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Punture di zanzare, come capire quando c’è l’infezione

Punture di zanzare, come capire quando c’è l’infezione

Contro le zanzare, le proviamo tutte: dallo spruzzo di oli minerali, passando per le fumigazioni, le infusioni di tabacco e crisantemo, fino a giungere ai sistemi da collegare alla presa di corrente e ai piretroidi sintetici, sostanze che derivano dal piretro (presente nel fiore di crisantemo), che agiscono alterando la struttura della membrana delle cellule nervose degli insetti. Ma le zanzare, ahinoi, continuano a disturbarci, pur se questi sistemi possono aiutarci. Per altro, a differenza di come ci hanno spesso detto, non pungono solamente chi ha il “sangue dolce”. La differenza sta nel fatto che non tutti reagiamo allo stesso modo: sulla pelle di alcuni i ponfi sono ben visibili per ore o giorni con annesso il conseguente prurito, mentre in altri individui il contatto ravvicinato con le zanzare passa quasi inosservato. Insomma, le zanzare pungono indistintamente tutte le persone, solo che alcune hanno reazioni dell’organismo più intense rispetto al altri. Tuttavia, per tutti c’è il rischio che la puntura di zanzara, con il relativo ponfo cutaneo, vada incontro a una sovrainfezione. In questi casi occorre attenzione, e spesso è necessario parlare con il medico perché, oltre ai farmaci di automedicazione che possono aiutare a contrastare quanto accade, a volte può essere necessario un trattamento antibiotico, che va indicato, appunto, dal curante. 

Come capire se la puntura di zanzara è infetta

Quando la zanzara punge immediatamente compare il prurito che, più o meno intenso, si mantiene per qualche decina di minuti. Insieme al prurito e al grattamento conseguente, la pelle si arrossa e si genera un ponfo gonfio più o meno grande. Questo rigonfiamento è legato all’immissione nel corpo umano di sostanze da parte della zanzara simili all’istamina, che hanno una potente azione infiammatoria. Sono proprio questi composti a dare il via al prurito e al gonfiore, che può rimanere anche per tre-quattro ore negli individui più sensibili ma fin qua la reazione normale. 

In chi è allergico alle sostanze presenti nella saliva della zanzara il quadro può peggiorare. Infatti, esistono persone, definite iper-reattive, che possono avere disturbi ben più fastidiosi perché il ponfo può dare origine a una lesione indurita, che rimane per più di una settimana, e addirittura “aprirsi” al centro dando il via all’emissione di siero. In questo caso, aumentano i pericoli che la puntura di zanzara da dolorosa diventi anche la base per lo sviluppo di un’infezione, sia che si tratti di zanzara tigre sia che si tratti delle comuni zanzare Aedes cui siamo abituati da tempo. 

Come capire che una puntura di zanzara sta facendo infezione? Beh, non bisogna pensare che si manifestino malattie particolari. A guidarci deve essere il gonfiore della lesione, che lungi dal ridursi, come dovrebbe accadere, dopo qualche ora tende invece a crescere. Inoltre, se la puntura è infetta l’arrossamento della pelle tende ad allargarsi. Inoltre, potrebbe esserci anche un rigonfiamento delle ghiandole linfatiche vicine. La presenza di girandole gonfie è il un classico segnale della risposta abnorme dell’organismo alla puntura di zanzara che può essere ulteriormente confermata anche da un leggero rialzo febbrile. In questi casi, per fortuna non troppo diffusi, bisogna parlare con il medico, per affrontare al meglio l’infezione cutanea. 

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Cure e trattamenti

Nella maggioranza dei casi, la puntura di zanzara anche se magari può apparire dolorosa e scatenare un forte prurito tende a risolversi da sola in breve tempo. Questo non significa però che non si possa provare a ridurre l’entità della risposta e la sua durata. Come?

I rimedi che si propongono sono moltissimi, alcuni anche davvero curiosi. Partiamo da qualcosa che è realmente utile: con il classico cubetto di ghiaccio possiamo “addormentare” l’area della pelle colpita limitando infiammazione e prurito. Inoltre, c’è chi trova sollievo immediato applicando un semplice batuffolo di alcol, c’è chi tenta di far fronte alla situazione con pomate lenitive a base di erbe. Ma a volte, per “tradizione popolare” si sbaglia anche. Un errore molto comune è quello di applicare immediatamente ammoniaca: questa sostanza può anche “entrare”, sia pure in minime dosi, nella pelle integra creando, quindi, infiammazione. O generando vere e proprie lesioni quando già la pelle è escoriata. Per questo, è meglio evitare questo rimedio, soprattutto nei bambini che hanno l’epidermide particolarmente sensibile. Altrettanto inutile è lo strofinamento della pelle con agrumi, che possono addirittura indurre orticaria e sono fotosensibilizzanti: il rischio è che di andare incontro più facilmente a scottature se la pelle viene esposta al sole. 

Ovviamente in questo senso possono essere utili anche i farmaci di automedicazione ad azione antistaminica, antinfiammatoria e antipruriginosa che, applicati sulla lesione, leniscono dolore, prurito e infiammazione.

Prevenzione: come evitare che la puntura si infetti?

Per cercare di ridurre i rischi di infezione di una puntura di zanzara, l’unica strategia certa è non farsi pungere. Magari ci si riuscisse sempre! Ma poiché risulta sovente impossibile dobbiamo tenere presenti i classici consigli che tendono a renderci meno “aggredibili” da questi insetti, ormai presenti con diversi ceppi e potenzialmente in grado di trasmettere, proprio come veri e propri vettori, anche infezioni pericolose (pensate quanto attualmente si parla di Dengue o di Chikungunya, solo par fare due esempi di patologie che hanno come vettore l’insetto in altri Paesi del mondo). 

Cosa fare? Le indicazioni generali sono semplici. Conviene evitare i profumi, gli indumenti di colori particolarmente sgargianti, eliminare recipienti pieni di acqua stagnante, soprattutto se in zone ombrose, in giardino, nei cortili o nelle terrazze dove le zanzare depongono le uova. Anche il sudore pare giocare un ruolo, in relazione alla quantità di acido lattico che contiene ma anche di acido urico e di ammoniaca. Più ne produciamo più attraiamo zanzare.

Al contrario un’alimentazione ricca di vitamine del gruppo B (B1 e B6) e di vitamina C ci porta a essere genericamente meno “piacevoli”. Fatti nostri questi consigli generali, ricordiamo che tenere ben pulita e disinfettata la lesione creata dalla puntura di zanzara significa proteggersi dai rischi e limitare le possibilità che si formino infezioni della pelle. Allo stesso modo, in caso di gonfiore ed arrossamento particolarmente estesi, i medicinali da banco ad azione antistaminica e antinfiammatoria possono aiutarci a ridurre il volume della lesione e i sintomi, primo tra tutti il prurito, riducendo, indirettamente, il rischio che, grattandoci creiamo lesioni impercettibili dell’epidermide entro cui si possono sviluppare i batteri creando una sovrainfezione.