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Scatti tante foto col cellulare? Occhio al gomito del “selfista”

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Occhio al gomito del selfista
Ormai “siamo tutti social”. Abbiamo sempre lo smartphone a portata di mano per immortalare un tramonto indimenticabile sul mare, un aperitivo da condividere virtualmente con gli amici, un piatto colorato e invitante. Così, se fino a qualche anno fa i disturbi “professionali” di chi passa molto tempo sui social media erano legati soprattutto all’uso indiscriminato delle dita della mano per postare in continuazione messaggi di testo, oggi l’immagine sembra essere diventata una delle modalità di scambio di informazioni più in voga. Purtroppo, come segnalano diverse ricerche, a fronte di una serie di foto da condividere con gli amici virtuali, si possono avere piccoli problemi legati all’eccessiva sollecitazione di alcuni fasci muscolari.
Nascerebbe così un disturbo dei tempi moderni, il gomito del “selfista”: a segnalarlo è uno studio dell’Università del Texas che indica come l’origine del problema sarebbe da ricercare nella ripetizione di movimenti necessari per mettere a fuoco al meglio una determinata immagine. Questo processo, col tempo e nelle persone predisposte (attenzione soprattutto se non si è più giovanissimi a causa di una minore elasticità tendinea che caratterizza le persone con qualche anno in più) potrebbe portare ad una sorta di “superlavoro” per il tendine che si connette all’articolazione del gomito, con conseguente dolore e infiammazione, specie durante i movimenti. La tendinite, in qualsiasi sede essa si verifichi, è frutto proprio dell’eccessiva sollecitazione del tendine, che normalmente ha il compito di “scaricare” la forza muscolare sulle ossa. Se di per sé essa rappresenta un’affezione banale, è altrettanto innegabile che questo processo infiammatorio, specie se dovuto ad un trauma e trascurato, può dare il via a lesioni ben più gravi nel tempo. E’ il caso della tenosinovite, dovuta a sovraccarico di lavoro o a malattie reumatiche, in cui l’infiammazione si localizza ai tendini flessori delle dita (sindrome del dito a scatto). Ancor più grave è la rottura tendinea che a volte richiede un intervento chirurgico correttivo. Attenzione a non sottovalutare il dolore che si prova premendo sul tendine infiammato o “muovendo” il fascio muscolare che ad esso fa capo.
Come comportarsi? Ovviamente bisogna smettere di scattare foto per qualche giorno, facendo riposare il tendine. Poi, per lenire dolore e infiammazione, si può fare affidamento sui farmaci di automedicazione, sia per trattamento locale sia, nei casi più gravi, per via generale.