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Se soffrite di cefalea, tenete il diario!

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Se soffrite di cefalea tenete il diario
“Le mie prigioni”. Silvio Pellico, uno dei grandi autori del Risorgimento italiano, aveva titolato così il diario che raccoglieva ricordi e sensazioni della prigionia. Qualcosa di simile dovrebbe fare anche chi fa i conti con il mal di testa. Quando si presenta solo occasionalmente e in corrispondenza di specifiche condizioni (ad esempio se si è alzato troppo il gomito o si è esagerato a tavola, o di tanto in tanto, in corrispondenza del ciclo mestruale), tenere sotto controllo la situazione non è necessario. Ma il quadro cambia se invece le crisi si manifestano più frequentemente, e magari compaiono come forme di vera e propria emicrania. In queste circostanze tenere un diario è davvero fondamentale, perché solo in questo modo si può avere contezza della situazione, della frequenza e della gravità delle crisi, e soprattutto si riesce a comprendere meglio come far fronte agli attacchi. Il consiglio è valido anche per gli adolescenti, sottoposti spesso a stimoli che possono aumentare la frequenza degli attacchi, quali, ad esempio, cattivo riposo, fino all’eccesso di alcolici, passando attraverso l’esposizione prolungata a strumenti come smartphone e tablet. Grazie al ricordo delle caratteristiche della crisi, del periodo di comparsa, di eventuali fattori esterni che possono averne agevolato l’insorgenza, è possibile giocare meglio d’anticipo e poter quindi affrontare con maggior tranquillità quel “cerchio” alla testa. Sia chiaro: l’attenzione all’alimentazione e all’idratazione, il controllo dello stress, il mantenimento di abitudini sane non solo a tavola ma anche per quanto riguarda il riposo sono tutti elementi che possono aiutare a prevenire l’insorgenza del mal di testa. Ma se la cefalea interviene, ciò che più conta è cercare di capire di cosa si tratta. Senza entrare nel grande capitolo delle emicranie, che richiedono il parere del medico, le classiche forme di mal di testa  che possono infastidirci sono più spesso della c.d. forma “tensiva”. Stiamo parlando del classico cerchio alla testa, di intensità sopportabile, non peggiorato dall’attività fisica. Il dolore interessa tutto il cranio. In genere comincia la mattina, sale durante la giornata e si fa insopportabile la sera. Gli attacchi possono durare mezz’ora ma anche più a lungo. Modernamente si pensa che questo tipo di disturbo sia legato non solo alla tensione che pervade i muscoli del collo e si scarica sul capo ma anche allo stress. Per alleviare questo tipo mal di testa è i farmaci di automedicazione ad azione antinfiammatoria e analgesica  possono essere di grande aiuto.
Diverso è invece il meccanismo che porta al mal di testa che interessa l’area della nuca,  e si manifesta in chi soffre di artrosi cervicale. Il dolore inizia classicamente dal collo, sale lungo la nuca e arriva fino al vertice del cranio, interessando solo una delle parti laterali del capo. A volte si associa a nausea, lacrimazione e perdita di muco trasparente dal naso. Anche in questo caso, comunque farmaci da banco contro dolore e infiammazione sono la prima via per un’automedicazione intelligente, magari associati a miorilassanti se la tensione dei muscoli che circondano la spina dorsale entra in gioco nel causare il fastidio.