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Gli occhi bruciano: perché? Cause e come alleviare il bruciore

La stagione è quella a rischio, per chi soffre di allergia ai pollini. Ma non fate l’errore di pensare che il bruciore oculare, con la congiuntiva che soffre e magari si arrossa, sia solo il frutto di una reazione allergica. 

A prescindere dai disturbi delle riniti allergiche di primavera e della congiuntivite che ad essa si associa con rossore, prurito e bruciore oculari, lacrimazione e fotofobia, a scatenare la sofferenza degli occhi con secchezza, bruciore, arrossamento e fastidio alla luce possono essere altre situazioni.

Gli occhi che bruciano possono essere la conseguenza di una eccessiva permanenza di fronte allo schermo dei dispositivi elettronici, ad esempio, oppure l’occhio risente dell’aria particolarmente inquinata o di quella condizionata o ancora del vento che trasporta polvere e altri composti che possono infastidirlo e irritarlo. Per questo occorre conoscere qualche semplice regola preventiva e soprattutto occorre ricordare che, grazie ai farmaci di automedicazione, è possibile contrastare efficacemente i sintomi offrendo riposo all’occhio che brucia. In questo senso, oltre ai farmaci antiallergici e antistaminici in caso di rinite da fieno, infatti, i farmaci di automedicazione ad azione antisettica, decongestionante e antinfiammatoria possono risultare utilissimo a contrastare irritazione e arrossamento oculare in varie situazioni che determinano arrossamento e bruciore degli occhi. 

Le cause più frequenti del bruciore oculare

L’occhio, come l’apparato respiratorio e la cute, è spesso l’organo bersaglio di una reazione allergica. Insieme alle allergie, alcuni elementi esterni possono avere un ruolo significativo nello scatenare o nell’aggravare la sintomatologia a carico degli occhi. La luce, l’aria condizionata, il vento, la polvere e l’inquinamento possono infatti far nascere bruciore e arrossamento o accentuare i disturbi oculari che le allergie respiratorie portano con sé. Questo accade perché la superficie dell’occhio è direttamente esposta all’ambiente esterno e, quindi, all’azione di tutti gli agenti atmosferici potenzialmente irritanti tra cui quelli inquinanti che determinano, per altro, un aumento di tutte le manifestazioni cliniche dell’irritazione/infiammazione, facilitando in tal senso, anche il compito della allergia respiratoria e della conseguente infiammazione che segue la risposta anomala dell’organismo. 

Perché gli occhi lacrimano?

La superficie oculare è normalmente in grado di difendersi dagli stimoli nocivi esterni grazie a un complesso sistema di anticorpi, cellule, enzimi e sostanze proteiche appropriati: in questo sistema difensivo le lacrime svolgono un proprio ruolo importante, in quanto servono a rimuovere/far scivolar via dalla superficie oculare quanto con essa venga a contatto. Per questo, l’occhio si arrossa e lacrima per eliminare ciò che lo irrita. La risposta difensiva dell’”occhio rosso” rappresenta quindi uno dei principali segni di ‘allarme’ oculare, comune peraltro a molte malattie di natura infettiva, tossica o metabolica, comunque espressione di una infiammazione in atto, comunemente definita congiuntivite. In questa situazione di iperreattività congiuntivale le alterazioni dell’ambiente determinano un ulteriore aumento della sintomatologia.

L’occhio rosso da inquinamento

L’inquinamento gioca un ruolo importante visto che, come detto, la superficie oculare è direttamente esposta all’ambiente esterno. Tra i maggiori inquinanti/irritanti che non hanno “un occhio di riguardo”, troviamo vari componenti dei gas di scarico delle auto, il fumo voluttuario domiciliare e l’ozono atmosferico: sono tutti elementi che determinano un aumento delle dei processi irritativi e infiammatori a carico, ad esempio dell’albero respiratorio, tra cui, come detto, anche le riniti allergiche e i sintomi ad esse associati, anche a carico degli occhi. Capita infatti frequentemente di osservare che  molte forme di allergia oculare migliorano sensibilmente dopo pur occasionali soggiorni in montagna, probabilmente per le migliori condizioni di più elevata pulizia atmosferica.

Bruciore agli occhi, chi è più a rischio?

L’occhio che brucia e si arrossa è una condizione molto comune che, a seconda del fattore scatenante, agenti atmosferici e ambientali, permanenza davanti agli schermi, allergie, interessa tutti a tutte le età. Per esempio, le malattie allergiche oculari, pur riguardando trasversalmente tutti, in genere risultano più frequenti nei bambini e nei giovani e tendono a coinvolgere la superficie oculare, cioè la congiuntiva, la cornea e il film lacrimale.

Come alleviare il bruciore agli occhi?

In base alla presunta origine della congiuntivite si possono mettere in atto rimedi specifici per ogni singolo caso: in molte situazioni si tratta di farmaci di automedicazione. Colliri antisettici e decongestionanti sono in grado di dare sollievo agli occhi irritati e arrossati mentre l’uso di farmaci ad azione lubrificante può essere utile in caso di occhi secchi, arrossati e stanchi. Nelle forme di congiuntivite allergica, ad esempio per i pollini o gli acari della polvere, si può invece puntare su colliri antistaminici e antiallergici o su decongestionanti che contengano vasocostrittori (è sconsigliabile utilizzare questi ultimi per periodi prolungati).

Ovviamente questi farmaci vanno impiegati per pochi giorni. Se i sintomi non si risolvono, è importante consultare il medico. Infatti, se la congiuntivite non è associata ad una manifestazione allergica e/o la sintomatologia non regredisce o peggiora (per esempio aumenta il dolore, l’occhio diventa sempre più arrossato e ci sono problemi di vista) dopo qualche giorno, bisogna rivolgersi al medico per una valutazione clinica per comprendere meglio la natura del quadro sintomatologico che potrebbe essere, ad esempio, di origine batterica. Quando si sospetta un’infezione batterica il medico può prescrivere l’impiego di pomate antibiotiche a largo spettro da applicare frequentemente. Queste potrebbero essere impiegate anche in caso di infezioni virale solo e soltanto su indicazione del curante: pur se gli antibiotici non sono attivi sui virus, infatti, è il medico che potrebbe valutarne l’utilizzo, per limitare il rischio di sovrainfezioni di natura batterica.

Rimedi della nonna per proteggere gli occhi

I giusti impacchi possono aiutare a lenire il sintomo dell’occhio rosso. Una classica ricetta della nonna prevede un impacco a base di camomilla tiepida, che va applicato su una garza sterile oppure su uno di quei dischetti di cotone che le donne usano per struccarsi, tamponando le palpebre per qualche minuto. Se la semplice camomilla non basta, infine, ci si può far aiutare dall’erborista. L’impacco in questo caso potrà essere “bagnato” con un infuso di fiordaliso, malva o eufrasia. E la somministrazione di questa terapia naturale dovrà essere ripetuta per almeno tre volte al giorno fin quando l’occhio non recupera il suo benessere.

Come prevenire l’occhio arrossato

Mentre l’irritazione oculare dovuta ad agenti atmosferici come polvere o vento tende ad essere, nella maggior parte dei casi, di durata limitata, le congiuntiviti durano a volte anche per due settimane. È fondamentale curare l’igiene oculare lavandosi spesso le mani con acqua e sapone, evitando di portare frequentemente le mani agli occhi, anche se è forte il desiderio di sfregarseli. Altrettanto importante è cercare di eliminare tutti i potenziali agenti irritanti che possono, in caso di congiuntivite, peggiorare il quadro, come ad esempio la polvere che può essere sollevata dal vento oppure “mossa” durante le pulizie casalinghe. Una buona norma, in caso di congiuntivite, è anche quella di prestare attenzione a eventuali contatti con le altre persone, soprattutto se indiretti. Ad esempio, è sbagliato l’utilizzo comune di asciugamani così come possono non essere indicate attività sportive come il nuoto in piscina. Per la protezione degli occhi, quando ci si trova all’aperto, in caso di occhi irritati e nelle fasi più acute della congiuntivite, sarebbe meglio indossare occhiali da sole con lenti scure, per evitare l’impatto negativo delle radiazioni solari sulla congiuntiva.