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Ora solare, occhio ai ritmi del corpo

Ora solare, occhio ai ritmi del corpo
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Ci siamo. Anche se si parla di possibile mantenimento dell’ora legale per favorire i risparmi energetici, sta per ritornare l’ora solare. Si rimettono indietro gli orologi, le giornate si accorciano … i ritmi vanno riassestati, magari facendo attenzione all’ora del riposo, della sveglia e alle abitudini a tavola. L’importante è non forzare troppo la situazione. Soprattutto nei primi giorni, con le nuove abitudini, si possono creare, in persone più sensibili (ad esempio anziani e bambini, ma non solo), le condizioni per sviluppare una leggera insonnia o sentirsi pervasi da una sensazione d’ansia. Come comportarsi? Ecco qualche semplice consiglio.

Come le giornate che “si accorciano” influiscono sull’organismo

Tra poco le lancette dei nostri orologi dovranno essere spostate indietro di un’ora. Avremo, quindi, più luce al mattino, ma le giornate saranno inesorabilmente più brevi. È vero che l’ora solare ci regala un’ora di sonno in più, ma proprio l’insonnia passeggera o comunque un riposo poco soddisfacente sono i disturbi più frequentemente legati a questa situazione. È necessario, infatti, che il corpo si sincronizzi con il cambiamento di orario, che incide inevitabilmente sul ciclo del sonno. Purtroppo, le conseguenze di queste alterazioni, avvertite in modo più o meno forte a seconda della predisposizione soggettiva, per alcuni possono essere più difficili da sopportare. Si va dalla sonnolenza fino al mal di testa e a una sensazione generale di malessere, passando per irritabilità, riduzione dell’appetito, problemi di concentrazione e di memoria. Comunque, state tranquilli: in generale basta qualche giorno per tornare alla normalità e per chi ama andare a letto tardi è più facile gestire il passaggio all’ora solare. 

Seguiamo semplici regole per aiutare l’adattamento del nostro corpo

Per non farsi prendere dai fastidi – ricordiamo sempre temporanei – del passaggio all’ora solare occorre fare attenzione alle “porte” del sonno: l’organismo si adatta a riposare sempre a una stessa ora, mentre a volte si fatica a prendere sonno quando si va a dormire più tardi. È, quindi, consigliabile mantenere un sonno normale il sabato sera, quando gli orologi saranno regolati indietro, e svegliarsi al mattino secondo il solito orario. 

Inoltre, bisogna ricordare che il sole sorge un’ora prima, meglio, quindi, “bloccare la luce” e tenere la zona notte buia per evitare di svegliarsi prima e di perdere sonno. Capitolo alimentazione: è opportuno fare una cena intelligente, vale a dire non mangiare troppo tardi la sera ed evitare comunque pasti pesanti, ricchi di grassi che possono sempre disturbare la qualità del riposo, soprattutto se si va a dormire poco dopo aver mangiato. 

L’ambiente, infine, va considerato con grande attenzione: come accade per il rumore, anche una temperatura eccessivamente elevata – molto più che un clima freddo – rende difficile il riposo. L’ideale è mantenere la camera da letto intorno ai 20-22 gradi, ricordando che anche coperte e lenzuola contribuiscono a creare un microclima più o meno favorevole al riposo. 

Evitate poi di rimanere a letto senza chiudere gli occhi: se non si riesce a prendere sonno, conviene piuttosto alzarsi, magari per dare tempo all’organismo di prepararsi al riposo, sfruttando la lettura di un buon libro o l’ascolto di musica. 

Ultima raccomandazione: l’attività fisica andrebbe fatta qualche ora prima di prendere sonno, altrimenti c’è il rischio di avere un’eccessiva stimolazione dell’organismo che rilascia sostanze legate allo sforzo e può, quindi, avere effetti “eccitanti”.

Può l’ora solare avere influssi sulla passione?

Dormire un’ora di più, se si riposa bene, può farci piacere. Ma forse ci sono aspetti curiosi che mostrano come l’orologio biologico e le abitudini dei ritmi che abbiamo assunto possano influire anche su aspetti insospettabili. Pensate che il passaggio all’ora solare potrebbe determinare uno sfasamento tra ritmo sonno-veglia e “orologio” biologico, con una desincronizzazione dei ritmi circadiani simile al jet lag. Questa condizione potrebbe favorire la disfunzione erettile. Infatti, secondo una ricerca apparsa qualche tempo fa su Journal of Sexual Medicine, la disfunzione erettile sarebbe più comune fra i lavoratori che fanno turni di notte e che per questo hanno un’alterazione dei ritmi circadiani. Secondo gli studiosi questo potrebbe accadere perché nella giornata si possono avere oscillazioni nella produzione del principale ormone maschile, il testosterone, che di norma viene sintetizzato in maggior quantità al mattino e prodotto in minor misura alla sera. Quando i ritmi sballano il testosterone si riduce significativamente e l’attività sessuale ne fa le spese. L’arrivo dell’ora solare sommandosi, in molti casi, allo stress della vita quotidiana e alle preoccupazioni per il complesso periodo che stiamo vivendo, aumenta i disturbi del sonno e potrebbe avere, per le persone più sensibili, un certo impatto sul desiderio. Ovviamente siamo nel mondo della ricerca. Ma non ci sono dubbi che il benessere sessuale sia in generale il risultato di un intero sistema che funziona seguendo una precisa sincronia fra i diversi organi e seppur temporaneamente non stupisce che possa anche risentire dell’alterazione del ritmo sonno-veglia.

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