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A caval donato non si guarda in bocca

A caval donato non si guarda in bocca
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Vi siete mai chiesti come mai, quando si fa un regalo, ci si attende sempre un cenno di ringraziamento e gradimento da parte di chi lo riceve? Probabilmente, oltre al piacere del presente, incide anche una sorta di “percezione” del valore dell’omaggio che non deve essere valutato per il suo valore, ma percepito proprio come dono. Torna quindi alla mente il vecchio proverbio “a caval donato non si guarda in bocca”, che trae la sua origine dalla vecchia saggezza contadina. Visto che l’esame dei denti è un passaggio fondamentale per valutare la salute dell’equino, il fatto di non studiare la sua dentatura se l’animale fosse stato regalato sarebbe stato una sorta di “accettazione” gioiosa dell’omaggio. Fatta questa necessaria precisazione, conviene ricordare che invece con la nostra bocca è meglio essere attenti, con visite regolari dal dentista che possano svelare la presenza di problemi più o meno importanti, non solo per i denti ma anche per il tessuto che li circonda, il cosiddetto parodonto.

La parodontite, così si chiama l’infiammazione di questo tessuto che comprende le gengive, è infatti un problema molto comune. Si tratta di un’infiammazione profonda delle gengive provocata dai batteri presenti nella placca dentale non adeguatamente rimossa con una corretta igiene orale. Purtroppo, “il nemico” è spesso sottovalutato: troppi credono che avere gengive sanguinanti o che si ritirano sia normale o che non ci si possa fare granché. In alcuni casi il problema è superficiale, dovuto a metodi non ottimali di lavaggio dei denti, e per questo facilmente risolvibile. Troppo spesso però i batteri presenti nella placca riescono col tempo a entrare sotto le gengive distruggendo l’ancoraggio che mantiene il dente saldamente attaccato all’osso. Purtroppo, la maggioranza si allarma solo quando sente i denti muoversi e spostarsi, così la conseguenza, se la malattia non viene trattata adeguatamente e in tempo, è la perdita dei denti. Ciò comporta un cambiamento della dieta molto negativo, perché per alimentarsi con una dieta ricca di frutta e verdura fresca come quella mediterranea serve una buona masticazione; inoltre, proprio i vegetali ricchi di vitamina C servono per mantenere le gengive sane e devono perciò essere un caposaldo dell’alimentazione quotidiana. Chi ha perso dei denti, invece, tende a scegliere cibi più morbidi e tende a favorire carboidrati, zuccheri raffinati e grassi.

La prevenzione passa per una pulizia dei denti accurata e personalizzata, soprattutto in chi ha le gengive già un po’ infiammate. Occorre lavare i denti 4-5 minuti invece dei 2 minuti standard almeno due volte al giorno, usando se possibile lo spazzolino elettrico. Poi bisogna sempre controllare la placca dentaria con osservazione regolari dal dentista, che sarà anche colui che potrà aiutarci nella scelta del collutorio più idoneo alle caratteristiche della nostra bocca.

Sul fronte dei sintomi che occasionalmente possono comparire a carico delle gengive, infine, non dimenticate l’importanza dei farmaci di automedicazione ad azione antisettica e antinfiammatoria. Per mantenere il sorriso ed il benessere.

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