La sindrome premestruale è anche colpa dai geni

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Secondo una ricerca apparsa su Molecular Psychiatry, condotto presso l'Istituto nazionale per la Salute (Nih), negli Usa, dietro alla sofferenza di chi soffre, in forma particolarmente intensa, della sindrome premestruale potrebbe esserci una chiara motivazione genetica.
I geni che non lavorano a dovere sono quelli della famiglia denominata Esc-Ez: il loro compito è favorire la sintesi di proteine che dovrebbero preservare il corpo femminile dai picchi ormonali che precedono il ciclo. Più in generale, la sindrome premestruale, con vari gradi di sintomatologia, interessa quasi otto donne su dieci e i sintomi possono iniziare fin dai primi cicli mestruali, anche se, frequentemente, la massima intensità della sintomatologia viene segnalata nella fascia di età compresa tra i 30 ed i 40 anni, in particolare nei periodi di stress più intenso.
I disturbi possono interessare la sfera fisica e quella emotiva. Tra i più frequenti ci sono cefalea, ritenzione idrica e gonfiore di mani e piedi, tensione mammaria, gonfiore addominale ed alterazioni del transito intestinale, aumento ed alterazioni dell'appetito e del gusto, senso di stanchezza e fatica, problemi cutanei. I più lamentati sintomi “psicologici” includono l'umore cupo, gli accessi di irritabilità o aggressività o di pianto ingiustificato, l'ansia, la difficoltà di concentrazione, l'insonnia.
Ovviamente l'automedicazione responsabile consente di gestire al meglio le diverse situazioni mettendo a disposizione soluzioni terapeutiche per risolvere, ad esempio, il dolore causato dal mal di testa o dal mal di pancia e la sensazione di gonfiore addominale e pesantezza intestinale.
Bisogna tenere in considerazione che, fortunatamente, i disturbi tendono poi a smorzarsi con l'arrivo del flusso mestruale e, che, in generale, qualche piccola accortezza può aiutare ad alleggerire gli effetti sulla quotidianità dei sintomi tipici della c.d. sindrome della luna.
I geni che non lavorano a dovere sono quelli della famiglia denominata Esc-Ez: il loro compito è favorire la sintesi di proteine che dovrebbero preservare il corpo femminile dai picchi ormonali che precedono il ciclo. Più in generale, la sindrome premestruale, con vari gradi di sintomatologia, interessa quasi otto donne su dieci e i sintomi possono iniziare fin dai primi cicli mestruali, anche se, frequentemente, la massima intensità della sintomatologia viene segnalata nella fascia di età compresa tra i 30 ed i 40 anni, in particolare nei periodi di stress più intenso.
I disturbi possono interessare la sfera fisica e quella emotiva. Tra i più frequenti ci sono cefalea, ritenzione idrica e gonfiore di mani e piedi, tensione mammaria, gonfiore addominale ed alterazioni del transito intestinale, aumento ed alterazioni dell'appetito e del gusto, senso di stanchezza e fatica, problemi cutanei. I più lamentati sintomi “psicologici” includono l'umore cupo, gli accessi di irritabilità o aggressività o di pianto ingiustificato, l'ansia, la difficoltà di concentrazione, l'insonnia.

Ovviamente l'automedicazione responsabile consente di gestire al meglio le diverse situazioni mettendo a disposizione soluzioni terapeutiche per risolvere, ad esempio, il dolore causato dal mal di testa o dal mal di pancia e la sensazione di gonfiore addominale e pesantezza intestinale.
Bisogna tenere in considerazione che, fortunatamente, i disturbi tendono poi a smorzarsi con l'arrivo del flusso mestruale e, che, in generale, qualche piccola accortezza può aiutare ad alleggerire gli effetti sulla quotidianità dei sintomi tipici della c.d. sindrome della luna.
Consigli pratici
Alcune forme di rilassamento (yoga, esercizi di respirazione e stretching, massaggi) sono state associate ad un miglioramento della sintomatologia. Importante è anche il sonno: occorre la massima regolarità degli orari di addormentamento e risveglio, costante anche nel fine settimana. Cibi grassi, sale, zucchero, caffè ed alcool possono peggiorare il quadro. Sono invece d'aiuto i carboidrati a catena lunga e le proteine vegetali (riso e pasta integrali, frutta, verdura, fagioli e lenticchie).
Importante è anche fare sei pasti al giorno, molto più leggeri dei classici pasti quotidiani.