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Zanzare e punture

Zanzare e punture

Fa davvero riflettere che il 20 agosto si celebri la Giornata Mondiale della zanzara. E questo perché davvero non si sente il bisogno di avere una sorta di ricorrenza che ci ricordi quanto e come questi insetti sono presenti nella nostra vita, visto che in città (e non solo) le zanzare disturbano le nostre serate e nottate e ci si trova sempre, più frequentemente, con ponfi, arrossamenti e simili. Tuttavia, il Word Mosquito Day è un appuntamento annuale pensato per sensibilizzare sull’importanza di evitare l’eccessiva diffusione delle zanzare e delle malattie trasmesse attraverso questi insetti. E la data non è stata scelta a caso perché il 20 agosto è l’anniversario della scoperta scientifica del premio Nobel Ronald Ross che ha collegato la zanzara alla malaria. Ma la malaria è solo una delle malattie potenzialmente trasmissibili nel mondo dalle zanzare. Infatti, ce ne sono molte altre quali, ad esempio, la febbre gialla, la dengue, la febbre del Nilo occidentale (West Nile), la Zika e la Chikungunya.

Alle nostre latitudini, le “nemiche” più diffuse e conosciute che ci infastidiscono sono prevalentemente la culex pipiens, che colpisce di notte e la aedes albopictus (zanzara tigre), che attacca anche di giorno.

Difendersi dagli attacchi delle zanzare è difficile. Questi insetti sono guidati da particolari “chemiorecettori” capaci di individuare sostanze prodotte dall’organismo umano, come il biossido di carbonio o i composti presenti nel sudore. Questi recettori si trovano su antenne presenti sul capo della zanzara che sono in grado di recepire gli stimoli olfattivi e di inviarli al sistema nervoso centrale, dove questi vengono decodificati. Tra questi recettori ne esisterebbe uno “specializzato” nel recepire gli odori tipici dell’organismo umano, formato da poche cellule. Da questa osservazione sono nati i componenti in grado di agire specificamente “ingannando” queste poche cellule specializzate, concentrando la loro efficacia esclusivamente su di esse senza interferire con l’attività degli altri recettori non implicati nel riconoscimento dell’essere umano come “obiettivo” per l’insetto.  Fondamentale, in chiave preventiva, è quindi limitare i “segnalatori” che possono attirare le zanzare. Ed è proprio questo l’obiettivo dei cosiddetti insetto-repellenti, che rendono la pelle poco “attraente” per l’insetto, risultando protettivi.  Per il resto, il rischio di essere punti può però scendere limitando le attività sportive all’aperto, o comunque tutte le occasioni in cui si aumenta la produzione di calore dell’organismo e la produzione di sudore. Questo ultimo fattore funziona, infatti, da formidabile richiamo. Non a caso, quando non riusciamo a dormire per la calura estiva che ci fa sudare anche di notte, non è raro accorgersi della presenza di zanzare nella stanza. Un’altra accortezza può essere quella di eliminare l’eventuale presenza di acqua stagnante, per esempio, sui balconi. 

Per prevenire il rischio di punture, soprattutto la sera, meglio evitare gambe e braccia scoperte e non indossare abiti chiari. Ultima raccomandazione: non dimenticate che in chiave preventiva possono essere usati antizanzare per ambienti presenti in commercio, da utilizzare sempre leggendo le istruzioni con attenzione. Inoltre, anche alcune piante possono aiutare a tenere lontane le zanzare. In tal senso, ricordiamo l’azione potenzialmente “difensiva” del piretro e dei gerani. Inoltre, a titolo di curiosità, sappiamo che gli antichi romani usavano canfora e cipresso, i germani si servivano di canapa, in altre aree si utilizzavano aglio e succo di pomodori verdi. Provare non costa nulla. Ma i risultati non sono certo assicurati!

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