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Disidratazione: le cause, i sintomi e come agire

Disidratazione: le cause, i sintomi e come agire

Il rischio disidratazione è maggiore per chi non ha i sistemi di controllo particolarmente efficienti, come i bambini e gli anziani. Il corpo umano ha un bisogno tremendo di acqua e se non dispone di liquidi a sufficienza, rischia di diventare sempre “arso”, come un deserto. E, di conseguenza, cominciano i problemi per l’organismo per il manifestarsi di una debolezza estrema: si fa fatica a muovere un passo e i muscoli non sopportano gli sforzi. A volte, ci si assopisce senza motivo. Inoltre, possono comparire mal di testa inspiegabili o, se si ha un calo drastico della pressione arteriosa, si può arrivare alla sensazione di svenimento.

Disidratazione: da diarrea, vomito o altro? Le cause

La disidratazione può essere causata da diversi fattori, tra cui temperature elevate e umidità, che in estate mettono l’organismo sotto stress. Anche se spesso non ci pensiamo, il rischio di disidratazione è sempre presente, soprattutto quando si verificano condizioni che portano a una significativa perdita di liquidi e sali minerali, aumentando i pericoli per la salute. In questo contesto, l’insorgenza di sintomi legati a virus gastrointestinali o a tossinfezioni alimentari può rappresentare la classica goccia che fa traboccare il vaso.

Quando si sta male, le perdite di liquidi causate dalla dissenteria e, eventualmente, dal vomito, possono portare a una ridotta assunzione di cibo e di acqua, rendendo necessario integrare sali minerali, soprattutto nei bambini. Se a questi sintomi si aggiungono le sudorazioni dovute a una possibile febbre, la situazione può peggiorare rapidamente.

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In ogni caso, considerando che il clima estivo e l’eccessiva esposizione al sole aumentano la sudorazione e possono portare a disidratazione della pelle e del corpo, anche in assenza di vomito e diarrea, è importante prestare attenzione. Vomito e diarrea possono essere gestiti caso per caso con farmaci da automedicazione, purché compatibili con la condizione generale della persona, e sempre su consiglio del farmacista e per un periodo limitato. Siamo in un periodo a rischio, quindi la prevenzione è fondamentale. Il corpo umano è composto per la maggior parte di acqua, e una sua carenza può causare disturbi di varia gravità.

Come riconoscere i sintomi della disidratazione 

Negli adulti

Tra i sintomi generici della disidratazione abbiamo anzitutto la presenza di una forte sete (anche se spesso non sempre manifestata nell’anziano e nel bimbo piccolo), bocca e mucose secche, mal di testa, pipì “brevi” e di colore giallo intenso. A peggiorare il quadro di chi non si “ricorda” di bere, soprattutto quando fa molto caldo, possono partecipare elementi come le infezioni (virali o batteriche) di stagione, che a volte possono provocare diarrea, vomito e qualche linea di febbre, determinando una ulteriore perdita di liquidi e sali minerali, già maggiore d’estate rispetto ad altri periodi dell’anno.

Nei bambini

Come si manifesta la carenza d’acqua nei bambini e come ci si accorge che mancano i liquidi? Come già evidenziato, i bambini sono più facilmente a rischio disidratazione, anche perché tendono a bere meno avvertendo meno il senso di sete. La prima cosa da fare è quindi, in chiave preventiva, farli bere spesso. Parlando poi delle gastroenteriti estive, in caso di infezioni con diarrea e vomito, due sono le cose importanti da ricordare. Prima di tutto occorre pesare ogni 24 ore il bambino, per valutare l’eventuale perdita di peso legata alla disidratazione: un calo ponderale che arriva fino al 5 per cento è lieve, ma sopra il 10 per cento occorre pensare al ricovero. La seconda cosa, forse l’elemento più significativo, è valutare lo stato generale del piccolo: se è “diverso” rispetto al solito, magari è molto mogio, indipendentemente dalla febbre, conviene fare subito riferimento al medico o magari recarsi al pronto soccorso. Tra le contromisure ricordate che è fondamentale dar da bere sali minerali, per compensare l’eventuale perdita di sostanze fondamentali per il funzionamento delle cellule, aggiungendo, eventualmente probiotici per ripristinare la flora intestinale. 

Negli anziani

Nell’anziano, la carenza di acqua può essere ben mascherata, anche con una limitazione delle normali attività quotidiane. Ma ricordate che è sempre importante monitorare lo stato di salute generale, controllare se la persona suda a sufficienza o se invece la sudorazione è assente anche in presenza di sole e caldo, e se la produzione di urina è normale. Se osservate un calo della produzione di urina nella stagione calda, infatti, non bisogna dimenticare che il corpo tende a risparmiare i liquidi in caso di carenza. E se i reni non funzionano bene, come accade in molte persone, c’è il rischio che la situazione peggiori, anche e soprattutto per il grande caldo. 

A ricordare l’impatto del clima sulle malattie è una ricerca condotta all’Università del Colorado pubblicata sul New England Journal of Medicine. Lo studio dimostra un aumento esponenziale della sofferenza renale, anche in assenza dei classici fattori di rischio come ipertensione o diabete come conseguenza proprio delle alte temperature. I reni diventano, quindi, una sorta di “segnalatore” del cambiamento climatico: quando crescono i casi di malattie renali, legate spesso anche alla disidratazione indotta dalla calura, significa che la temperatura si sta innalzando eccessivamente. 

Reidratazione e consigli utili

Parliamo di prevenzione. E ricordiamo che in condizioni normali, un adulto dovrebbe consumare almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno in forma liquida.  Stiamo parlando di una media, ovviamente. Perché la quantità varia a seconda di fattori come l’età (per un bambino è sufficiente bere circa 1 litro di acqua al giorno), la posizione geografica (chi vive in un posto caldo avrà necessità di integrare una maggiore quantità di acqua) e lo stile di vita (chi fa molto sport o un lavoro in cui perde liquidi deve bere di più). Attenzione però. Con il caldo e l’elevato tasso di umidità si suda molto e quindi occorre reintegrare un’elevata quantità di liquidi e quindi, bere di più.

Allo stesso modo, se si ha qualche linea di febbre o ci sono perdite eccessive (la diarrea profusa e liquida ne è un esempio, ma anche l’attività fisica intensa) il corpo ha bisogno di essere ancor più idratato. Per questo, oltre a bere, è importante l’alimentazione che permette di reintegrare oltre ai liquidi anche i sali minerali. Molti alimenti, come frutta e verdura, sono di per sé ricchi d’acqua e sali minerali e, per questa ragione devono essere assunti regolarmente e quotidianamente, magari sotto forma di centrifughe o frullati. Senza dimenticare che in caso di disturbi intestinali occorre soprattutto seguire il gusto. E reintegrare le perdite idrico-saline.