fbpx
Ciao, sono bollino!

Si può essere allergici al Natale?

allergia natale

Quando si pensa al Natale la mente va subito alle cene, ai pranzi, ai piatti pieni di gusto e colori, ai regali. Ma difficilmente, a parte per chi soffre di intolleranze alimentari, vengono in mente le allergie. Eppure, le allergie di dicembre esistono. E si va oltre la polvere, che magari si deposita se non si provvede a cambiare regolarmente l’aria. E non si tratta solamente di reazioni allergiche ad alimenti come i crostacei o la frutta secca, come noci e nocciole. Bisogna fare attenzione, insomma. Perché anche nel periodo delle feste di fine anno l’allergia è in agguato. Anche se non la si aspetta.

Albero di Natale: muffe ed acari della polvere

Sotto l’albero, a volte, non ci sono solo i doni. Il classico abete natalizio potrebbe nascondere spore che, con il passare dei giorni, possono scatenare, in chi è predisposto, la rinite allergica, dando il via a tutti i sintomi della rinite allergica. Secondo una ricerca condotta qualche tempo fa all’Università del Connecticut, proprio nel corso delle vacanze si possono accumulare spore potenzialmente allergizzanti, che col tempo danno il via a favoriscono l’originarsi di sintomatologie allergiche. Gli studiosi hanno controllato giorno per giorno in alcune case la quantità di spore presenti, dalla Vigilia di Natale fino alla Befana. Nei primi tre giorni di rilevazione il numero delle spore era praticamente normale, e si manteneva ben sotto l’indice di 1.000 per metro cubo, considerato accettabile. Ma dal quarto giorno gli impercettibili “nemici”, in grado di scatenare i sintomi della rinite allergica nelle persone predisposte, hanno iniziato a crescere fino a raggiungere la quota di 5.000 spore per metro cubo dopo due settimane. In pratica, quindi, chi è allergico rischia di ritrovarsi con starnuti e naso chiuso proprio verso la fine del periodo di vacanza. Ovviamente, come già accennato, i segni e i sintomi della rinite allergica tra cui congiuntivite, starnuti, fotofobia, possono essere anche legati alla presenza di polvere, specie se non si provvede a cambiare regolarmente l’aria e se l’ambiente è molto caldo e umido.

Leggi anche: Rinite allergica: “colpa” dei geni o dell’ambiente?

Allergia di dicembre, betulla, nocciolo, pini e cipressi

L’allergia respiratoria legata ai pollini non è un fenomeno solo primaverile ma anche in inverno per chi è predisposto si possono manifestare i sintomi della rinite a causa alcune piante. È il caso, ad esempio delle conifere, ma non solo. In inverno fioriscono la betulla, il nocciolo, l’ontano e il cipresso, che possono scatenare forme allergiche con sintomi a carico delle vie respiratorie, come raffreddore, tosse secca e congiuntivite allergica. Il problema è che in questo periodo sono particolarmente diffusi anche i virus respiratori, dall’influenza fino ai tanti “cugini” che vengono definiti virus parainfluenzali. Per questo a volte si fa confusione sulle cause dei disturbi. L’assenza di febbre, tipica delle forme allergiche, può essere un mezzo per riconoscere correttamente l’origine dei fastidi. Per chi è allergico, vale sempre la stessa regola: tenersi lontani dalle possibili fonti dell’allergia ricordando sempre che il vento può trasportare anche a distanza eventuali allergeni. Per il controllo dei sintomi possono aiutarci i farmaci di automedicazione, in particolare quelli ad azione antistaminica. 

Le allergie alimentari e i cibi da evitare a Natale

Soffrite di allergia alimentare? A Natale fate attenzione. E non solo a quello che si vede. Bisogna stare attenti a possibili allergeni usati nella preparazione di succulente ricette fatte in casa anche se non si vedono o ci si aspetta di trovarli in un determinato piatto. Qualche esempio? Burro e latte usati per i condimenti potrebbero diventare insidiosi, mandorle, noci, arachidi e altra frutta secca spesso usata per arricchire i piatti natalizi, possono creare problemi a chi ha il sistema immunitario “alterato” dall’allergia.

A mettere in guardia sulle allergie di Natale è un documento di qualche tempo fa dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology (ACAAI), l’Associazione americana che riunisce gli esperti nel settore. Bisogna poi fare attenzione a possibili contaminazioni nascoste all’interno degli alimenti che potrebbero rivelarsi difficili da sopportare per chi è particolarmente sensibile ad alcuni alimenti. Uova, pesce, farina di grano, arachidi, soia, noci e crostacei sono i cibi più comunemente messi sotto accusa.

Leggi anche: Dieci regole per non far soffrire il nostro intestino nelle feste di Natale

Le allergie crociate

Purtroppo, soprattutto a Natale, quando si moltiplicano le occasioni di convivialità, non sempre è facile fare attenzione a tavola perché chi pensa di evitare l’alimento che gli scatena la reazione allergica spesso si trova spiazzato.

Tra gli esempi di possibili “contaminazioni” c’è l’albumina dell’uovo (cioè, la proteina del bianco), a volte viene usata come chiarificante nella preparazione del vino bianco e per questo, in grado di determinare reazioni anche durante un brindisi. Il latte, ad esempio, può essere impiegato come addensante per preparati in scatola o in busta e si può trovare anche nel cioccolato fondente, in cui il latte non dovrebbe essere presente, ma può capitare, specie in preparazioni artigianali, che qualche goccia di latte rimanga nel macchinario usato per preparare precedentemente il cioccolato al latte.

Un altro esempio è quello dell’l’olio di arachidi, usato per preparare pop-corn e poi, senza essere cambiato, utilizzato anche per le patatine, che diventano quindi veicoli incolpevoli dei composti allergizzanti delle arachidi.  Infine, bisogna prestare attenzione alle possibili allergie crociate e cioè alla possibilità che una reazione allergica possa essere determinata da un cibo che si crede inoffensivo” ma che per composizione, genera una reazione similare a quella dell’alimento a cui si è allergici, eventualmente, amplificandone gli effetti se il consumo è congiunto.

Un caso di allergia crociata può esserci ad esempio col vino bianco se si è allergici a crostacei e molluschi. La reazione allergica è causata dai solfiti comunemente utilizzati per evitare fenomeni di ossidazione di cibi e bevande e naturalmente presenti in molti alimenti come i frutti di mare. Il risultato di questi “incroci” è, per le persone predisposte, la comparsa di sintomi allergici, In prima linea nella comparsa dei disturbi ci sono sicuramente naso, occhi e pelle. Per il primo, oltre alla sensazione di non percepire a dovere gli aromi degli alimenti, i fastidi si manifestano soprattutto sotto forma di starnuti, con muco liquido e prurito nasale. Lo stesso problema si manifesta agli occhi, con arrossamenti e continua necessità di sfregarli come è tipico della congiuntivite allergica. Sulla pelle, invece, possono comparire chiazze arrossate o piccole macchioline che ricordano quelle dell’orticaria.