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Influenza stagionale: parola al Prof. Fabrizio Pregliasco

fabrizio pregliasco

Con l’avvicinarsi dell’autunno inizia anche la stagione influenzale, quest’anno con qualche incognita in più rispetto allo scorso anno, data la concomitanza con la pandemia da Covid – 19. Grazie all’approfondimento con il Prof. Pregliasco capiremo cosa ci aspetta, come affrontarla nel modo corretto e quali farmaci di automedicazione utilizzare.

Influenza stagionale: che tipo di influenza ci colpirà, come la affronteremo e in che modo saremo in grado di distinguerla dal Covid -19. Tutte le domande e le risposte su un tema che quest’anno porterà con sé nuovi interrogativi.

Le domande:

  1. Professor Pregliasco, l’arrivo della prossima influenza stagionale si sovrapporrà alla pandemia da Covid-19. Che influenza ci aspetta? Quali saranno le sue caratteristiche? Ci si aspetta l’arrivo di nuovi virus?
  2. Quante persone si stima verranno colpite?
  3. Dal punto di vista scientifico e medico, quali sono le differenze tra influenza stagionale e Covid-19? Sarà possibile distinguere i sintomi?
  4. Quali sono i corretti comportamenti da mettere in atto, soprattutto in questa prossima stagione, quando si avvertono i sintomi tipici dell’influenza stagionale (febbre, spossatezza, mal d’ossa, raffreddore, mal di testa, …)?
  5. Quali gli errori da non commettere e quali precauzioni prendere?
  6. A quali rimedi ricorrere in caso di sintomi influenzali?
  7. Quanto è importante vaccinarsi contro l’influenza, soprattutto in vista della sovrapposizione tra influenza stagionale e diffusione del Covid-19? Ci sono categorie per cui è ancora più importante farlo?

Le risposte:

  1. Guardando a quello che sta accadendo ora nell’emisfero australe, sappiamo che sono state individuate due varianti di tipo A e una nuova variante di tipo B e la stagione influenzale potrebbe essere caratterizzata da un’intensità medio-alta. Al tempo stesso però, notiamo come le azioni preventive messe in atto per il contenimento della pandemia da Covid-19 stiano limitando anche la diffusione della classica influenza stagionale, rendendola nei fatti più blanda. Quest’anno possiamo quindi aspettarci un’incidenza nella diffusione a seguito delle misure di contenimento del Covid-19 in atto.
  2. La variante virale di quest’anno ci suggerisce una stima di circa 6 – 8 milioni di casi di influenza, in linea con i casi registrati negli anni precedenti. Come detto però, i comportamenti adottati per fermare la diffusione del Covid-19 potrebbero ridurre questa incidenza.
  3. Nonostante i due virus siano diversi, i sintomi che caratterizzano l’influenza stagionale e il Covid-19 sono molto simili. L’unico modo certo per fare una diagnosi differenziale è quindi quello di eseguire il tampone. Ricordiamo che per parlare di influenza stagionale (che si distingue a sua volta dai sintomi para-influenzali), è necessario l’insorgere dei seguenti sintomi tipici in concomitanza: insorgenza brusca della febbre oltre il 38° , presenza di almeno un sintomo sistemico: dolori muscolari/ articolari, presenza di almeno un sintomo respiratorio: tosse, naso che cola, congestione/ secrezione nasale, mal di gola. Per quanto riguarda il Covid-19, la sintomatologia è molto simile (insorgenza della febbre sopra i 37.5°, tosse, mal di gola, raffreddore, difficoltà respiratorie). Tuttavia, il Covid-19 può portare anche a perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), che sono invece tipici e non legati all’influenza stagionale. Infine, per quanto riguarda i bambini, se assistiamo al verificarsi di un unico sintomo respiratorio, verosimilmente siamo di fronte a sintomi parainfluenzali. Se invece se ne verifica più di uno contemporaneamente, allora è bene fare ulteriori accertamenti.
  4. Come ogni anno, la raccomandazione in caso di sintomi influenzali è quella di ricorrere ai farmaci di automedicazione in modo responsabile, per attenuare i sintomi e tenerli sotto controllo, seguendo l’andamento della malattia. Quest’anno, all’automedicazione responsabile va ad aggiungersi un’altra componente indispensabile: il comportamento responsabile. Data la difficoltà di diagnosi differenziale tra influenza stagionale e il Covid-19, è fondamentale che all’insorgere dei sintomi influenzali le persone adottino comportamenti corretti: rimanere a casa e isolarsi, non andare al Pronto Soccorso né presso gli studi medici ma chiamare al telefono il medico di famiglia, la guardia medica o i numeri verdi regionali o di pubblica utilità 1500.
  5. Le misure per il contenimento del Covid-19, cioè evitare assembramenti e luoghi affollati, lavarsi spesso le mani, utilizzare le mascherine, igienizzare superfici e ambienti, sono precauzioni che valgono anche per la trasmissione dell’influenza stagionale. Oltre a questo, in termini di prevenzione, rimangono validi consigli come evitare gli sbalzi di temperatura, prediligere un’alimentazione corretta e cercare di non affaticare troppo il sistema immunitario, mantenendo ad esempio una sana flora intestinale con l’aiuto dei probiotici.
  6. In caso di sintomi influenzali, il trattamento raccomandato è quello dell’automedicazione responsabile. Utilizzare correttamente i farmaci è fondamentale, soprattutto nel caso di antibiotici: mai fare autoprescrizione ma utilizzarli solo ed esclusivamente dietro prescrizione medica. Quest’anno più che mai è importante assumere i comportamenti responsabili sopracitati ed evitare ad esempio di eccedere con l’assunzione di farmaci per azzerare i sintomi influenzali e continuare con la vita di sempre, rischiando di contagiare altre persone.
  7. La raccomandazione è quella di raggiungere una maggiore copertura vaccinale, per facilitare dove possibile la diagnosi differenziale e riconoscere tempestivamente se si tratta di Covid-19, oltre che proteggere in generale i soggetti più deboli dalle possibili complicazione dell’influenza stagionale. L’obiettivo è quello di arrivare ad una copertura di almeno il 75% in riferimento alla popolazione over 65 (attualmente coperta al 50%) e almeno del 50% dei soggetti più deboli di tutte le fasce di età, aumentando la copertura anche delle donne in gravidanza e dei soggetti ricoverati prima che vengano dimessi. La raccomandazione è quella di aumentare la vaccinazione anche tra i bambini nella fascia di età compresa tra i 2 e i 5 anni. Infine è importante ricordare che, anche se ci si sottopone al vaccino antinfluenzale, è possibile contrarre virus parainfluenzali, che possono causare sintomi come raffreddore, tosse e mal di gola. Nel caso in cui un soggetto sia vaccinato contro l’influenza e incorra in questi sintomi non deve quindi automaticamente associarli al Covid-19, ma deve assumere in ogni caso i comportamenti responsabili sopra citati.