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Vulvovaginite da candida, sintomi e trattamenti

Vulvovaginite da candida, sintomi e trattamenti
Tempo di lettura: 4 minuti

Le infezioni fungine non sono infezioni qualunque. In qualche caso possono diventare molto aggressive, specie se sopraggiungono in persone già malate compromettendo il successo delle terapie usate per curarle. Una persona che gode di buona salute ha però, per fortuna, un basso rischio di contrarre forme molto serie e preoccupanti di infezione. Ciò, tuttavia non significa che i miceti più comunemente conosciuti come funghi non siano in grado di creare problemi attraverso sintomi fastidiosi. Ad esempio, i dermatofiti, possono causare infezioni alla pelle, alle unghie e ai capelli… Oltre che agli organi genitali. Occorre per questo prevenirle e trattare le infezioni micotiche in modo corretto anche perché possono passare da una persona ad un’altra come avviene con la candida. Questo micete può aggredire la pelle e gli organi genitali, sia maschili sia, più spesso e in prima battuta, femminili. Essi, infatti, possono diventare sede di infezione da candida albicans, il più noto di questi miceti che determina lo sviluppo di quadri da riconoscere e trattare al più presto, anche grazie ai farmaci di automedicazione ad azione antimicotica e antinfiammatoria che possono aiutare a controllare l’infezione i sintomi derivanti della vulvovaginite che la candida è in grado di procurare nelle donne.

Infezioni vaginali: cause e sintomi

La vaginite è l’infiammazione della mucosa della vagina, ma può in qualche caso coinvolgere anche l’area vulvare e avere origine diverse. In alcuni casi si tratta di una forma infettiva, causate dal riprodursi di batteri, funghi o virus, in altri fa seguito a un trauma, legato magari anche a pantaloni eccessivamente stretti, o ancora a sostanze chimiche presenti in lavande vaginali impiegate in eccesso o da allergia. Nella metà circa delle situazioni, comunque, la vaginite è conseguente a un’infezione.

Quando entrano in gioco infezioni batteriche, i sintomi della vaginite da candida sono tipici: il quadro si manifesta con perdite molto abbondanti dall’odore sgradevole e di colore grigiastro. L’infezione da Trichomonas vaginalis provoca invece perdite giallastre, cremose e maleodoranti, oltre che un forte dolore. In moltissimi casi, all’origine del problema c’è una candidosi.

La vulvovaginite da candida: cosa sapere

La micosi da candida si manifesta con la sensazione di prurito e bruciore nella zona delle grandi labbra ed è alla base di una delle forme più diffuse di vaginite e vulvovaginite. In particolare, in questo caso si possono manifestare perdite bianche, prive di odore e molto vischiose, che si accompagnano a prurito, bruciore, arrossamenti e spesso comporta dolore durante la penetrazione. Per questo occorrerebbe sempre astenersi dai rapporti intimi nelle fasi in cui è in corso l’infiammazione anche perché, in caso di candida, va sempre scongiurato il fenomeno del “ping-pong” che si verifica quando l’infezione si trasmette da un partner all’altro. Per evitare, quindi, che il disturbo si ripresenti interessando la coppia è sempre opportuno che le cure vengano fatte da entrambi. 

Come contrastare il prurito, le perdite e il bruciore

La diagnosi di vaginite va fatta sempre da un ginecologo, anche perché in alcuni casi può essere presente un’infezione delle vie urinarie concomitante. Ovviamente, in questo secondo caso il trattamento potrà anche essere mirato alle contromisure specifiche per l’infezione in questione e lo specifico quadro infiammatorio.

Va detto comunque che i farmaci di automedicazione possono essere d’aiuto nel lenire i sintomi, in particolare il prurito e il bruciore. Si possono impiegare diverse modalità di approccio, con vari principi attivi: si va dalle creme anestetiche da applicare localmente fino a lavande contenenti antinfiammatori o soluzioni disinfettanti. Anche in caso di sospetta infezione, la donna può applicare lavande che contengono medicinali ad azione antisettica.

Quando invece si ipotizza un’origine fungina del quadro infiammatorio, anche perché la si riconosce per pregressa esperienza, si può anche ricorrere ad una terapia con antimicotici locali da banco. Sempre meglio comunque consultare lo specialista per una valutazione del quadro clinico e l’identificazione della terapia più opportuna o se il disturbo si protrae o peggiora.

In generale, in caso di infezioni micotiche, è sempre necessario seguire attentamente la terapia secondo le indicazioni del foglietto illustrativo e del medico, senza interromperla anche quando i sintomi sono regrediti al fine di evitare che l’infezione ricompaia. Può infatti succedere che, anche se apparentemente debellate, le vaginiti da candida tendano a ripresentarsi dopo qualche mese. Ci sono diverse ricerche condotte tra chi va spesso soggetto a infezioni fungine, e quindi si ritiene quasi “predestinato” a soffrirne ciclicamente, che dimostrano proprio come la mancanza di costanza sia il motivo primo delle recidive. È provato che, se il trattamento non si protrae per il tempo necessario, a volte anche per alcune settimane, si ottiene solo una remissione dei sintomi ma non si arriva a eliminare completamente le spore dei funghi, cioè i progenitori da cui nasceranno nuovi nemici responsabili di altre infezioni. Ecco perché i tempi di guarigione a volte sono piuttosto lunghi.

La prevenzione contro le infezioni vaginali

Una valida igiene intima è la miglior arma preventiva per ridurre il rischio di andare incontro a vaginite. Meglio impiegare detergenti a pH fisiologico, cioè simile a quello delle mucose (pH 4 o 5), evitando saponi troppo aggressivi e deodoranti intimi che possono alterare l’acidità dell’ambiente vaginale 

Oltre alla semplice regola della pulizia, tuttavia, ci sono altri elementi cui occorre prestare attenzione, ad esempio la scelta degli indumenti. Si sa che i pantaloni eccessivamente attillati possono rappresentare un potenziale problema per la donna soggetta a queste infezioni, specie se confezionati con stoffe particolarmente ruvide come accade per i jeans. Molto meglio, quindi, indossare indumenti non troppo stretti, magari di cotone, proprio per evitare “contatti” ravvicinati con tessuti che possono avere un’azione irritante sulle parti intime. Se possibile, quando si vive insieme ad altre persone, sarebbe poi fondamentale evitare l’impiego promiscuo degli asciugamani. Infine, per evitare il fastidioso rischio del “ping-pong”, ovvero del passaggio del fungo da una persona all’altra durante il rapporto sessuale, sarebbe sempre utile fare uso del profilattico

Tra i possibili agenti favorenti lo sviluppo della candida ci sono, oltre che indumenti eccessivamente stretti e l’uso di biancheria non idonea, lo stress e una dieta troppo ricca di zuccheri e lieviti. Per questo sul fronte dell’alimentazione è importante seguire una dieta varia ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, per garantire la buona funzionalità dell’intestino e l’efficacia del sistema immunitario. 

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