Ciao, sono bollino!

Funghi della pelle: quali rimedi utilizzare

Funghi della pelle: quali rimedi utilizzare
Tempo di lettura: 4 minuti

Con l’estate, gli ingredienti per mettere a rischio la salute della nostra pelle ci sono tutti. Sole, voglia di muoversi, sudore, clima caldo-umido.

Oltre alle scottature solari, nei mesi caldi diventa più semplice sviluppare micosi, patologie legate allo sviluppo dei funghi della pelle. Le condizioni ambientali, specie se abbinate al sudore che inevitabilmente si produce a profusione quando si consuma energia correndo, nuotando o pedalando, oppure  una doccia fatta troppo rapidamente, senza asciugare con cura anche le parti più nascoste della pelle, possono creare i presupposti per lo sviluppo di sgradite infezioni fungine o micosi.

I funghi (o miceti) infatti, tendono a svilupparsi e proliferare proprio quando l’ rimane umida, e la pelle tende a macerare. Il rischio è massimo per chi fa sport, proprio perché la pelle  accaldata, il sudore o l’umidità del corpo dopo una doccia veloce possono aprire la porta ai funghi, specie nelle zone che tendiamo ad asciugare con minore cura, come l’inguine, i piedi (a rischio sono in particolare gli spazi interdigitali, difficili da detergere ed asciugare con cura) o il cuoio capelluto.

Come riconoscere la presenza di funghi sulla pelle

I dermatofiti (così sono battezzati in termine scientifico i funghi che si sviluppano sulla cute), a meno che non interessino persone con il sistema immunitario molto indebolito, in genere  non rappresentano un pericolo grave per la salute. Questo non significa però che si tratti di nemici da lasciar avanzare impunemente.

E allora, ecco un veloce elenco dei segnali che indicano la presenza dei miceti:

Prima di tutto, attenzione se la pelle cambia di colore. Un arrossamento localizzato nelle parti a rischio, come le pieghe inguinali o gli spazi interdigitali, è un tipico segno iniziale di “attacco” fungino, specie se si accompagna ad un’inusuale “umidità” della zona interessata dal processo, come se la pelle stesse macerando, oppure ad una desquamazione, che inizia nei giorni successivi. Si tratta di tessuto epidermico distrutto dall’infezione che quindi si solleva e viene eliminato in sottili, quasi impercettibili squame, generate da un invisibile “grattaformaggio” passato sulla pelle. Non solo. 

A questi fastidi si accompagna quasi sempre il sintomo tipico dell’infezione fungina: il prurito. E proprio il prurito, a volte, è il disturbo che mette sul chi vive. E fa sospettare che la candida albicans oppure la tinea pedis responsabile, tra le altre forme, del cosiddetto “piede d’atleta”, si stiano sviluppando sull’epidermide. Proprio questi ceppi fungini, infatti, sono i più comuni “invasori” del mantello che ricopre il nostro corpo.

Igiene e giusti rimedi

Prima di tutto, attenzione alle cattive abitudini, a volte figlie della disattenzione o di qualche banale dimenticanza. Non ci si deve scambiare accappatoi e asciugamani con altre persone, così come non si deve camminare a nudi in ambienti comuni, soprattutto di piscine e palestre. Anche in uno spazio così limitato, infatti, la pelle dei piedi può fare qualche sgradito incontro con un ospite invisibile. I miceti, come la tinea pedis, riescono infatti a sopravvivere anche per molti giorni in ambienti umidi. Di conseguenza, se non si indossano ciabatte protettive, si rischia di contrarre il piede d’atleta anche quando il micete è solo il ricordo di un frequentatore dello spogliatoio ormai lontano. 

Non meno importante è poi la scelta del sapone e dello shampoo. La pelle deve infatti la sua capacità difensiva nei confronti di funghi e batteri all’invisibile strato di grasso che la ricopre. E quindi bisogna evitare i detergenti eccessivamente aggressivi, che modificano l’acidità della pelle e ne distruggono lo strato lipidico. Invece ogni lavaggio deve idratare la dell’epidermide, oltre che renderla elastica e levigarla. In caso contrario, infatti, si aprono impercettibili “crepe” nelle difese cutanee in cui si incuneano più facilmente i miceti. 

Per ridurre i pericoli, specie quando si fa sport, basta davvero poco. Prima di tutto bisogna indossare calze di cotone, o comunque non di materiale sintetico. Infatti i tessuti di sintesi non consentono un’adeguata traspirazione, e quindi aumentano il tasso di umidità sulla pelle. Non solo: molto utili sono anche sottili garze di cotone da inserire tra un dito del piede e l’altro così da ridurre il rischio di creare un ambiente favorevole alla proliferazione di miceti. Sempre in tema di abbigliamento, infine, niente pantaloncini attillati in palestra o in bicicletta. Quanto più questi indumenti sono a contatto con la cute dell’inguine, tanto più sale il rischio che il sudore rimanga adeso alla pelle e l’ maceri, aumentando la possibilità che i funghi si sviluppino.

Cure utili

C’è una regola che deve accompagnare chi si trova a fare i conti con le infezioni fungine: a volte ritornano. Quindi anche se apparentemente debellate, tendono a ripresentarsi dopo qualche mese. Ma la colpa di queste “riaccensioni” dei fastidiosi disturbi che le accompagnano spesso derivano dalla scarsa perseveranza nelle cure che generalmente prevedono l’utilizzo di farmaci, molti disponibili senza obbligo di ricetta, ad azione antimicotica. 

Uno degli errori più comuni di chi combatte la lotta contro questi invisibili nemici della pelle infatti è quello di smettere il trattamento non appena i fastidi scompaiono.

Ci sono diverse ricerche condotte su chi è soggetto a infezioni fungine, e quindi si ritiene quasi “predestinato” a soffrirne ciclicamente, che dimostrano proprio come la mancanza di costanza sia il motivo primo delle recidive. Infatti, anche se prurito e arrossamenti scompaiono, non si può essere certi di aver definitivamente debellato i funghi. Al contrario. E’ provato che se il trattamento non si protrae per il tempo necessario, si ottiene una remissione dei sintomi, ma non si arriva ad eliminare anche le spore dei funghi, cioè i progenitori da cui nasceranno nuovi nemici dell’epidermide, capaci di ricostituire l’esercito che si credeva sconfitto. Prima regola da non dimenticare quindi, è quella di seguire la terapia per tutto il periodo necessario. 

Tags