Ancora una volta, un proverbio dedicato al mese in corso, ci ricorda l’importanza di preservarci in caso di belle giornate, con un clima apparentemente primaverile. E se la saggezza contadina sottolinea la variabilità climatica, ricordandoci che giornate molto rigide possono vanire anche più avanti, con l’avvicinarsi della primavera, è meglio ricordare che il tempo può ingannarci. In caso di giornate calde, oltre alle mosche che regolarmente si ripresentano nella gita fuori porta, ricordiamo quindi quanto è importante vestirsi a “cipolla”. È meglio avere uno strato in più di indumenti pronti per essere indossati piuttosto che soffrire il freddo, non solo per evitare infreddature ma anche per contrastare eventuali problemi della pelle che possono presentarsi se la temperatura scende.
Il freddo, infatti, può anche avere delle ripercussioni sulla circolazione sanguigna, portando le mani a cambiare totalità, dal bianco a colorazioni più bluastre. Proprio il clima molto rigido, soprattutto in montagna, può favorire la comparsa sulle estremità – le mani ma anche i piedi, a volte le orecchie o il naso – dei cosiddetti geloni, arrossamenti pruriginosi che tendono a generarsi proprio in seguito a un repentino riscaldamento dopo l’esposizione a temperature molto basse.

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