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Ciao, sono bollino!

Si fa presto a dire raffreddore!

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Tutti i nemici del naso: allergeni o virus?

Starnuti, naso che cola, occhi rossi. O magari le narici completamente ostruite. Certamente i sintomi del raffreddore che può colpirci con gli sbalzi di temperatura e il freddo che comincia a fare capolino. Ma non solo. Potrebbe anche trattarsi di allergia. 

Tranquilli, non ci siamo confusi e non stiamo pensano alla primavera. Anche in autunno, infatti, chi soffre di “raffreddore da fieno” può andare incontro ai fastidi che classicamente vengono osservati nei mesi che ci avvicinano all’estate. Un allergico, quindi, è doppiamente esposto e rischia, in autunno più che in primavera, di doversi difendere dai sintomi dell’allergia oltre che da quelli di “un brutto raffreddore” causato dai tanti virus di stagione che cominciano a circolare proprio in autunno. Spesso definiti con il generico termine di influenza sono, invece, “solo cugini” del “nemico” principe dell’inverno ma sono in grado comunque di crearci fastidi e metterci ko.

Proteggere il naso è quindi fondamentale, anche in questo periodo, ricordando che i farmaci senza obbligo di ricetta, di automedicazione rappresentano la soluzione per far fronte ai sintomi. Occorre però ricordare che i medicinali hanno funzione specifiche, per cui vanno impiegati con intelligenza: in caso di allergia, che rispetto al raffreddore comune si caratterizza per secrezioni nasali meno vischiose, biancastre o trasparenti e dalla consistenza acquosa, sono indicati gli antistaminici, che bloccano gli effetti dell’istamina responsabile dei disturbi dell’allergia, disponibili sia per uso topico (ovvero da impiegare localmente nelle aree in cui si manifestano i sintomi) oppure da assumere per bocca. Se la congestione nasale è particolarmente intensa si possono associate gli stessi farmaci a vasocostrittori. Invece,  in caso di infezione virale e, quindi, di un raffreddore dal muco  più denso e  dal colore verde-giallognolo, soprattutto se c’è qualche linea di febbre, stanchezza e sensazioni di ossa rotte, possono essere utili anche gli antipiretici  e gli antinfiammatori. L’importante, insomma, è ricordare che la rinite (così viene definita l’infiammazione delle mucose nasali) può e deve essere combattuta con buon senso. L’automedicazione responsabile è l’arma più efficace per dominare i fastidi.

Il “raffreddore da fieno”: l’inaspettato esercito degli allergeni d’autunno

Se pensavate, quindi,  che allergia facesse rima solamente con primavera, probabilmente dovrete ricredervi. La scienza dice, infatti, che anche i primi freddi possono innescare la rinite allergica. In particolare, anche a causa degli stravolgimenti climatici che stiamo vivendo, i mesi di ottobre e novembre  hanno, alle nostre latitudini, un clima che  può favorire la diffusione dei pollini nell’aria, sui livelli paragonabili, soprattutto in certe zone, a quelli registrati in primavera. In più lo sbalzo termico tra le ore notturne (7-10 gradi) e quelle diurne (15-20 gradi), tipico di questa stagione,  favorisce la fioritura e la diffusione di  varie piante allergizzanti che, associate alla proliferazione degli acari costituiscono un mix micidiale per chi soffre di rinite allergica. I mesi di ottobre e novembre sono, infatti, particolarmente fecondi per la diffusione degli acari, presenti tutto l’anno ma che, grazie, in particolare alle temperature tra 16-24 gradi e una umidità spesso superiore al 60-70 per cento, trovano le condizioni ottimali per la loro riproduzione. 

In pratica, quindi, si crea una sorta di “alleanza” nociva tra pollini e inquinamento indoor che rende la vita difficile sia in casa , a scuola o in ufficio che quando ci si trova all’esterno. 

Se, infatti, le temperature ancora abbastanza miti favoriscono la circolazione dei pollini tipici della stagione autunnale e molto comuni come le graminacee, l’ambrosia, l’assenzio e  le parietarie (diffuse, contrariamente alle prime tre, nel centro-sud d’Italia), con l’arrivo dell’autunno aumenta anche la tendenza a stare maggiormente in ambienti chiusi e meno areati che nei mesi caldi. 

Di conseguenza, case, uffici, scuole e palestre si riempiono di allergeni invisibili: acari della polvere e degli animali domestici, soprattutto dei gatto i cui allergeni hanno una capacità sensibilizzante particolarmente impattante. Anche le muffe causate dall’umidità che ristagna facilmente in stanze, bagni e cucine sigillati da finestre con i doppi vetri che favoriscono un microclima caldo-umido, possono fare la loro parte.

 Il “raffreddore di stagione”: l’esercito dei molteplici virus

In questa stagione, complici i primi freddi e la permanenza sempre più protratta in ambienti chiusi, è facile incontrare persone che, pur senza volerlo, si trasformano in “untori” dei tanti virus in circolazione. Quasi sempre i sintomi iniziano progressivamente, a volte accompagnati da un leggero mal di testa e da debolezza, per poi “esplodere” in poche ore. I colpevoli possono essere moltissimi, più di 200. Ma i principali, almeno per la loro famiglia di appartenenza, si contano sulle dita di una mano. I responsabili del più classico dei raffreddori sono i rinovirus, che si scatenano soprattutto nei mesi autunnali, quando gli sbalzi di temperatura sono più frequenti. Più subdoli sono, invece, gli adenovirus, che hanno la capacità di penetrare e diffondersi più profondamente nel tessuto respiratorio, tanto ad arrivare a provocare anche bronchiti. I più temibili sono, invece, i coronavirus, che hanno la caratteristica di permanere a lungo, replicandosi, nelle vie respiratorie. A volte i disturbi in questi casi possono durare anche per più di una settimana. Tra non molto, invece, sarà la volta dei virus parainfluenzali responsabili di infezioni respiratorie acute, solo per definizione molto simili al virus dell’influenza. Come accade sempre per i virus, occorre sempre aspettare che il corpo riesca a debellare l’infezione. I farmaci di automedicazione hanno proprio lo scopo di alleviare i sintomi senza azzerarli, seguendo l’evoluzione della malattia. Essi ci concedono quindi di contrastare i sintomi come starnuti e naso chiuso e  affrontare più serenamente gli invisibili “nemici” dell’inverno.

Se la rinite diventa “secca”

Se i sintomi più comuni dell’infiammazione nasale sono sicuramente starnuti, raffreddore e naso chiuso, non bisogna dimenticare che, in qualche caso, la rinite assume caratteristiche diverse. Le narici diventano particolarmente “asciutte”, sensibili agli sbalzi di temperatura e, spesso, i fastidi scendono anche più in basso con la gola che si fa secca e “brucia”. Strano a dirsi, ma anche questo è un modo di presentarsi dell’infiammazione delle cavità nasali e della mucosa nasale che le riveste, la cui funzione è proprio quella di umidificare l’aria respirata attraverso la produzione di muco. Per funzionare al meglio le mucose nasali producono, anche se non ce ne accorgiamo, circa trecento millilitri di muco al giorno ed è proprio questo muco che consente di imprigionare e raccogliere tutto il particolato che entra nelle cavità nasali attraverso il respiro. Tra le sostanze introdotte anche batteri, virus, pollini e altro, il cui smaltimento è a carico delle cellule ciliate presenti nel naso.  Alterazioni del microclima  nasale mettono così a repentaglio il delicato equilibrio delle funzioni del naso e della sua  mucosa che, privata della fisiologica protezione del muco, reagisce con la produzione di croste che rappresentano solo il disturbo più visibile della secchezza di naso e gola. 

Il suo cattivo funzionamento lascia quindi aperta la strada alle sostanza allergizzanti e ai virus. 

Infatti, proprio gli sbalzi temici tipici dell’autunno, sono responsabili del blocco della cosiddetta clearance mucociliare, ossia paralizzano momentaneamente il movimento continuo delle ciglia presenti sulle cellule dell’apparato respiratorio che muovono il muco che si produce nelle parti più profonde del polmone verso l’alto in un continuo ricircolo. Questo blocco temporaneo riduce la barriera protettiva e facilita la penetrazione dei virus e dei pollini.

Ovviamente in questo caso l’automedicazione mira ad offrire sollievo ai fastidi con farmaci che possano rivelarsi utili per contrastare l’infiammazione. Come sempre però è sempre meglio giocare d’anticipo: prendere l’abitudine di lavarsi spesso le mani ed evitare gli sbalzi di temperatura  proteggendo naso e gola e vestendosi a cipolla sono utili accorgimenti da mettere in campo per difenderci meglio dai tanti nemici del nostro naso!