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Si può essere davvero meteoropatici?

Il peso invisibile della meteorologia sul nostro benessere
Tempo di lettura: 3 minuti

Il peso invisibile della meteorologia sul nostro benessere

 “L’estate sta finendo”. Chi non ha cantato, qualche tempo fa, questo tormentone che in qualche modo presentava lo stato d’animo di chi andava lasciando le lunghe giornate al mare o in montagna per tornare alla vita di ogni giorno! 

Dietro al ritmo dei Righeira, tuttavia, ci sono anche delle vere e proprie ripercussioni del benessere psicologico. Le giornate che progressivamente tendono ad accorciarsi, il clima che si fa più nuvoloso con all’orizzonte le uggiose giornate autunnali, pioggia e vento possono rappresentare per chi è particolarmente sensibile un piccolo “attacco” al benessere. 

A soffrirne, con un potenziale effetto sui neurotrasmettitori che favoriscono il buonumore, sono le persone più sensibili alle variazioni del clima. 

Addirittura, ci sono quadri ben definiti, come ad esempio quelli dei disturbi stagionali dell’umore, le cosiddette metereopatie cliniche, che vanno affrontati dagli esperti visto gli squilibri neuronali legati ad esempio ai livelli di serotonina, possono essere tali da richiedere attenzione e trattamenti specifici. 

Tuttavia, per la maggioranza di coloro che si definiscono meteoropatici il clima può influire, ad esempio, attraverso la comparsa di difficoltà nel prendere sonno, la “riaccensione” di acciacchi fisici dimenticati, l’insorgenza di mal di stomaco occasionale, l’aumento di ansia, irritabilità e cattivo umore.

Cosa succede se il tempo cambia

Ribadiamolo: non per tutti le variazioni meteorologiche, gli sbalzi di pressione atmosferica, l’umidità e il vento possono avere gli stessi effetti. 

C’è, come detto, chi soffre di vere e proprie metereopatie stagionali, che assumono vere e proprie forme invernali ed estive, e chi, invece, è assolutamente indifferente ai cambiamenti climatici. Altre persone, invece, avvertono le variazioni del tempo in modo leggero ma comunque percepibile. Proviamo a capire cosa accade proprio in chi è solo sensibile e, a causa delle condizioni climatiche, può avere ripercussioni sul benessere.

Sono maggiormente a rischio bambini e anziani, che risentono della difficoltà dell’organismo ad adattarsi a variazioni ambientali anche minime, soprattutto di tipo termico. Questo spiega, ad esempio, il bisogno che l’anziano ha di coprirsi bene, anche quando la temperatura cala di soli due-tre gradi. Nei bambini, in particolare, la sensibilità ai mutamenti meteorologici sembra essere legata al non completo sviluppo di sistemi di termoregolazione dell’organismo. Tra questi assume particolare importanza l’ipotalamo, un piccolo organo che si trova all’interno del cranio e ha proprio il compito di “regolare” il sistema di termico dell’organismo: se non lavora correttamente si può andare incontro a disturbi non appena la temperatura esterna si modifica.

I sintomi della meteoropatia e i rimedi

Agitazione, ansia, disturbi digestivi, insonnia passeggera, dolori alle articolazioni…… l’elenco dei possibili sintomi associati ai cambiamenti meteorologici è lungo. 

Qualche esempio? Pensate alla sindrome dello scirocco, un vento che, trascinando ioni positivi, può creare una piccola “alterazione” elettrica che può portare a debolezza, cefalea, palpitazione e ansia. 

Poi ci sono quadri che tendono ad influire sul benessere in presenza di folate di vento e nubi: chi ha la tiroide che lavora troppo, quindi è ipertiroideo, può risentire di più della situazione. In anziani e bambini i venti forti possono addirittura portare a insonnia e comunque a una maggior irritabilità, che riguarda soprattutto i più piccoli. 

Capitolo dolori articolari: per qualcuno ogni perturbazione in arrivo viene avvertita a livello osseo quasi come se nelle ginocchia, sui gomiti o lungo la colonna vertebrale fossero fissati microscopici rilevatori di queste variazioni. Insomma: dolori tipici dell’artrosi con limitazione funzionale e fastidi vari possono essere accentuati dall’arrivo delle nubi e della pioggia, anche se per qualcuno, al contrario, è il clima che si “asciuga” che può facilitare l’insorgenza o l’acutizzazione dei fastidi. 

In linea generale, visto che si tratta di sintomi comunque temporanei, i farmaci da banco utilizzati con intelligenza sono rimedi che consentono di lenire i fastidi a seconda di quelli che sono i disturbi specifici provocati dalle forma stagionali dei “meteoropatia”.

L’ormone del buonumore e i disturbi del sonno

Quando il tempo cambia e volge al brutto, come accade con l’avvento dell’autunno è più facile sentirsi “giù”. 

E non solo per il ritorno alla vita di ogni giorno, con gli stress del periodo storico che stiamo vivendo. Proprio sul fronte dell’umore, nuvole basse, nebbia e scarsità di luce possono facilitare la comparsa di una fastidiosa sensazione di debolezza generale, del desiderio di sdraiarsi e riposarsi più spesso e facilitano la tendenza all’umore cupo. La permanenza prolungata di pioggia e cielo nuvoloso (con conseguente carenza di luminosità ambientale) rende molti più tristi, taciturni, a volte irritabili. La tendenza all’umore grigio appare correlabile anche ad una modificazione dei ritmi di produzione della melatonina, una sostanza sintetizzata dall’ipotalamo che la cui produzione segue in ritmi della luce e del buio. Il suo ruolo è importante anche nei meccanismi del sonno, con possibili conseguenze proprio sulle difficoltà a riposare normalmente, sia per quantità che per qualità. 

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