La tallonite è un dolore al tallone, fastidioso e a volte intenso, che può limitare le normali attività quotidiane. Immaginate di avere una fitta sotto il tallone, specialmente al mattino quando si poggia il piede giù dal letto, oppure dopo una lunga camminata. Questo dolore è spesso causato da un’infiammazione dei tessuti che circondano l’osso del tallone, come la fascia plantare o il tendine d’Achille.
Le cause? Possono essere diverse: troppo sport, scarpe sbagliate, problemi di postura o anche un semplice trauma. Il dolore tende a diminuire con il movimento, ma può tornare a farsi sentire dopo un’attività prolungata.
Attività fisica e dolore ai talloni
L’attività fisica è una vera e propria terapia a costo zero. Ci permette di migliorare le prestazioni cardio-respiratorie, tiene in forma muscoli e articolazioni, aiuta a contrastare il sovrappeso. Quindi anche solo la passeggiata, specie se in ambiente naturale, può rivelarsi di grande aiuto per il benessere.
Chi è più allenato potrebbe amare la corsa che però va approcciata con maggiore attenzione ricordando che occorre scegliere scarpe adeguate. Pur essendo costituito da un insieme di ossa fragili, e quindi facilmente fratturabili, il piede riesce a sopportare agevolmente il peso di tutto il corpo, perché le sue ossa sono saldamente tenute da una specie di “costruzione” naturale, fatta da “tiranti” e sostegni per le ossa, quali articolazioni e legamenti, che danno al piede flessibilità e resistenza.
Inoltre, fondamentale è la funzione dell’arco tarsale, la curva rivolta verso l’alto che normalmente si forma dopo i 4-5 anni, perché ad ogni passo permette di scaricare il peso del corpo su tutto il piede e non solo sulla sua zona posteriore.
Tuttavia, se non si cammina o non si corre in modo corretto e se le scarpe sono quelle sbagliate, soprattutto in caso di attività intensa e/o prolungata, c’è il rischio di caricare erroneamente il tallone con la possibilità che compaiano i fastidi della tallonite.
Da cosa è causata la tallonite
Per essere più corretti, più che di tallonite si dovrebbe parlare di fascite plantare. Il termine tallonite, infatti, permette di localizzare perfettamente la sede del problema ma non si può considerare esatto da un punto di vista scientifico e clinico.
Di certo, a parte le considerazioni semantiche, c’è che il problema rappresenterebbe la principale causa di dolore nella parte posteriore del piede, come ha recentemente ricordato in un documento l’Accademia Americana di Chirurgia Ortopedica (American Academy of Orthopedic Surgeons).
Come nasce la tallonite? Sostanzialmente il meccanismo che la determina è legato all’infiammazione: in pratica si infiamma la fascia che, sotto il profilo anatomico, ha lo scopo di mantenere la normale curvatura del piede. Nella maggior parte dei casi l’infiammazione non ha una causa ben precisa, ma può essere determinata da caratteristiche “strutturali” o da errori posturali e carichi eccessivi. Chi ha un arco plantare particolarmente pronunciato, chi è in sovrappeso e chi chiede troppo all’organismo in termini di attività fisica, magari, come nel caso dello jogging praticato senza le calzature adeguate, corre maggiori rischi di andare incontro al problema.
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I sintomi della tallonite e la loro durata
La fascite plantare provoca dolore al tallone. È questo il sintomo più chiaro che il corpo invia per avvisarci che qualcosa non funziona a dovere nella parte posteriore del piede. Il dolore da tallonite inizia spesso fin dalla mattina e si localizza alla base del piede, posteriormente. A volte costringe addirittura a fermarsi, e comunque limita le possibilità di fare sport e di muoversi regolarmente. A volte può anche durare per giorni, specie se non si riposa a dovere.
Come curare la tallonite
Il medico, caso per caso, può consigliare i trattamenti più idonei per affrontare questa infiammazione. Ad ogni modo, è importante sapere che la principale contromisura da mettere in atto si chiama riposo. Insomma, pure se non è necessario bloccarsi a letto, dovendo fare i conti con il dolore, occorre comportarsi con cautela per non sovraccaricare troppo la fascia plantare, per cui è importante limitare gli sforzi del piede.
Il consiglio in questo caso è particolarmente valido per chi fa sport, anche se a livello amatoriale. È fondamentale sospendere l’attività e, per limitare i possibili fastidi, bisogna anche fare attenzione a non rimanere a lungo in piedi “caricando” sul piede.
Per combattere l’infiammazione si può fare ricorso, almeno nelle forme meno gravi che non richiedono le indicazioni del medico (a cui bisogna rivolgersi se la situazione non migliora dopo qualche giorno), ai farmaci di automedicazione ad azione antinfiammatoria che, oltre ad agire sull’infiammazione, hanno anche un’efficace azione di controllo del dolore. Anche l’applicazione locale di ghiaccio può giocare un ruolo importante nella fase di dolore acuto.
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Per il resto alcuni semplici esercizi di rilassamento dei muscoli che si trovano in prossimità del calcagno possono essere d’aiuto nella fase di riabilitazione. E ribadiamo: per chi fa sport le calzature ottimali e la corretta posizione durante lo sforzo, con il rispetto dell’anatomia della pianta e dell’arco del piede sono fondamentali in chiave preventiva e per ridurre il rischio di “ricadute”.
Domande e risposte sulla tallonite
1. Quali sono le cause più comuni della tallonite?
La tallonite, o più precisamente fascite plantare, è causata da un’infiammazione della fascia plantare, il tessuto che sostiene l’arco del piede. Le cause più comuni includono:
- Uso di calzature inadeguate
- Sovraccarico del piede dovuto a sport intensi o prolungati
- Problemi posturali o arco plantare eccessivamente pronunciato
- Sovrappeso, che aumenta la pressione sul tallone
- Traumi o microlesioni ripetute
2. Come si può alleviare il dolore ai talloni causato dalla tallonite?
Per alleviare il dolore da tallonite, è fondamentale seguire alcuni accorgimenti:
- Riposo: evitare sforzi eccessivi sul piede
- Applicazione di ghiaccio: utile per ridurre l’infiammazione nelle fasi acute
- Uso di plantari ortopedici: supportano l’arco plantare e riducono la pressione sul tallone
- Stretching e fisioterapia: esercizi mirati per migliorare la flessibilità della fascia plantare
- Farmaci antinfiammatori: solo se consigliati dal medico per controllare il dolore
3. Quali scarpe scegliere per prevenire la tallonite?
Per prevenire la tallonite, è importante indossare scarpe adeguate:
- Scarpe con buon supporto plantare per evitare sollecitazioni eccessive
- Suole ammortizzate per assorbire gli impatti durante la camminata o la corsa
- Plantari specifici in caso di piedi piatti o arco plantare accentuato
- Evitare scarpe troppo rigide o consumate, che possono alterare la postura e sovraccaricare il tallone
FONTE: https://www.aaos.org/.

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