaggio nel mondo dei farmaci di automedicazione, fondamentali per aiutarci a stare bene. Giorno dopo giorno. Ad ogni età.

Cosa significa farmaco di automedicazione

Oltre ai medicinali che vengono prescritti dal medico è possibile acquistare direttamente farmaci che non richiedono ricetta e sono tali perché sono farmaci “di lungo corso”, che a lungo, prima di diventare senza ricetta, sono stati gestiti per diverso tempo dal medico e per lungo tempo ne sono stati valutati i profili di efficacia e di sicurezza. Si tratta, quindi, di medicinali pensati e appositamente autorizzati dall’Autorità Sanitaria per un utilizzo autonomo nella gestione e cura di disturbi lievi e transitori che si conoscono per esperienza o che possono essere affrontati con il consiglio del farmacista o del proprio medico di fiducia. I farmaci di automedicazione sono anche chiamati farmaci da banco o OTC, acronimo inglese che significa Over the Counter, appunto “sul banco” del farmacista.

In cosa consiste l’automedicazione

I farmaci di automedicazione sono strumenti terapeutici importanti che sostengono la nostra salute quotidiana ma devono essere utilizzati correttamente. Si tratta infatti di farmaci che, come tali, accanto all’effetto terapeutico, possono anche avere effetti indesiderati. Per questa ragione è fondamentale usarli in modo consapevole e corretto, leggendo sempre il foglietto illustrativo che dà preziose informazioni circa le modalità di assunzione e soprattutto consente di capire se esistono interazioni con altri medicinali che si assumono o se ci sono particolari caratteristiche di chi deve assumere il farmaco che possono favorire l’insorgenza di effetti indesiderati. Bisogna poi sempre ricordare che i farmaci da banco vanno usati per periodi limitati e che occorre parlare con il medico se il disturbo si mantiene nel tempo o peggiora. Più in generale, nell’uso dei farmaci di automedicazione, l’unica ricetta è l’attenzione, tenendo presente alcune semplici regole di comportamento oltre a quelle appena descritte se per esempio ci sono particolari condizioni (per esempio in caso di gravidanza).

Per quali problemi di salute possiamo fare riferimento ai farmaci da banco

L’elenco delle opportunità offerte dai farmaci di automedicazione per curare i piccoli problemi di ogni giorno è lunghissimo. Ma proviamo a ricordare solamente qualche fastidio che possiamo affrontare con queste soluzioni. 

  • Dolori. Sono numerosi i principi attivi che possono essere impiegati a questo scopo, con caratteristiche diverse in base al tipo di dolore che si affronta. Si tratta di medicinali che hanno un elevato profilo di sicurezza, ma vanno impiegati seguendo con attenzione le indicazioni del foglietto illustrativo. 
  • Febbre. Oltre agli antiinfiammatori che hanno anche un’attività antipiretica, cioè possono abbassare la temperatura, è disponibile il paracetamolo, che ha anche attività antidolorifica. Anche in questo caso occorre prestare particolare attenzione ai dosaggi indicati, che non devono essere superati. 
  • Raffreddore. Per quando riguarda il raffreddore si spesso si impiegare composti che riducono la produzione di muco, il senso di gonfiore e gli starnuti a ripetizione. Si tratta di decongestionanti nasali ma anche di antinfiammatori. Se il raffreddore è da fieno, possono essere impiegati antistaminici
  • Bruciori e acidità di stomaco. Questi disturbi sono molto comuni e si possono affrontare con rimedi specifici, così come gli altri problemi legati a problemi di digestione, a nausea e vomito. Caso per caso, i fastidi possono essere controllati con successo. 
  • Stitichezza. Per questa condizione, che va sempre indagata dal medico se si mantiene nel tempo, oltre alla dieta si possono impiegare farmaci che aiutano i movimenti dell’intestino con diversi tipi di meccanismi-
  • Diarrea. I probiotici sono estremamente sicuri e mirano a reintegrare un microbiota (cioè quell’insieme di microrganismi che vivono nel nostro apparato digerente) sano. Esistono anche rimedi farmacologici specifici per contrastare ridurre la motilità intestinale.
  • Problemi venosi. Sia per applicazione locale sia per bocca o altre modalità di somministrazione i farmaci di automedicazione sono estremamente utili se si affrontano piccoli problemi della circolazione venosa, dalle vene varicose fino alle emorroidi.
  • Lesioni della pelle. Sia come pronto soccorso in caso di puntura d’insetto, escoriazioni o bruciature sia come trattamento per lesioni di altra natura, ad esempio una semplice manifestazione allergica leggera, scottature solari, dermatiti da contatto, i farmaci di automedicazione possono aiutarci a combattere irritazioni, reazioni allergiche, arrossamenti e prurito. 

E per quanto riguarda gli integratori?

A basse dosi le vitamine sono contenute in integratori dietetici, che non vengono considerati farmaci. A dosi più elevate sono invece presenti in medicinali che possono essere di grande aiuto, magari associate anche a sali minerali. 

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