La desquamazione della pelle è un disturbo comune, spesso legato a una condizione di secchezza cutanea nota come xerosi.
Quando la pelle perde la sua naturale idratazione, tende a diventare ruvida, secca, soggetta a prurito e può arrivare a “spellarsi” in modo visibile. Questa condizione può colpire chiunque, ma è particolarmente frequente e problematica negli anziani e nelle persone affette da diabete. Idratate con cura l’organismo dunque, perché grazie a una sufficiente idratazione proteggerete anche la pelle dalla desquamazione, prevenendo la xerosi.
Sapere cosa fare e cosa evitare in caso di desquamazione è fondamentale per alleviare i sintomi e prevenire complicazioni. In questa guida scoprirai le principali cause della pelle che si desquama, i rimedi più efficaci e gli errori da non commettere per mantenere la pelle idratata e protetta.
Cosa significa quando la pelle si spella
In natura, gli organismi hanno bisogno di rigenerare con una certa regolarità i tessuti. E questo, ovviamente, capita anche alla pelle, in particolare al suo strato più esterno.
L’area più superficiale dell’epidermide, chiamata strato corneo, è del tutto priva di vasi sanguigni tanto che in caso di un sottile taglio molto leggero non vediamo uscire sangue. Lo strato corneo è formato da pelle ormai “morta”, le cui cellule sono ricche di cheratina che agisce come “impermeabilizzante” cutaneo.
Le cellule dello stato corneo di squamano continuamente secondo un semplice processo di sostituzione naturale: le cellule cutanee ormai invecchiate progressivamente cedono spazio a quelle fresche e giovani, per una pelle sempre rinnovata. E questo avviene senza che ce ne rendiamo conto. Ma la situazione cambia in caso di desquamazione patologica.
Desquamazione della pelle: le possibili cause
La desquamazione della pelle può avere diverse cause, più o meno gravi, e spesso è legata a una scarsa idratazione, soprattutto nei mesi estivi. Quando l’organismo non riceve abbastanza acqua, la pelle tende a diventare secca, fino a spellarsi, anche senza la presenza di lesioni o sanguinamento, causando comunque fastidio e irritazione.
In altri casi, la desquamazione localizzata può essere il segnale di una reazione allergica, come nella dermatite da contatto, oppure di un’infezione fungina, da valutare attentamente.
Infine, la forma più seria di pelle che si desquama è la xerosi cutanea, una condizione cronica spesso associata a patologie dermatologiche come la dermatite atopica, l’eczema o la psoriasi. In presenza di sintomi persistenti o diffusi, è fondamentale rivolgersi a un dermatologo per una diagnosi corretta e un trattamento mirato.
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Abbronzatura e desquamazione
La pelle si spella dopo l’esposizione al sole in genere perché abbiamo esagerato, o meglio ci siamo “presentati” alle radiazioni solari senza la dovuta protezione o per un tempo troppo lungo, considerando anche le caratteristiche della nostra pelle.
Dopo un’esposizione solare prolungata, soprattutto se senza protezione adeguata, la pelle può andare incontro a desquamazione, ovvero alla perdita degli strati superficiali dell’epidermide. Ma perché accade?
A prescindere dalle caratteristiche cutanee ricordiamo che non tutte le radiazioni solari hanno lo stesso effetto. Tutto dipende dalle radiazioni ultraviolette, in particolare UVB, che sono le principali responsabili delle scottature solari. Queste radiazioni innescano una reazione infiammatoria: la pelle si arrossa, fa male, prude e, nei giorni successivi, tende a “spellarsi”.
Questo processo è il risultato dell’accelerata eliminazione delle cellule danneggiate. In pratica, l’organismo cerca di rimuovere le cellule epidermiche rovinate dal sole, compromettendo temporaneamente la barriera protettiva cutanea.
Gli UVA, invece, penetrano più in profondità e, pur non provocando scottature evidenti, contribuiscono nel tempo al fotoinvecchiamento.
Quindi, anche se l’abbronzatura è spesso vista come un segno di pelle sana, in realtà è una risposta di difesa a un’aggressione: quando la dose di radiazioni supera la soglia di tolleranza della pelle, entra in gioco la desquamazione.
Perché la pelle si desquama dopo il mare?
Dopo una giornata al mare, può capitare che la pelle inizi a spellarsi nei giorni successivi. Questo avviene per diversi motivi, che spesso si combinano tra loro:
1. Esposizione al sole
Il sole è il primo responsabile: se la pelle è stata esposta troppo a lungo o senza una protezione adeguata, può verificarsi una scottatura solare, che innesca un’infiammazione e accelera il ricambio delle cellule cutanee danneggiate. Il risultato è la desquamazione, ovvero la perdita visibile di sottili strati di pelle.
2. Salsedine e vento
L’acqua di mare, ricca di sale, può seccare la pelle, soprattutto se non si fa subito una doccia dolce dopo il bagno. Anche il vento e l’evaporazione dell’acqua salata aumentano la disidratazione cutanea, rendendo la pelle più vulnerabile e favorendo la desquamazione.
3. Sabbia e sfregamenti
La sabbia, il contatto con gli asciugamani o con i vestiti bagnati possono agire come microabrasivi, irritando la pelle già sensibilizzata dal sole.
4. Mancanza di idratazione
Se dopo l’esposizione al sole non si idrata adeguatamente la pelle — sia con creme emollienti sia bevendo acqua — la barriera cutanea si indebolisce ulteriormente, facilitando la perdita di cellule superficiali.
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Rimedi contro la desquamazione: cosa fare e cosa evitare
In molti casi, la desquamazione cutanea può essere il sintomo di disturbi dermatologici frequenti, non necessariamente gravi ma comunque da trattare con attenzione.
1. Infezioni fungine (micosi)
Le micosi cutanee, causate da dermatofiti, colpiscono spesso lo strato più superficiale della pelle — lo strato corneo — ma anche unghie e peli. In genere, la spellatura compare dopo i primi segnali, come prurito e arrossamento. Il trattamento richiede l’uso di antimicotici topici o sistemici, da applicare con costanza e secondo le indicazioni di medico o farmacista.
2. Reazioni allergiche
Anche le dermatiti da contatto, dovute all’esposizione a sostanze irritanti o allergeni, possono causare desquamazione localizzata, spesso accompagnata da rossore e prurito. In questi casi, possono essere utili antistaminici topici o altri trattamenti lenitivi, sempre sotto consiglio medico.
3. Forfora e cuoio capelluto
La forfora è un’altra forma comune di desquamazione, localizzata sul cuoio capelluto. Può comparire in modo occasionale oppure associarsi a condizioni come dermatite seborroica o psoriasi. Nei casi più lievi, si può gestire con shampoo specifici antiforfora, mentre per forme persistenti è bene consultare un dermatologo.
La prevenzione parte dall’idratazione
Anche in assenza di patologie, la pelle può desquamarsi semplicemente perché è troppo secca. In questi casi, la prevenzione passa da una corretta idratazione, sia esterna — con l’uso di creme emollienti — sia interna, bevendo acqua e consumando frutta e verdura ricche di liquidi e antiossidanti.
Una pelle ben idratata è anche più resistente ai danni del sole e mantiene più a lungo l’abbronzatura, che naturalmente tende a svanire per effetto del ricambio cellulare.
FAQ – Domande e risposte rapide sulla desquamazione della pelle
1 Perché la pelle si desquama dopo l’esposizione al sole?
La desquamazione post-esposizione solare è causata da una scottatura che danneggia gli strati superficiali della pelle. L’organismo reagisce eliminando le cellule rovinate, portando alla spellatura visibile.
2 Come prevenire la desquamazione della pelle in estate?
Per prevenire la desquamazione è fondamentale applicare la protezione solare, idratare la pelle regolarmente (dentro e fuori) e risciacquare sempre la salsedine con acqua dolce dopo il mare.
3 Quali sono le cause più comuni della desquamazione cutanea?
Le principali cause includono pelle secca (xerosi), esposizione solare, micosi, dermatiti da contatto, allergie, psoriasi e forfora. In caso di sintomi persistenti è consigliabile consultare un dermatologo.

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