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Distorsione: le cause, le cure e i tempi di guarigione

Distorsione: le cause, le cure e i tempi di guarigione
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In caso di distorsione si associano tra loro diversi fattori che contribuiscono a causare la lesione. Da una parte c’è un’esagerata e anti-fisiologica escursione dell’articolazione. Dall’altra uno spostamento dell’articolazione determinato da una direzione innaturale dell’arto. Pensate alla classica “storta” che porta la caviglia a deviare di colpo, con la trazione laterale improvvisa di un legamento. O magari riflettete su cosa può accadere a un ginocchio che ha come unico movimento naturalmente consentito quello dal dietro in avanti e viceversa: se una buca o comunque un problema sul terreno portano a compiere uno sforzo che fa in modo che l’articolazione si muova in modo innaturale, ecco che si rischia il danno muscolo-scheletrico. Questo, ad esempio, può avvenire a chi sta correndo per rimettersi in forma e si trova ad affrontare una improvvisa deviazione laterale dell’articolazione del ginocchio. E, a rimetterci, possono essere i legamenti, piccole “corde” di tessuto che corrono sui lati della struttura articolare tenendola sempre ferma al proprio posto.

Quali sono le articolazioni colpite della distorsione

In teoria tutte le articolazioni dell’apparato locomotore possono andare soggette a una lesione dei legamenti. In termini di gravità, la lesione può fermarsi al livello di distrazione, vale a dire di semplice stiramento o distensione del legamento, oppure raggiungere un vero e proprio danno al legamento stesso  – si parla, quindi, più propriamente di distorsione. La distorsione può manifestarsi in modo più o meno grave attraverso lo “sfilacciamento” del tessuto del legamento  che subisce quindi un danno parziale o tramite la lacerazione completa del legamento stesso o il suo distaccamento dalla sede di inserzione con il muscolo. Con la distorsione si genera quindi una lesione che interessa una unità muscolo-tendinea, cioè quell’insieme di strutture che, attraverso il tendine, consentono l’unione del muscolo con il suo punto di inserzione sull’osso.

Le articolazioni più frequentemente interessate da distorsioni sono quelle che più vengono messe sotto “stress” attraverso il movimento, da quella del ginocchio fino a quella della caviglia o del piede. Sono, invece, più rare vere e proprie distorsioni ai gruppi articolari degli arti superiori, come il gomito o il polso. La distorsione, in ogni caso, appare più grave della semplice distrazione ed è importante riconoscere le differenze tra l’una e l’altra, anche se all’origine può esserci sempre un movimento condotto in modo improprio, oltre ovviamente all’eccessiva fatica che aumenta i rischi per il fisico perché favorisce spostamenti dell’articolazione potenzialmente rischiosi. 

Come si manifesta una distorsione: i sintomi

In caso di distorsione si ha, quindi, una più o meno significativa lacerazione dei tessuti. E proprio il livello di lacerazione, insieme anche all’attività fisica cui è sottoposta l’articolazione al momento del danno (lo stimolo e il carico sono ovviamente diversi in chi fa sport e in chi, invece, si limita ad una blanda attività fisica come il cammino), fanno la differenza in termini di prognosi e di ripresa dell’attività fisica. In tutti i casi quando si ha una distorsione il dolore è spesso molto forte ed obbliga a sospendere l’attività fisica. Al dolore e al gonfiore nella zona colpita si può associare la perdita di forza della parte lesa. A prescindere dall’origine, poi, la lacerazione dei tessuti provoca sempre una serie di problemi. Si rompono i vasi sanguigni, e quindi si ha fuoriuscita di sangue nella sede articolare che si gonfia e appare molto arrossata, tumefatta e calda: questo dà origine al gonfiore della parte lesa e alla formazione di un ematoma, che deve poi riassorbirsi nel tempo. Ovviamente, poiché il dolore di una distorsione rende difficile il movimento, c’è immediato bisogno di riposo che, nell’immediatezza del danno rappresenta un’ottima medicina.

Cure, trattamenti per le distorsioni

In caso di distorsione, la prima misura da prendere è mantenere l’articolazione a riposo, per evitare di sollecitare ulteriormente la zona lesa. Conviene anche applicare sull’area una fonte di freddo, ad esempio una borsa con il ghiaccio, specie se si è creata una tumefazione. Le basse temperature esercitano, infatti, una potente azione sulla circolazione sanguigna riducendo il flusso ematico ai vasi lesionati e quindi evitando che lo stravaso di sangue assuma dimensioni maggiori. Il primo soccorso e le cure ottimali nelle prime fasi della distorsione, sia essa a carico di ginocchia, caviglia o altro, rappresentano la chiave per migliorare la prognosi e quindi anche influire sui tempi di recupero.

Sul fronte delle contromisure farmacologiche, visto che la distorsione provoca sempre un’infiammazione, può essere d’aiuto l’applicazione di creme, pomate o gel ad azione antinfiammatoria ad uso topico, cioè da applicare direttamente sull’area colpita per ridurre l’infiammazione, il gonfiore e il dolore. Ovviamente, se il medico lo consiglia, nel caso il fenomeno infiammatorio sia particolarmente intenso, si possono anche impiegare antinfiammatori per via generale, ovvero sotto forma di compresse, capsule o iniezioni. Per chi comunque impiega trattamenti topici, meglio ricordare che nella stagione estiva può verificarsi il fenomeno della fotosensibilizzazione: l’esposizione al sole può dar luogo a reazioni, per cui è importante proteggere dai raggi con i vestiti le zone trattate, anche diversi giorni dopo la somministrazione del farmaco. 

Infine, visto che in molti casi la lacerazione dei tessuti porta ad uno stravaso di sangue e a conseguente ematoma, che rallenta il processo di guarigione, possono essere utili medicinali di automedicazione, come ad esempio gli eparinoidi e sostanze capillaroprotettrici, che contengono principi attivi in grado di accelerare lo smaltimento del sangue fuoriuscito dai vasi favorendo il recupero.

Ricordate comunque che, nei giorni successivi all’incidente, è fondamentale evitare di caricare sull’articolazione colpita per consentire la ripresa del movimento e che un tutore per la caviglia può essere utile in caso di distorsione, anche per non caricare troppo sull’articolazione.  A decidere poi quanto camminare, caso per caso, e a seconda del tipo di lesione avvenuta deve essere lo specialista. 

Si può prevenire una distorsione?

Quando una persona presenta un’articolazione che si gonfia dopo un trauma, specie se in seguito ad un movimento viziato o innaturale, si può sempre pensare a una distorsione. In chiave preventiva si può fare davvero poco, se non proteggere articolazioni a rischio come la caviglia con calzature adeguate all’attività che si sta facendo (ad esempio, scarpe da trekking alte che “preservino” l’articolazione della caviglia da improvvisi spostamenti laterali). Per il resto è importante che chi ha già sofferto di problemi di questo tipo tenti di rinforzare la struttura muscolare vicina all’articolazione interessata per fornire un supporto dall’esterno ai legamenti indeboliti. In questo senso i giusti esercizi in palestra o attività come il nuoto (per quanto riguarda il ginocchio) possono aumentare la resistenza delle articolazioni di fronte ad un potenziale trauma. 

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