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Ciao, sono bollino!

La pubalgia colpisce sia gli atleti sia i “sedentari”

Vi è mai capitato di percepire dolore durante le fasi di riposo che scompare non appena siete in movimento? Non esiste certezza sui meccanismi che generano la pubalgia, ma si ritiene che si verifichi per un’infiammazione localizzata nell’area del pube, dove sono presenti fasci muscolari adduttori dell’anca, direttamente coinvolti nei movimenti. Quando vengono sforzati eccessivamente i muscoli e i tendini presentano una forte tendenza a infiammarsi e a indurre i fastidi, che possono manifestarsi autonomamente o a seguito della compressione; ciò che più conta per chi soffre di questa forma di dolore è fare in modo che i disturbi non si ripresentino. Nelle fasi più acute un supporto può certamente provenire dai farmaci di automedicazione, che possono svolgere un’azione antinfiammatoria diretta o decontratturante.

Tuttavia, soprattutto nei casi in cui il problema persiste, resta fondamentale una diagnosi da parte del medico: nelle forme più severe, infatti, il quadro clinico potrebbe includere anche disturbi di altra natura per cui è necessaria una terapia mirata. Se questo disturbo si protrae nel tempo occorre mettere in atto una serie di accorgimenti che permettano di tenerlo sotto controllo in maniera continuativa, al fine di alleviare i sintomi indotti dall’infiammazione. Il riposo è certamente il primo alleato quando si parla di pubalgia, solo in questo modo si può davvero pensare di tenere sotto controllo l’infiammazione. Rimane comunque importante ricordare che il termine riposo non deve essere applicato in maniera indiscriminata, ma solo per i muscoli interessati: molti esercizi ginnici sono dunque non solo concessi ma indicati; l’importante è studiarli a dovere, magari con l’aiuto di un fisioterapista. In questo modo, oltre a mantenere in forma l’organismo, potrete anche sentirvi meglio e sfruttare i benefici dell’attività fisica, sia per il corpo che per la mente.