Gelato e disturbi intestinali: a cosa fare attenzione

Redazione Semplicemente Salute
Tempo di lettura: 9 MIN
Gelato e disturbi intestinali: a cosa fare attenzione

Rinunciare al gelato è impresa impossibile: colorato, cremoso e irresistibilmente buono, è il protagonista indiscusso dell’estate. Con la sua varietà di gusti e consistenze, è perfetto per rinfrescarsi nelle giornate calde, concedersi un momento di piacere o uscire in compagnia. Ricco di zuccheri e proteine, il gelato può anche rappresentare un’alternativa veloce a un pasto leggero. Ma nonostante il suo fascino universale – capace di conquistare grandi e piccini – non sempre il gelato si sposa bene con la nostra digestione.

In alcune persone, infatti, il consumo di gelato può provocare fastidi gastrointestinali come gonfiore addominale, meteorismo, diarrea, borborigmi e una sensazione di pesantezza diffusa. Questi sintomi, spesso sottovalutati, possono essere legati a lievi intolleranze al lattosio, al freddo che stimola riflessi involontari nell’intestino, o a disturbi come il colon irritabile. Se sei tra coloro che amano il gelato ma dopo averlo mangiato accusano piccoli disagi, niente paura: esistono strategie e alternative per godersi il gelato senza rinunciare al gusto – a tutte le età.

Gelato e mal di pancia, perché?

Anche se il gelato è uno dei piaceri più amati dell’estate, non sempre il suo consumo è privo di conseguenze per tutti. Ci sono condizioni in cui il cono e la coppetta possono diventare un peso per l’apparato digerente. E magari dar luogo, anche indirettamente, a piccoli disturbi che ci mettono a disagio, come il mal di pancia e la conseguente diarrea. Le cause più comuni? Lieve intolleranza al lattosio o disturbi funzionali come il colon irritabile, che rendono l’apparato digerente più sensibile a certi ingredienti o al freddo del gelato stesso.

Intolleranza al lattosio

I sintomi più comuni – meteorismo e una sgradevole sensazione di gonfiore all’addome a volte accompagnata da un dolore diffuso – sono spesso legati a forme parziali (e non particolarmente gravi) di intolleranza al lattosio, lo zucchero naturale che si trova nel latte e nei latticini. Essere intolleranti al lattosio significa in pratica non riuscire a digerire, del tutto o in parte, questo zucchero. La produzione della lattasi, l’enzima che governa la capacità di digerire il lattosio, raggiunge il suo apice alla nascita, in preparazione dell’allattamento materno, e si riduce dopo lo svezzamento in funzione dell’ampliamento dell’alimentazione. Può quindi capitare, crescendo, di avere una produzione di lattasi insufficiente a una corretta e completa digestione del lattosio.

Per capire se si è anche solo parzialmente intolleranti al lattosio è necessario effettuare un particolare esame chiamato “Breath Test”, letteralmente test del respiro. In caso di intolleranza al lattosio la scelta migliore è quello di evitarlo, e quindi di prendere gusti di gelato privi di latte.

Colon irritabile

Il gelato può causare piccoli disturbi intestinali, ma il deficit di lattasi – ovvero l’intolleranza al lattosio – non è sempre l’unico responsabile. In alcuni casi, i sintomi come pancia gonfia, gorgoglii intestinali o la necessità improvvisa di correre in bagno sono legati a un quadro di colon irritabile, una condizione che rende l’intestino particolarmente reattivo a determinati stimoli.

Se si soffre di colon irritabile (nota un tempo come colite), è utile scegliere gusti più semplici e facilmente digeribili, evitando quelli potenzialmente stimolanti per l’intestino come cocco o banana. Questi ingredienti, per le loro caratteristiche vegetali, possono aumentare la motilità intestinale.

Inoltre, il freddo del gelato può attivare un riflesso naturale chiamato riflesso gastrocolico, che stimola i movimenti intestinali. Per questo è consigliabile consumare il gelato lentamente, senza abbuffate, così da evitare spiacevoli conseguenze e godersi il momento con tranquillità.

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Infine, in caso di meteorismo o gonfiore, i farmaci da automedicazione possono aiutare a controllare i sintomi. Tuttavia, è sempre meglio adottare abitudini alimentari consapevoli, per prevenire il problema alla radice e continuare a gustare il gelato senza pensieri.

Il gelato ha un effetto lassativo o astringente?

La risposta dipende molto dalla sensibilità individuale, ma in generale il gelato tende ad avere un effetto stimolante sull’intestino, quindi più lassativo che astringente. Consumare un gelato in una giornata calda, lentamente e con moderazione, di solito non causa problemi. Tuttavia, il freddo può attivare il riflesso gastrocolico, che favorisce i movimenti intestinali, soprattutto in chi soffre di colon irritabile o ha un intestino particolarmente reattivo.

Alcuni gusti, come il sorbetto al limone, sono noti per facilitare la digestione e rilassare, mentre altri, molto ricchi di grassi, possono rallentare la digestione e creare una sensazione di pesantezza. Nei soggetti più sensibili, questi stimoli – insieme alla temperatura fredda – possono portare a episodi di feci molli o addirittura dissenteria.

In sintesi, il gelato tende a favorire la motilità intestinale, e nei casi più delicati può accentuare l’urgenza di andare in bagno. L’effetto varia da persona a persona, ma è importante conoscerne l’azione per consumarlo con consapevolezza.

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Consigli per mangiare il gelato senza problemi

Un giusto mix di proteine e zuccheri. Ecco l’identikit del gelato, alimento che a volte può davvero aiutarci a sostituire un pasto, oltre che rappresentare un ottimo snack e un dessert fantastico. Prima di tutto, sfatiamo un mito: il gelato non è una pericolosa “bomba” calorica. Contiene circa 200-250 calorie l’etto: le proteine rappresentano circa il quattro per cento (calano nei gelati di frutta), i grassi il 12-13 per cento del totale e gli zuccheri il 20 per cento. Per cui è sicuramente meno “pericoloso” per la linea di altri dolci a base di panna o crema, in cui la presenza di acqua è molto minore. In media un gelato è fatto dal 60% di acqua, e la percentuale può addirittura salire di molto quando si preferiscono i gusti alla frutta, con conseguente calo dell’apporto calorico. In questi gelati, infatti, si può eliminare il latte e anche fare a meno della panna, che invece è ingrediente tipico nelle creme.

Il consiglio più importante di tutti quando si mangia il gelato è questo: il gelato va degustato lentamente, come fanno i bambini, che magari leccano il cono per mantenere in bocca freschezza e sapore. Insomma, la velocità non è amica del piacere. Coni e coppette vanno consumati con calma, ricordando di evitare le creme eccessivamente grasse se si hanno problemi di digestione lenta o se si soffre di calcoli alla colecisti. Per il resto, buon appetito.

Domande e risposte rapide su gelato e diarrea

1. Il gelato può causare mal di pancia o diarrea?

Sì, in alcune persone il gelato può provocare disturbi intestinali come mal di pancia, gonfiore o diarrea. Le cause più comuni sono una lieve intolleranza al lattosio o condizioni come il colon irritabile, che rendono l’intestino più sensibile al freddo e agli zuccheri presenti nel gelato.

2. Chi è intollerante al lattosio può mangiare il gelato?

Chi soffre di intolleranza al lattosio dovrebbe evitare i gelati tradizionali a base di latte e panna. Tuttavia, esistono oggi molte alternative senza lattosio o a base di acqua.

3. Gelato: lassativo o astringente?

Il gelato ha generalmente un effetto lassativo, soprattutto nelle persone più sensibili. Il freddo può stimolare il riflesso gastrocolico, aumentando la motilità intestinale.

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