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Il mio piccolo vede bene?

Il mio piccolo vede bene?

Per chi non vede, avere un proprio linguaggio scritto è fondamentale. Il Braille rappresenta, per questo, uno strumento indispensabile di cui domani si celebra l’importanza. La Giornata Mondiale del Braille è anche una occasione per ricordare, a chi ha la fortuna di vedere, quando sia importante prendersi cura degli occhi e della vista, che normalmente inizia a funzionare già prima della nascita: fin da quando si trova nell’utero materno l’occhio può diventare sensibile alla poca luce, come dimostrano le ecografie delle ultime settimane di gravidanza. Dopo la nascita, il neonato sa riconoscere subito la luce dal buio e dopo cinque settimane di vita inizia a fissare negli occhi chi gli parla, seppur per pochi secondi. A due-tre mesi l’acutezza visiva è inferiore a un decimo, a quattro mesi si avvicina ai due decimi, a cinque-sei mesi arriva a vedere fino a molti metri intorno a sé. A nove mesi l’acutezza visiva è di cinque decimi, e arriva ai sei decimi al termine del primo anno di vita. Se la mamma è preoccupata per la vista del piccolo, c’è un semplice test da “investigatore” della vista del bebè. Basta coprire alternativamente un occhio del piccolo e metterlo davanti al suo peluche preferito. Se l’oggetto fosse davvero interessante per il bambino, il suo comportamento dovrebbe essere identico in tutti e due i casi. Se ciò non avviene e la mamma nota che il piccolo si comporta in maniera diversa quando ha un occhio coperto, c’è da sospettare che la capacità visiva non sia la stessa in entrambi gli occhi. In ogni caso, parlate sempre con il pediatra. Starà al “medico dei bambini” capire come sta evolvendo la vista, quali controlli eseguire e se ci sono da porre correzioni.