Geloni in agguato … e non solo. Ricordiamoci di proteggere la pelle dalle insidie delle basse temperature perché a Santa Lucia, come dice un antico proverbio popolare, “il freddo si mette in via” e cominciano le giornate più rigide dell’anno, che possono comportare fastidi di diverso tipo ma che vedono soprattutto il nostro mantello cutaneo a rischio, specie se si sta all’esterno. Così, ad un esempio, facciamo attenzione ai geloni che nelle giornate più rigide, con la tramontana che sbuffa, tendono a manifestarsi alle dita di mani e piedi. Copriamoci adeguatamente per evitare queste lesioni di colorito rosso o bluastro che poi quando le estremità si scaldano tendono a dare prurito. Inoltre, se la pelle soffre, tende a diventare più secca, ruvida e a screpolarsi, con la comparsa di arrossamenti, prurito, a volte di veri e propri tagli. Se le giornate sono belle e magari si sceglie la vacanza in montagna, il “combinato disposto” di temperature molto basse e dei raggi solari può creare la condizione ideale per veder comparire i fastidi a cui può associarsi anche la presenza di scottature, soprattutto sul visto.
Oltre al viso e alle labbra, sono le mani le parti più esposte del corpo in questa stagione e sono spesso trascurate: oltre alle screpolature e a piccoli tagli derivanti dalla secchezza eccessiva della pelle, il freddo può anche avere delle ripercussioni sulla circolazione sanguigna, portando le mani a cambiare tonalità, dal bianco a nuances più bluastre. Come comportarsi? È importante proteggersi dagli agenti esterni e dal freddo con l’abbigliamento adeguato, scegliendo indumenti caldi e soprattutto coprendo le mani con guanti, meglio se di tessuto morbido e naturale. E si raccomanda di indossare gli occhiali da sole e di portare sempre con sé la protezione solare, e di applicarla sul viso e sulle parti esposte, sia con il sole che con il tempo più nuvoloso, poiché anche se coperto, i raggi ultravioletti, sono comunque presenti. Per prevenire la secchezza cutanea, infine, ricordate di puntare su una corretta idratazione esterna ma anche interna bevendo a sufficienza. Respirare aria fredda e secca può in un’ora aumentare la perdita di fluidi corporei attraverso la respirazione di circa 5 millilitri, una misura che può apparire trascurabile per brevi periodi, ma che diviene significativa quando si vive in ambienti freddi per molte ore al giorno. Visto il clima, conviene consumare regolarmente non solo la classica acqua ma anche infusi e tisane ricordando di bere “mangiando”. In questo senso aiuta mettere in tavola adeguate quantità di frutta e verdura, anche in inverno.

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