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Dove entra il sole, non entra il medico

Dove entra il sole, non entra il medico
Tempo di lettura: 2 minuti

La stagione è quella giusta. Con la giusta protezione solare e facendo attenzione a non esporsi nelle ore centrali della giornata, ricordiamoci di “godere” degli effetti benefici del sole. Se è vero che non bisogna esagerare, per non mettere a rischio la pelle e soffrire di scottature, è altrettanto innegabile che il vecchio proverbio “dove entra il sole non entra il medico” abbia una sua valenza. 

Il sole svolge importanti e insostituibili funzioni per ogni sistema vivente, dalle piante (fotosintesi) all’organismo umano (sintesi della vitamina  D, fondamentale per le ossa). Non solo. Il sole dà calore, mette il buonumore, ha riconosciute proprietà antidepressive, è utilizzato con successo in alcune affezioni dermatologiche (elioterapia), oltre, come ricordato, al presiedere al processo di calcificazione ossea.

Studi epidemiologici americani, come quello condotto presso il Cancer Institute dell’Università di Pittsburgh correlano l’incidenza di certi tipi di tumore alla quantità di luce solare ricevuta alle diverse latitudini, collegando tale fenomeno a un potenziale effetto protettivo della vitamina D. Ovviamente, sono solo esempi. Se il sole ci fa bene, come ricordato all’inizio può anche arrecarci danno. Per questo non bisogna mai sottovalutare gli effetti potenzialmente dannosi dell’esposizione protratta e poco intelligente alle radiazioni solari. Per cui teniamo presenti alcune indicazioni su come proteggere la pelle ed abbronzarsi al meglio.

Innanzitutto va scelta correttamente la protezione solare da calcolare in base al proprio fototipo, vale a dire alle proprie caratteristiche di pelle, occhi e capelli, applicandola correttamente (preferibilmente 30/20 minuti prima di mettersi al sole, più volte nel corso di una giornata al mare o in piscina). Occorre limitare la durata delle esposizioni al sole nelle prime giornate di vacanza: la pelle va abituata gradualmente, soprattutto se hanno capelli ed occhi chiari e pelle color latte con lentiggini. All’inizio è preferibile esporsi nelle prime ore della mattina e nel tardo pomeriggio, quando i raggi UV sono filtrati più efficacemente dall’atmosfera: in questo modo si può ottenere gradualmente l’abbronzatura. Anche la scelta dell’ora va fatta con attenzione. Meglio evitare l’esposizione al sole tra le e 11 e le 15 (12-16 ora legale), ore in cui il sole è allo zenit e i raggi ultravioletti sono più intensi. In queste fasce orarie conviene proteggere sempre gli occhi con occhiali da sole e non esitare a ricorrere ai vestiti, quando l’intensità dei raggi solari è particolarmente elevata. 

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