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Candida genitale nella donna e nell’uomo: come riconoscerla e prevenirla

Candidosi donna
Tempo di lettura: 3 minuti

La candida è purtroppo tra le infezioni micotiche vaginali più conosciute dal mondo femminile. Ma certamente non si può considerare un’infezione di genere perché la candidosi genitale, sia pure se spesso senza dare particolari sintomi, si può sviluppare anche nell’uomo. E purtroppo, se non riconosciuta e trattata adeguatamente, tende a cronicizzare, tanto da diventare quasi una micosi di “coppia”. In questo caso si parla infatti di “effetto ping-pong”.

I sintomi della candida nella donna e nell’uomo

Occorre dunque riconoscere al più presto i sintomi dell’infezione. Nella donna, questi sono facilmente riconoscibili in quanto la candida spesso si manifesta attraverso una vaginite. In caso di vaginite, la parete della vagina si ricopre di perdite biancastre, a indicare la presenza di un’infiammazione, la vulva è irritata e la secrezione vaginale si riduce. In più possono esserci dolore durante il rapporto, bruciore e difficoltà a urinare.

Nell’uomo, invece, spesso l’infezione da candida non si manifesta in alcun modo. Ed è a causa di questa “strategia” che spesso la candidosi, passando da un partner all’altro, diventa ricorrente, tendendo spesso a cronicizzare, causando l’effetto “ping-pong.”

Candida: cosa è e come riconoscerla

La vaginite che si manifesta primariamente con l’infiammazione della mucosa della vagina può avere origine diverse. In alcuni casi si tratta di una forma infettiva, legata al riprodursi di batteri, funghi o virus, in altri fa seguito ad un trauma, legato magari anche a pantaloni eccessivamente stretti, o ancora può derivare dall’utilizzo di sostanze chimiche aggressive per le proprie caratteristiche, presenti in lavande vaginali impiegate in eccesso o da allergia.

Le cause della vaginite

Nella metà circa delle situazioni, comunque, la vaginite è conseguente ad un’infezione, legata molto spesso alla candida. I sintomi più classici sono le perdite bianche, prive di odore e molto vischiose, che si accompagnano a prurito e arrossamenti con secrezioni biancastre che tendono a diventare cremose simili a ricotta.

Quando invece entrano in gioco infezioni batteriche il quadro si manifesta con perdite molto abbondanti dall’odore sgradevole e di colore grigiastro. 

Inoltre, non bisogna dimenticare che a volte i sintomi iniziali si possono confondere anche con quelli legati all’infezione da Trichomonas vaginalis che provoca perdite giallastre, cremose e maleodoranti, oltre che un forte dolore. 

Per questi motivi, la diagnosi di vaginite va fatta sempre da un ginecologo, anche perché in alcuni casi può essere presente un’infezione delle vie urinarie concomitante. 

I farmaci di automedicazione contro la candida

Tuttavia, nell’attesa della visita dello specialista un sostegno per contrastare i sintomi può venire anche dai farmaci di automedicazione. Esistono in questo senso creme o lavande ad azione antisettica, antinfiammatoria e antipruriginosa da applicare localmente. Infine, quando, per esperienza in quanto già si è avuta esperienza del quadro clinico, si ipotizza un’origine fungina del quadro infiammatorio, si può anche ricorrere ad una terapia con antimicotici da banco da applicare localmente. Inoltre, se si sospetta una infezione fungina, fare attenzione alla dieta: la candida è un lievito e una alimentazione troppo ricca di carboidrati e zuccheri ne favorisce la replicazione

Tenendo conto che sovente i rapporti sessuali sono dolorosi in presenza di una infiammazione, occorrerebbe sempre astenersi, anche per evitare di peggiorare il quadro clinico e di trasmettere l’infezione al partner.

Riconoscere l’infezione da candida per evitare l’effetto ping-pong

In tal senso, riconoscere una candidosi è fondamentale perché se non si prendono gli adeguati provvedimenti si rischia proprio il cosiddetto effetto “ping-pong”, con una continua reinfezione che si trasmette da un partner all’altro. Bloccare questo “ping-pong” che rende le infezioni recidivanti è necessario, attraverso l’astensione dai rapporti e l’adeguata terapia, da fare anche se uno dei due partner è asintomatico. Oltre a trattare l’infezione, poi, bisogna puntare sulla prevenzione dell’infezione genitale da candida.

Cosa fare per prevenire la candidosi

L’igiene intima è la miglior arma preventiva per ridurre il rischio di andare incontro a vaginite. In chiave preventiva occorre curare attentamente l’igiene intima impiegando detergenti a pH fisiologico, cioè simile a quello delle mucose (pH 4 o 5), evitando invece saponi troppo aggressivi che alterano l’acidità e deodoranti intimi. Oltre a questa semplice regola, tuttavia, ci sono altri elementi cui occorre prestare attenzione. Ad esempio la scelta degli indumenti. Si sa che i pantaloni eccessivamente attillati possono rappresentare un potenziale problema per la donna soggetta a queste infezioni, specie se confezionati con stoffe particolarmente ruvide come accade per i jeans. Molto meglio quindi indossare indumenti non troppo stretti, magari di cotone, proprio per evitare “contatti” ravvicinati con tessuti che possono avere un’azione irritante sulle parti intime. Se possibile, anche quando si vive insieme ad altre persone, sarebbe poi fondamentale evitare l’’impiego promiscuo di asciugamani così come è importante disinfettare con cura i servizi quando ci si reca in bagno in ambienti comuni.  

Sul fronte dell’alimentazione, è importante seguire una dieta varia ed equilibrata: ricca di frutta e verdura, per garantire la buona funzionalità dell’intestino e l’efficacia del sistema immunitario.  

Qualora si sia particolarmente soggetti a infezione da candida, fare attenzione alla dieta: un eccesso di zuccheri, infatti, nell’alimentazione rappresenta un fattore di rischio.

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