Dermatite da sudore, ecco come affrontarla
Avete mai sentito la parola sudamina? Forse no. Ma di certo, se avete curato un bimbo piccolo, avrete dovuto fare i conti con questa situazione. La sudamina è una sorta di eruzione vescicolosa, che porta la pelle a ricoprirsi di piccole vesciche, a volte contornate da un alone rosso. L’eruzione cutanea si manifesta soprattutto sull’addome, sul petto, sulle parti laterali del tronco, sul collo e sulle braccia, raramente sul volto. La manifestazione dura abitualmente da 2 a 5 giorni. Le vescicole scompaiono e rimane solo una transitoria desquamazione simile a forfora della cute. Spesso queste situazioni si accompagnano a prurito.
Quella derivante dalla sudamina è forse una delle forme più diffuse, almeno nei più piccoli, di dermatite da sudore, una condizione che può, in certi casi, interessare non solo i bambini, ma anche gli adulti.
Più in generale, sebbene sudare sia fondamentale per il benessere dell’organismo, bisogna evitare che il sudore maceri sulla pelle, aprendo la strada a infiammazione, prurito, arrossamenti e fastidi vari come quelli appunto derivanti dalle diverse forme di dermatite da sudore.
Sudorazione: a cose serve e come viene prodotto il sudore?
La temperatura del corpo umano deve rimanere sempre intorno ai 36 gradi, a riposo. Se la temperatura si alza, ovviamente abbiamo meccanismi in grado di rispondere agli stimoli termici. Oltre alla perspiratio insensibilis, mezzo litro di liquido che eliminiamo quotidianamente attraverso la pelle, il sistema di “refrigerazione” dell’organismo che si attiva in caso di bisogno è costituito proprio dal sudore. Sudando, permettiamo al corpo di abbassare la temperatura interna. Infatti, attraverso la cosiddetta sudorazione termica, che si accompagna, sia ha una dilatazione dei vasi sanguigni e, con essa, la dispersione del calore verso l’esterno. Ma come “sudiamo”?
Gli esseri umani hanno dai 3 ai 4 milioni di ghiandole sudoripare. Alcune sono distribuite in tutto il corpo, e si chiamano ghiandole esocrine perché eliminano liquido attraverso una sorta di “tubicino” che si getta all’esterno. Si trovano soprattutto sulla superficie della pianta del piede (più di seicento per centimetro quadrato in questa area) e in misura minore sul palmo della mano e sulla fronte. Del tutto diverse sono le ghiandole apocrine, strutturate paragonabili a piccoli “grappoli” d’uva , localizzate soprattutto nelle ascelle, sui capezzoli e nei pressi degli organi genitali. Queste ghiandole espellono un liquido più denso del sudore espulso dalle esocrine, perché all’interno di esso si trovano anche cellule desquamate della parete interna dei dotti che le compongono, sebo e altre sostanze. Sia le ghiandole esocrine che le apocrine possono essere stimolate non solo dal calore, ma anche dalle emozioni molto intense. In questi casi si ha quella che si chiama sudorazione psichica che a differenza della sudorazione termica, induce vasocostrizione (da cui deriva l’espressione “sudare freddo”, poiché la pelle, a causa della vasocostrizione, tende a raffreddarsi). Inoltre, le ghiandole apocrine iniziano a lavorare a pieno regime solo dopo la pubertà e sono tali ghiandole che producono il sudore più maleodorante, appunto perché contengono sebo, batteri e cellule morte. Vengono stimolate da sensazioni forti e durante il rapporto sessuale, perché si pensa abbiano il compito di produrre feromoni, sostanze che aumentano l’attrazione e il desiderio.
Dermatite da sudore: cause, sintomi e rimedi
Quando sudiamo molto, specie in alcune zone come le ascelle, l’inguine o la schiena, la pelle soffre. E può reagire dando il via alla formazione di piccole lesioni arrossate, che a volte possono dare adito a sintomi quali prurito e, in alcuni casi, anche una leggera sensazione di dolore. Inoltre, quando il sudore crea i segni tipici di una dermatite, le lesioni tendono a far macerare l’epidermide e a diventare il luogo in cui si sviluppano più facilmente funghi e batteri, con formazione e infezioni fungine o magari di pustole che ricordano le tipiche lesioni dell’acne. Ovviamente, in questi casi, il ricorso ai farmaci di automedicazione ad azione antisettica e antipruriginosa è estremamente utile per lenire i disturbi: possono essere applicati direttamente nell’area interessata, contribuendo a limitare i fastidi.
Attenzione però: bisogna prestare attenzione anche a qualche semplice regola di comportamento. In caso di dermatite da sudore conviene indossare indumenti traspiranti e non ruvidi, prediligendo cotone, lino liscio e seta, evitando tutti quei vestiti che per la natura del tessuto o lo sfregamento possono peggiorare il prurito e le lesioni che si formano sulla pelle. Bisogna poi prestare attenzione alla temperatura a casa, evitando il caldo eccessivo e anche i rapidi sbalzi termici. Per chi fa sport, infine, occorre ricordare che il sudore può sicuramente creare fastidi alla pelle. E’ meglio evitare di sottoporsi a un lavoro fisico eccessivo, specie se in ambienti caldi.
Attraverso consigli pratici e informazioni chiare, ci dedichiamo a educare e guidare verso scelte di vita quotidiana consapevoli, promuovendo un benessere semplice e duraturo.