Nel periodo dell’allattamento, l’alimentazione della mamma gioca un ruolo importante per garantire al neonato tutti i nutrienti di cui ha bisogno e prevenire eventuali fastidi o reazioni. Si tratta di un periodo – nell’ambito dei famosi “mille giorni” dal concepimento – che gli esperti definiscono fondamentale per la salute futura dei più piccoli. In questo articolo scoprirai quali alimenti è meglio evitare o limitare durante l’allattamento, e come seguire una dieta equilibrata in questa fase delicata.
- Perché il latte materno fa bene?
- Perché l’alimentazione è così importante durante l’allattamento
- Cibi da evitare durante l’allattamento
- Cibi che possono causare coliche o reazione nel neonato
- Consigli pratici per le mamme che allattano: cosa preferire a tavola
- Cibi da evitare durante l’allattamento: domande e risposte rapide
Perché il latte materno fa bene?
Il latte della mamma è il primo e miglior alimento non solo per il neonato ma anche per la mamma stessa. Per il primo rappresenta l’alimento ideale per la crescita, per la seconda favorisce la creazione di un legame ancor più stretto con il piccolo e aiuta, sul breve, a ridurre i rischi di depressione post-partum, e su un orizzonte temporale più lungo, a proteggere da problemi di salute futuri come il diabete di tipo 2 e il tumore alla mammella. Proprio per queste ragioni, l’OMS consiglia l’allattamento materno esclusivo fino al sesto mese e ricorda che, se lo si desidera ed è possibile, può andare avanti anche dopo.
Perché l’alimentazione è così importante durante l’allattamento
Durante l’allattamento esclusivo al seno, i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia) per la popolazione italiana indicano che la mamma necessita di un incremento di circa 330 calorie al giorno, dato confermato anche dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi. Questo semplice riferimento mostra quanto sia fondamentale nutrirsi in modo adeguato in questa fase.
Non si tratta solo di mangiare di più, ma soprattutto di mangiare meglio. Per questo è consigliabile definire il proprio piano alimentare insieme allo specialista che segue mamma e bambino, il quale terrà conto di vari fattori: età, indice di massa corporea (BMI), livello di attività fisica ed eventuale uso combinato di latte materno e formula artificiale.
In generale, durante l’allattamento è ancora più importante seguire una dieta varia e bilanciata, ispirata al modello mediterraneo (vedi dieta mediterranea): abbondante acqua, frutta e verdura, cereali preferibilmente integrali, olio extravergine d’oliva come condimento principale, e un apporto equilibrato di proteine sia vegetali (legumi, uova, latticini) sia animali (carne bianca e pesce), da consumare con moderazione, una o due volte a settimana.
Rimane sempre valido il consiglio di limitare l’assunzione di cibi molto grassi e di zuccheri raffinati. Alcuni alimenti, inoltre, hanno proprietà galattagoghe, cioè possono favorire la produzione di latte materno: tra questi spiccano la frutta secca e le verdure a foglia verde.
Cibi da evitare durante l’allattamento
Stando a quanto riportano le indicazioni dei CDC, deve essere il gusto a guidare la madre che allatta. Tolto l’alcol, in linea generale, non vi sono alimenti assolutamente vietati.
Tuttavia, alcuni dovrebbero essere limitati o, in parte, evitati. Vediamo quali.
Il pesce rappresenta una validissima fonte di proteine ma occorre scegliere specie a basso contenuto di mercurio che si può trasmettere al neonato con il latte e generare un potenziale impatto negativo sul sistema nervoso del bebè. Per questo, conviene evitare il consumo di tonno di grandi dimensioni, pesce spada verdesca e, tra i crostacei, dell’aragosta.
Il caffè può essere consumato, ma con moderazione: non ci sono effetti se la mamma non supera le due tazzine al giorno. La caffeina passa, al neonato in piccole quantità attraverso il latte materno e, per questo, l’importante è tenere presente la quantità complessiva consumata giornalmente. Infatti, la caffeina può essere presente anche in altre bibite o nella cioccolata. Discorso analogo vale per altre sostanze stimolanti contenute negli alimenti come ad esempio il thè. Se si esagera il neonato può apparire più irritabile. Occorre poi prestare attenzione ai prematuri, che scompongono peggio la caffeina.
Inoltre, ci sono cibi i cui sapori e odori possono passare nel latte, impattandone sul gusto per il neonato.
In questo senso, fate attenzione ad aglio e cipolla e poi a gusti molto forti, come quelli del pesce affumicato e della carne di cavallo.
Per le spezie ci vuole soprattutto costanza nel proporle progressivamente aumentandole a piccole dosi, soprattutto per chi ha una dieta multietnica. Qualche accortezza in più bisogna averla sul peperoncino: meglio evitare i cibi troppo piccanti che potrebbero favorire l’irritabilità del bimbo.
Cibi che possono causare coliche o reazione nel neonato
Consiglio generale: prima di ostracizzare e, di conseguenza, eliminare un alimento dalla dieta, ricordate di parlarne sempre con il pediatra. Certamente, alimenti presenti nell’alimentazione materna possono influire sulla produzione di aria intestinale e quindi favorire la comparsa di mal di pancia, dando vita ai pianti tipici di quelle che in gergo chiamiamo colichette.
In tal senso, gli alimenti che possono indurre fermentazione e, quindi, meteorismo vanno comunque consumati con prudenza, senza eccessi. Occhio alle crucifere, come broccoli e cavolfiori, e ai legumi, come fagioli e ceci. Inoltre, più in generale meglio non esagerare con alimenti che impongono un processo digestivo prolungato perché fritti o ricchi di grassi.
Se questi aspetti possono essere intuitivi, va anche detto che per alcuni piccoli si possono avere problemi di intolleranza o inizi di allergia, che magari si slatentizzano se la mamma consuma noci e soia, ma, talvolta, anche uova o latticini. Soprattutto in questi casi è sempre necessario un confronto con il pediatra.
Consigli pratici per le mamme che allattano: cosa preferire a tavola
Ricordate che eliminare del tutto alimenti sani non è sempre la scelta migliore: si rischia di rinunciare a nutrienti importanti, come nel caso dei legumi. Spesso è sufficiente modificarne la preparazione per renderli più digeribili, ad esempio frullandoli o scegliendo cotture più dolci.
Se il pediatra suggerisce di reintrodurre nella dieta alcuni cibi che sembrano dare fastidio al bambino, può essere utile non evitarli del tutto ma riproporli gradualmente, magari variandone la modalità di cottura e aumentando le dosi in modo progressivo.
È bene sapere che il sapore degli alimenti passa nel latte materno con tempi variabili, dai 60 ai 180 minuti dopo il pasto. Questo può aiutare la neomamma a individuare quali cibi siano più graditi o meno tollerati dal bambino. Con le giuste accortezze, però, è ideale mantenere una dieta il più possibile varia: mangiare un po’ di tutto con moderazione favorisce un allattamento sereno e completo.
Fondamentale anche una buona idratazione: la mamma dovrebbe bere molta acqua, preferibilmente oligominerale e povera di sodio, e può integrare i liquidi con brodi vegetali, spremute o estratti di frutta.
Infine, l’attività fisica regolare è un valido alleato durante l’allattamento: il movimento supporta il benessere della mamma, contribuisce a evitare un aumento di peso e ha un effetto positivo anche sull’alimentazione del lattante.
Cibi da evitare durante l’allattamento: domande e risposte rapide
1. Quali cibi sono da evitare durante l’allattamento?
Durante l’allattamento non esistono alimenti completamente vietati, tranne l’alcol. Tuttavia, è consigliabile limitare pesci ad alto contenuto di mercurio (come pesce spada e tonno di grandi dimensioni), cibi molto grassi, spezie eccessivamente piccanti e alimenti dal gusto molto intenso che possono alterare il sapore del latte.
2. Il caffè si può bere in allattamento?
Sì, il caffè è consentito ma con moderazione: meglio non superare due tazzine al giorno. Ricorda che la caffeina è presente anche in tè, cioccolato e bevande energetiche e, se assunta in eccesso, può rendere il neonato più irritabile.
3. Quali alimenti possono causare coliche nel neonato?
Alcuni cibi possono favorire fermentazione e meteorismo, come crucifere (broccoli, cavolfiori) e legumi. Anche fritti e cibi molto grassi possono appesantire la digestione. In rari casi, la reazione del bambino può essere legata a intolleranze verso alimenti consumati dalla mamma (es. latticini, uova, soia, frutta secca): in questi casi è importante parlarne con il pediatra.

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