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Stretching alla schiena, un toccasana!

stretching alla schiena, un toccasana!

Se soffrite spesso di tensioni muscolari ritagliate qualche minuto al giorno  per la vostra schiena al fine di mantenerne elastici i muscoli. Come? Con lo stretching, un’arma tanto semplice quanto spesso dimenticata per prevenire lombalgie, torcicollo e altri fastidi derivanti spesso da cattive posizioni.

Se è vero che  in caso di disturbi muscolari i farmaci di automedicazione, disponibili tanto per via topica che per via generale, possono consentire di contrastare dolore e infiammazione, è altrettanto innegabile che il movimento rappresenta la prima soluzione per evitare i disturbi:  dare elasticità i muscoli che circondano la colonna vertebrale con esercizi di allungamento diventa uno strumento vincente per limitare i danni, evitando di cedere alla sedentarietà, un vero e proprio nemico della schiena.

Attenzione al lavoro al PC e allo smartphone

Come mai lo stretching è strategico per limitare il dolore lombare ma non solo? Semplice, aiuta a distendere i muscoli contratti e ad alleggerirli. La vita di ogni giorno ci impone infatti spesso posture prolungate non certo salutari per la schiena: stare al computer per numerose ore consecutive può, infatti, determinare facilmente l’insorgenza di disturbi da “sovraccarico” o da “compressione” e generare contratture dolorose.

Collo, spalle e schiena sono i primi a segnalarci il disagio dell’apparato muscolo-scheletrico. Come se non bastasse avere sempre il telefono in mano non è certo una sana abitudine. Gli smartphone hanno certamente trasformato la nostra vita ma, allo stesso tempo, stanno trasformando la nostra postura, costringendoci a chinare la testa verso il basso. In media, la testa di un adulto pesa tra i 4,5 e i 5 chilogrammi. Quando incliniamo il capo in avanti di 60 gradi – come si fa quando si legge qualcosa sullo smartphone – il peso che va a gravare sul collo è pari a circa 27 chilogrammi. Questo atteggiamento sbagliato può generare rigidità del collo o delle spalle, mal di schiena e mal di testa oltre a determinare, nel tempo, una postura scorretta. 

Occhio alla postura 

Di solito i primi sintomi di uno squilibrio posturale non sono dolorosi o allarmanti. E non ci sono delle tempistiche predefinite per stabilire il momento in cui la situazione si aggraverà: mesi o anni, dipende dal protrarsi della condizione di squilibrio posturale e dall’età del soggetto.

Nonostante siano numerosi i disturbi che nascono come conseguenza di difetti posturali non sempre è così immediata l’identificazione della causa dei disturbi stessi. Esistono però campanelli d’allarme che devono portare al controllo del medico, come, ad esempio, l’asimmetria del movimento, o vizi torsionali accompagnati da riduzione del movimento articolare.

Contromisure? Per prevenire e affrontare i disturbi posturali bisogna, innanzitutto, imparare a guardarsi e a dare ascolto al proprio corpo cercando di modificare le proprie abitudini di vita quando si lavora, si legge, si usa il cellulare. Lo stretching su base quotidiana insieme all’attività fisica regolare e al controllo del peso sono strumenti fondamentali per il benessere dell’apparato muscolo-scheletrico.

Fare esercizio con le dovute accortezze 

Puntando sullo stretching si riesce quindi a migliorare l’elasticità muscolare e a giocare di anticipo su contratture e tensioni. Generalmente, si può fare un po’ di allungamento usando un semplice tappetino con esercizi adatti a tutte le età e condizioni fisiche.

Per chi non riesce a ritagliarsi un momento per sé, esistono, comunque movimenti di allungamento e mobilizzazione del collo e della schiena (ad esempio, retroversione e antiversione del bacino e rotazioni del capo) che si possono ad esempio fare durante il lavoro al PC senza troppo dispendio di tempo e che sono molto utili per prevenire i rischi di contratture e limitare i fastidi derivanti da dolori muscolari.

In presenza di problemi, lesioni e anomalie della colonna vertebrale, ad esempio, la presenza di ernie – che rendono necessari la valutazione medica e l’accertamento diagnostico – il movimento non è in genere controindicato ma deve essere mirato ed eseguito correttamente ed è consigliabile chiedere sempre indicazioni rispetto al proprio specifico problema.

In generale, una raccomandazione è sempre valida: muovetevi con cura quando siete appena usciti da un problema all’apparato muscolo scheletrico l’infiammazione è ancora presente. Esagerando col movimento si rischia di rovinare la completa ripresa. Ricordate inoltre di non iniziate lo stretching a freddo ma di fare comunque qualche esercizio di riscaldamento iniziando gradatamente, senza “allungarvi” troppo, soprattutto i primi giorni per evitare effetti controproducenti.

Cercate inoltre di respirare nel modo giusto senza mai trattenere il fiato perché i muscoli traggono beneficio anche da una corretta respirazione. Infine, anche per esercizi di allungamento sempre meglio indossare vestiti che vi lascino muovere liberamente, meglio se traspiranti.