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Dolori al basso ventre e mal di pancia: cosa può essere?

Dolori al basso ventre e mal di pancia: cosa può essere?

Quante volte, sin dall’infanzia, abbiamo detto “Ho mal di pancia!” portando la mano verso la parte bassa dell’addome? Certamente tante. Il mal di pancia è senza dubbio uno dei malesseri più diffusi. Se a volte la causa è facilmente individuabile, legata, ad esempio, a un ritmo intestinale alterato, altre volte il mal di pancia può essere un sintomo molto poco specifico. Per questo, il mal di pancia va sempre “ascoltato” con attenzione, se si tratta di una “novità” e, soprattutto, se si mantiene nel tempo. A volte, infatti, può indicare anche problemi più seri per cui occorre parlarne con il medico e sottoporsi a eventuali controlli. 

Nella stragrande maggioranza dei casi però il mal di pancia è un sintomo occasionale molto comune che può avere cause molto diverse perché legato a disturbi di diverso tipo. Può infatti comparire in chi si trova ad affrontare momenti di stress, o è un segnale del ciclo mestruale o ancora nasce da alterazioni nell’alimentazione o dalla modifica di alcune abitudini di vita, come spesso succede in vacanza, con ripercussioni sui ritmi dell’intestino. In questi casi i farmaci di automedicazione possono essere di grande aiuto, caso per caso, per contrastare i sintomi passeggeri.

Dolore al basso ventre, da cosa può dipendere

Quando compaiono dolori al basso ventre, la loro localizzazione e l’intensità del problema possono essere di grande aiuto per comprendere la natura del disturbo e dare una risposta, caso per caso. Sta al medico, comunque, riconoscere la possibile origine del problema. Ecco un breve elenco di alcune possibili cause del problema.

Intestino

Il mal di pancia può essere legato a problematiche dell’apparato gastrointestinale come il meteorismo, la diarrea, la stitichezza o i bruciori di stomaco. In altri casi, appare ormai provato che, soprattutto in caso di stress emotivo, all’origine del mal di pancia può esserci un disturbo della motilità intestinale che interessa non solo l’ultima porzione dell’intestino ma anche il tenue. Il fenomeno si presenta anche in assenza di una causa organica: l’intestino risulta, cioè, perfettamente sano, almeno sul versante della mucosa, ma si muove in maniera corretta. In molti casi il dolore si associa a un’anomala progressione delle feci, con la conseguente comparsa di mal di pancia associato a gonfiore, diarrea, stitichezza, a volte, mal di testa. 

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Reni

Una colica renale si può manifestare anche con un dolore al basso ventre che nasce quando il calcolo scende dal rene nell’uretere, il condotto sinuoso che collega i reni alla vescica. Quando il calcolo va ad intasare il flusso dell’urina e costringe i muscoli a contrarsi dolorosamente per espellerlo si genera un dolore anche molto intenso.

Ciclo mestruale e organi genitali

Il dolore, sovente crampiforme, in prossimità del ciclo mestruale può colpire molte donne. E, in certi rari casi può anche essere il segnale di malattie complesse come l’endometriosi.

Nel maschio il dolore al basso ventre può essere legato anche alla presenza di infiammazioni come, ad esempio, prostatiti o epididimiti. 

In entrambi i generi, la cistite può determinare dolore, specie durante la minzione.

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Muscoli

La parete addominale contiene muscoli fondamentali. Se stimolati da sforzo fisico o attività intense i muscoli stessi possono far male, con un dolore che si diffonde nel basso ventre. I fasci muscolari possono essere coinvolti in diverse situazioni. A titolo esemplificativo, basta ricordare quadri specifici legati agli sport che causano traumatismo nella zona genitale-perianale: è il caso, ad esempio, della cosiddetta “sindrome da intrappolamento del nervo pudendo” (conosciuta anche come sindrome del canale di Alcock o del ciclista). Il disturbo, che può tanto presentarsi bruscamente quanto svilupparsi nel tempo, si manifesta in modo variabile con dolori che interessano l’area pelvica, associato a tensioni muscolari, bruciori, perdita di sensibilità, con un peggioramento della sintomatologia dolorosa quando si resta seduti e un miglioramento se si è sdraiati o in piedi.

I sintomi più frequenti nelle donne

Il mal di pancia tende ad essere più frequente nelle donne, soprattutto in giovane età. Presenta più comunemente disturbi legati a patologie funzionali dell’intestino, con spasmi e tendenza a crampi e gonfiore e dolore. Inoltre, il dolore mestruale o dismenorrea (e cioè appunto il dolore che si presenta in concomitanza delle perdite mestruali) si manifesta con intensità e manifestazioni diverse a seconda delle fasi della vita.

La dismenorrea può essere primaria, o funzionale, quando non è collegata ad alterazioni del ciclo riproduttivo, oppure secondaria perché dovuta a una malattia: ovviamente in questo secondo caso il dolore è direttamente collegato a una particolare condizione patologica, che deve essere valutata e affrontata dal medico. 

In termini generali, il dolore della dismenorrea primaria è legato alle contrazioni uterine: si presenta con crampi nella parte bassa del ventre e si irradia nell’area posteriore, verso la schiena, e verso la faccia interna delle cosce. Normalmente si manifesta il giorno che precede l’inizio del flusso, a volte accompagnato da altri sintomi come il mal di testa, oltre a irritabilità, poi si riduce progressivamente, a volte già dopo il primo giorno di mestruazioni. I dolori possono comparire anticipando le perdite mestruali o anche manifestarsi nel momento delle perdite stesse.

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Inoltre, gli organi genitali femminili, in particolare le ovaie, possono dare un dolore sul lato dell’addome da verificare con l’opportuno consulto con il ginecologo di fiducia. Si sottolinea che il dolore legato a patologie dell’ovaio tende a manifestarsi, a volte anche con un fastidio sordo. 

Anche per quanto riguarda l’attività intestinale le donne sono più esposte al rischio di stitichezza. Appare ormai provato che, soprattutto in caso di stress emotivo, all’origine del mal di pancia può esserci un disturbo della motilità intestinale che interessa non solo l’ultima porzione dell’intestino e il tenue. In molti casi il dolore si associa a un’anomala progressione delle feci, con la conseguente comparsa di mal di pancia associato a gonfiore, diarrea, stitichezza. Se il disturbo non è costante, si presenta durante i periodi di maggior tensione e magari è associato a diarrea o stipsi, soprattutto se chi ne soffre è giovane, si può ragionevolmente pensare si tratti proprio di colon irritabile.

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È importante sempre ricordare che un dolore al basso ventre nella donna, specie se ricorrente o continuo o prolungato deve sempre mettere in guardia, proprio perché i problemi legati a patologia ovariche sono spesso aspecifici e quindi possono ingannare.

I sintomi più frequenti negli uomini 

Alcuni sport che richiedono improvvisi e intensi sforzi, come per esempio, il sollevamento pesi, possono favorire l’insorgenza del varicocele, una patologia di frequente riscontro tra i giovani sportivi e caratterizzata da una difficoltà del deflusso sanguigno dal testicolo su base congenita, spesso asintomatica e che è una delle principali cause di sterilità nel maschio. Anche il dolore nell’area dei testicoli può essere correlato ad alcune attività sportive e comunque può ostacolarle. Per combatterlo, nell’immediatezza, si può ricorrere a farmaci ad azione antidolorifica e antinfiammatoria. Se il dolore si ripresenta o è ricorrente e di lunga durata la visita dello specialista è fondamentale.

Da non sottovalutare è, in particolare, il dolore nell’area del pube, la cosiddetta pubalgia. Nel termine pubalgia si inquadrano diversi disturbi, che hanno come denominatore comune la presenza del dolore. In realtà si pensa che la pubalgia non sia altro che l’esito di un’infiammazione cronica o acuta della zona pubica, dovuta a eccessivo lavoro dei muscoli che vanno a inserirsi sull’osso del pube. Questi muscoli sono gli adduttori dell’anca e i retti addominali. In caso di pubalgia il dolore può essere molto vario: a volte compare spontaneamente, a volte viene indotto dalla compressione sulla parte infiammata. Presenta quasi sempre una caratteristica ben precisa: tende a scomparire durante lo sforzo per poi ripresentarsi alcune ore dopo che l’esercizio fisico è terminato. Quando ciò accade, il dolore non interessa solo il pube, ma scende verso l’inguine e la coscia. Molte persone ne soffrono, magari non sapendo che il loro dolore nasce proprio da questa infiammazione, e tendono a sottovalutarla anche perché non da fastidi durante l’esercizio fisico. Si tratta, invece, di un’affezione da non trascurare.

FAQ – DOMANDE E RISPOSTE SUI DOLORI AL BASSO VENTRE

1. Quali possono essere le cause più comuni di dolore al basso ventre?
Le cause possono variare a seconda della localizzazione e dell’intensità del dolore. Tra le più comuni ci sono disturbi intestinali (meteorismo, stitichezza, diarrea), coliche renali, dolori mestruali o legati a patologie ginecologiche (come endometriosi), cistite, infiammazioni muscolari o pubalgia. In particolare, i dolori mestruali (dismenorrea) sono molto frequenti nelle donne in giovane età. La dismenorrea primaria è legata a contrazioni uterine senza alterazioni del ciclo riproduttivo, con crampi al basso ventre che possono irradiarsi verso schiena e cosce. Solitamente compare il giorno prima o durante il ciclo mestruale e può essere accompagnata da sintomi come mal di testa.

2. Quando il mal di pancia è legato allo stress o a cattive abitudini?
Il mal di pancia può essere causato da alterazioni della motilità intestinale indotte da stress emotivo, che può portare a colon irritabile, gonfiore, diarrea o stitichezza. Anche cambiamenti nelle abitudini alimentari, come durante le vacanze, possono scatenare dolori addominali temporanei.

3. Cosa fare in caso di dolore al basso ventre persistente o ricorrente?
Se il dolore è persistente o ricorrente, è importante consultare un medico per identificare la causa. Farmaci antidolorifici o antinfiammatori possono alleviare i sintomi temporanei, ma la valutazione specialistica è fondamentale per dolori legati a condizioni come endometriosi, pubalgia o disturbi renali. In caso di sintomi gravi o associati a febbre, difficoltà respiratorie o altri segni di emergenza, è necessario intervenire subito.