Mal di testa dopo allenamento e sforzo fisico, cosa fare?
Spesso inizia con una pulsazione dietro la nuca, quello che i medici chiamano dolore retronucale. In altre circostanze, la sensazione è quella di una intensa pulsazione all’interno del cranio oppure si sentono le tempie battere. Tutte queste situazioni dolorose hanno alla base una stessa origine: fanno seguito ad uno sforzo fisico, magari dopo che si è fatto sport. Si parla di vero e proprio mal di testa da sforzo. Sebbene, in genere l’attività fisica sembra sia un fattore protettivo per la cefalea, in alcune persone proprio lo sforzo fisico diventa il momento scatenante delle crisi di mal di testa. Come mai? Proviamo a capirlo insieme.
Come nasce e si riconosce la cefalea da sforzo
Il mal di testa dopo l’attività fisica o lo sport si manifesta in genere come una sorta di morsa stretta intorno al cranio. Affinché possa fare la sua comparsa, occorre che ci sia stato uno sforzo fisico molto intenso, come ad esempio una corsa o la fatica per aver spostato un oggetto molto pesante. A stimolare l’insorgenza del quadro, oltre alla predisposizione personale a sviluppare attacchi di emicrania o cefalea, possono concorrere diversi meccanismi. In primo luogo, può entrare in gioco un calo improvviso della glicemia, magari proprio per la scarsa possibilità di introdurre calorie e zuccheri durante l’attività fisica. Soprattutto in questa stagione, ma ovviamente non solo, occorre poi fare attenzione alla disidratazione, che favorisce l’instaurarsi di una condizione fisica che facilità l’insorgenza del quadro. Anche un incremento repentino della pressione arteriosa potrebbe entrare in gioco in queste dinamiche, che ovviamente possono concorrere tra loro rendendo più intensa o peggiorando la manifestazione sintomatologica.
Esiste una cefalea da sforzo causata dalla bicicletta?
Andare in bicicletta può scatenare feroci mal di testa. L’ipotesi viene da una ricerca condotta qualche tempo fa da Alan Rapoport, della Columbia University di New York. Secondo il ricercatore, la posizione obbligata mantenuta per diverse ore, lo sforzo muscolare prolungato, l’abbagliamento della luce del sole che può stancare la vista, e la riduzione della glicemia nel sangue (obbligatoria quando si fa uno sforzo se non si provvede a compensare costantemente), può favorire l’insorgenza del mal di testa da bici. Il rischio sarebbe inferiore in chi è più allenato allo sforzo fisico. Lo stesso Rapoport fa un esempio: nel corso delle Olimpiadi di Città del Messico, molti atleti furono colpiti da una vera e propria epidemia di cefalea, perché erano stati portati troppo repentinamente a gareggiare a oltre 2.000 metri. In questo caso, oltre allo sforzo prolungato, l’altitudine è stato un fattore determinante.
La cefalea post-coito può essere considerata da sforzo?
In qualche modo, sì. Nella cefalea da coito, legata appunto allo sforzo fisico ed emotivo che può caratterizzare l’atto sessuale, il dolore, a volte pulsante, viene rappresentato come una specie di peso su tutto il capo. Si tratta di un disturbo che interessa classicamente i maschi e può essere presente in più del 5% dei soggetti che fanno abitualmente i conti con cefalea o emicrania. Il dolore è sordo, non intenso, e diffuso in tutto il cranio e tende a salire progressivamente nel corso dell’atto sessuale, per raggiungere l’acme durante l’orgasmo. I problemi tendono a manifestarsi soprattutto quando il desiderio è particolarmente elevato. Stando agli studi più recenti, il quadro si svilupperebbe per una risposta anomala ed eccessiva all’incremento della pressione arteriosa che si verifica durante il rapporto, con il dolore che nasce per il “furto” di sangue al cervello da parte degli organi genitali.
Come prevenire la cefalea da sforzo
La prevenzione è fondamentale. Chi punta sull’attività fisica per tenersi in forma anche in questo periodo deve fare in modo di evitare gli sforzi troppo intensi senza il giusto riscaldamento e soprattutto deve mettersi in condizione di non far mancare all’organismo i liquidi e i sali minerali, oltre ovviamente all’energia che deve essere disponibile per tutta l’attività sia essa corsa, partita a tennis o a calcio, palestra o ciclismo.
Ma non basta: oltre a iniziare l’attività fisica previo periodo di riscaldamento, per evitare richieste improvvise di energia e sangue ai muscoli, occorre anche fare in modo di non fermarsi di colpo al termine dell’attività. Il motivo? Si può avere un improvviso e temibile calo della pressione che va ad incidere anche sulla comparsa del mal di testa post-attività, soprattutto nei soggetti predisposti.
Cure e rimedi per il mal di testa post attività fisica
Sul fronte delle terapie sintomatologiche sicuramente i farmaci da banco ad azione analgesica e antinfiammatoria possono essere d’aiuto se il problema si presenta occasionalmente. Ma in tutti i casi è fondamentale parlare della situazione con il medico, sia per scoprire quale dei meccanismi potenzialmente implicati stimola gli attacchi sia per ottenere informazioni sui farmaci da assumere in chiave preventiva (quando possibile e indicato) e sul fronte delle terapie da adottare, caso per caso.
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