Ghiaccio in estate: tutti i pericoli da conoscere per evitare rischi 

Redazione Semplicemente Salute
Tempo di lettura: 9 MIN
Ghiaccio in estate: tutti i pericoli da conoscere per evitare rischi

Durante l’estate, il ghiaccio diventa un alleato prezioso: rinfresca le bevande, conserva gli alimenti e ci semplifica la vita nelle giornate più calde. Chi non apprezza una bibita ghiacciata o la praticità di un piatto surgelato da preparare in pochi minuti? Tuttavia, l’utilizzo del ghiaccio comporta anche alcuni rischi per la salute, spesso sottovalutati. Tra questi, uno dei più comuni è la congestione, legata agli sbalzi termici. In questo articolo scopriamo tutti i pericoli legati all’uso del ghiaccio in estate e forniamo consigli utili per evitarli, proteggendo il benessere di tutta la famiglia.

Perché il ghiaccio alimentare può essere pericoloso: contaminazione e batteri

Anche se all’apparenza innocuo, il ghiaccio può diventare un veicolo di contaminazione invisibile ma insidiosa. Basti pensare che, se non preparato o conservato correttamente, può contenere batteri in grado di provocare disturbi gastrointestinali anche gravi.

Non ci pensiamo quasi mai ma, a volte, le infezioni gastrointestinali con nausea, vomito e diarrea possono essere associate anche al consumo di ghiaccio contaminato, magari già nel momento in cui si preparano i classici cubetti di ghiaccio da mettere in freezer. Se è vero che, quando fa caldo, rinfrescare, soprattutto le bevande, con del ghiaccio è un piacere, bisogna ricordare che a volte si rischia qualche problema di salute, soprattutto se non si presta particolare attenzione alla conservazione del ghiaccio. Il ghiaccio, entrando in contatto con gli alimenti, può favorire l’ingresso nell’organismo di microorganismi patogeni.

La contaminazione dei cibi, anche attraverso l’acqua, può essere responsabile di gravi quadri patologici, specie nelle aree più povere del pianeta. D’altro canto, anche analisi condotte qualche tempo fa dimostrano che esiste il rischio di contaminazione del ghiaccio da parte di batteri coliformi, capaci di determinare appunto sintomi gastrointestinali. I farmaci di automedicazione possono essere di grande aiuto alleviare i disturbi legati a un’infezione, come appunto il vomito o la diarrea, ma per alcune persone particolarmente deboli sotto il profilo immunitario, si tratta si situazioni potenzialmente pericolose. In tutti i casi, quando l’infezione è di origine batterica, è necessaria l’assunzione di antibiotici previa visita e prescrizione

Ghiaccio e batteri sconosciuti: i rischi nascosti dallo scioglimento dei ghiacciai

Il ghiaccio non è solo sinonimo di refrigerio: può celare minacce invisibili, con potenziali ripercussioni future sulla salute umana. Il cambiamento climatico e il progressivo scioglimento dei ghiacciai stanno riportando alla luce ceppi batterici antichi e finora sconosciuti. A lanciare l’allarme è uno studio pubblicato su Nature Biotechnology da un gruppo di ricercatori dell’Accademia Cinese delle Scienze, che ha analizzato microrganismi provenienti dai ghiacci dell’area del Tibet.

Dallo studio del materiale genetico di questi campioni sono emersi quasi mille ceppi batterici mai identificati prima, con caratteristiche ancora da esplorare. Il timore degli scienziati è che alcuni di questi microrganismi, se rilasciati nell’ambiente o entrati in contatto con animali e esseri umani, possano rappresentare un rischio biologico, diventando potenziali vettori di malattie. Un motivo in più per riflettere sui legami tra ghiaccio, clima e salute pubblica.

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Ghiaccio e sbalzi termici: il rischio congestione

Rinfrescarsi nelle calde giornate estive è un gesto naturale, ma farlo nel modo sbagliato può causare disturbi anche seri. Il ghiaccio, se ingerito in modo eccessivo o troppo rapidamente, può provocare uno sbalzo termico che mette a rischio l’equilibrio del nostro apparato digerente e non solo.

Cosa succede al nostro corpo dopo aver mangiato

Dopo un pasto, lo stomaco richiama una maggiore quantità di sangue per avviare il processo digestivo. Questo riduce temporaneamente la disponibilità di sangue per altri organi come cuore e cervello. Il cibo ingerito viene trasformato in una massa semiliquida grazie:

  • ai succhi gastrici, che lo scompongono chimicamente;
  • ai movimenti della muscolatura gastrica, che lo spingono verso l’intestino.

Se uno di questi meccanismi viene rallentato o interrotto, si può verificare una cattiva digestione.

Il ghiaccio può bloccare la digestione

Quando si ingerisce all’improvviso una bevanda ghiacciata o si consuma troppo velocemente un gelato o una granita, si rischia di compromettere la normale attività dello stomaco. Il freddo eccessivo può generare un brusco spasmo dei muscoli addominali, portando a quella che comunemente viene chiamata congestione.

Mal di testa da freddo: perché accade

Un altro effetto poco conosciuto del ghiaccio è il mal di testa da freddo, tipico quando si consumano alimenti molto freddi mentre si è accaldati. Questo accade perché lo stimolo freddo colpisce i vasi sanguigni del palato e della bocca, mandando un segnale di “pericolo” al cervello. Il risultato può essere:

  • cefalea improvvisa;
  • crampi addominali;
  • sensazione di malessere generale.

Come prevenire la congestione

Per evitare questi disturbi senza rinunciare al piacere del ghiaccio:

  • fate pasti leggeri durante le ore più calde;
  • consumate cibi e bevande fredde con lentezza, specialmente se siete molto accaldati;
  • aspettate qualche minuto prima di mangiare qualcosa di gelato se avete appena finito un pasto abbondante.

Adottando queste semplici precauzioni, è possibile godersi il refrigerio del ghiaccio senza correre inutili rischi per la salute.

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Come consumare il ghiaccio in modo sicuro durante l’estate

Se preparate a casa il ghiaccio dovrete stare particolarmente attenti ai rischi appena esposti. Conviene utilizzare solo acqua corrente del rubinetto o acqua di bottiglie di oligominerale non ancora aperte. Quando dovete prendere del ghiaccio meglio non toccarlo con le mani ma usare apposite pinze o un cucchiaio pulito. 

In caso si preparino scorte da tenere in freezer, occorre sostituire i cubetti almeno una volta ogni 4-6 settimane, oltre a pulire spesso il vano refrigerante e lavare con un normale detersivo per piatti le vaschette ogni volta che si devono riempire d’acqua per produrre ghiaccio. Inoltre, dopo averle riempite, conviene coprirle con un foglio di alluminio per evitare contaminazioni provocate dagli altri cibi presenti nel congelatore.

L’acqua posta nelle vaschette dovrebbe essere rapidamente refrigerata a -18 gradi, per poi conservarla ad almeno 5-10 gradi sotto lo zero per evitare liquefazioni e ricongelamenti. 

Inoltre, visto che i batteri possono riprodursi dopo che il loro sviluppo è stato bloccato dalle basse temperature, ricordate di utilizzare il ghiaccio conservato in ciascuna vaschetta in una volta sola, scartando quello non immediatamente utilizzato.

FAQ – Domande e risposte veloci sui rischi del ghiaccio

1 Il ghiaccio può causare problemi di salute in estate?

Sì. Il ghiaccio può essere veicolo di batteri patogeni, specialmente se preparato o conservato in modo scorretto. Il consumo di ghiaccio contaminato può provocare infezioni gastrointestinali con sintomi come nausea, vomito e diarrea. Inoltre, l’assunzione rapida di bevande ghiacciate può causare congestioni e altri disturbi legati agli sbalzi termici.

2 È vero che dallo scioglimento dei ghiacciai emergono batteri pericolosi?

Sì. Studi recenti hanno dimostrato che lo scioglimento dei ghiacciai, causato dal cambiamento climatico, sta liberando ceppi batterici antichi e sconosciuti. Alcuni di questi potrebbero rappresentare un rischio biologico per l’uomo, se dovessero entrare in circolazione nell’ambiente o attraverso animali.

3 Come usare il ghiaccio in modo sicuro durante l’estate?

Per un uso sicuro del ghiaccio è importante:

  • utilizzare acqua potabile (di rubinetto o da bottiglie sigillate);
  • evitare di toccare i cubetti con le mani;
  • sostituire regolarmente le scorte (ogni 4–6 settimane);
  • pulire vaschette e freezer con regolarità;
  • coprire le vaschette con alluminio per evitare contaminazioni.
    È consigliato usare il ghiaccio tutto in una volta ed evitare di ricongelare ciò che è già stato parzialmente sciolto.

Fonti

Liu, Y., Ji, M., Yu, T. et al. A genome and gene catalog of glacier microbiomes. Nat Biotechnol 40, 1341–1348 (2022). https://doi.org/10.1038/s41587-022-01367-2 

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