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Ciao, sono bollino!

Con il naso chiuso provate a cantare!

Per chi è allergico e soffre di riniti, di certo questa non è la stagione ideale: nell’aria  aumentano i pollini, sia in numero che in varietà, a cui si aggiungono polveri, inquinamento e virus stagionali. Sul fronte clinico la rinite allergica si può presentare con sintomatologia di intensità e durata diversa. Va ricordato che esistono due categorie di riniti: sneezers and runnersblockers. Nel primo caso, la rinite si presenta con evidenti manifestazioni, come starnuti, rinorrea, prurito e ostruzione nasale, a cui spesso si associa arrossamento oculare; nei blockers invece sono presenti quasi esclusivamente congestione nasale,  e produzione di muco e solo occasionalmente starnuti. Inoltre nei pazienti con soffrono di rinite possono essere presenti occhiaie, causate dalla congestione venosa della zona oculare e perioculare, oltre che prurito.

Per affrontare i classici sintomi delle allergie soprattutto quando  sono saltuari e chiaramente legati a un contatto ravvicinato con un allergene, la prima cosa da fare è provvedere a limitare l’intensità dei disturbi con farmaci sintomatici di automedicazione, riconoscibili grazie al “bollino rosso che sorride” sulla confezione. Ne esistono di diversi tipi e con modalità di somministrazione varie, anche in base al sintomo predominante.

Dobbiamo anche tenere presente che esistono norme di prevenzione come quella che consiglia di evitare di stare all’aperto  nelle giornate di vento, dal momento che i pollini possono facilmente diffondersi nell’aria. Oltre a questi rimedi  la ricerca scientifica propone un consiglio davvero insolito, che risulta particolarmente utile  soprattutto per chi presenta congestione nasale con eventuale produzione di muco: cantare! Infatti, sembrerebbe che cantare regolarmente, anche  a bocca chiusa,  aumenterebbe la quantità di aria emessa dal naso. In questo modo si riuscirebbe a tenere puliti i seni paranasali, riducendo il rischio di infiammazioni o di infezioni dovute a un accumulo di muco. A dimostrarlo è una recente ricerca condotta in Svezia, all’Istituto Karolinska: gli esperti scandinavi hanno infatti misurato le concentrazioni di ossido nitrico nelle persone che erano solite cantare, anche a bocca chiusa. Questo gas, che favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni e quindi consente di far arrivare una più alta quantità di ossigeno alla zona interessata, si produce soprattutto nei polmoni e nei seni paranasali. Questo consentirebbe di rendere  pervie le vie aeree, riducendo la fastidiosa sensazione di naso chiuso.