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Giornata mondiale della neve: tanti benefici ma attenzione a non correre rischi

Tempo di lettura: 2 minuti

Per quanto Covid-19 abbia profondamente mutato le abitudini in questo inverno, ci piace lo stesso ricordare che domani, 20 gennaio, è la Giornata Mondiale della neve. E allora, in attesa di poter di nuovo godere a pieno della piste e della neve per qualche lunga passeggiata di fondo o delle divertenti “ciaspolate”, non dimentichiamo quanto bene può fare sia al fisico sia alla psiche muoversi all’aperto in montagna.

Non ci credete? Andate a rileggere una ricerca apparsa qualche tempo fa su Applied Research in Quality of Life. Lo studio ha preso in esame 126 sciatori classici, 112 amanti dello snowboard e 41 persone che utilizzavano con tranquillità sia gli sci che le tavole. Il risultato è che muoversi sulla neve è fonte di allegria e benessere, con un effetto ancor maggiore per chi scende con gli sci ai piedi. Il motivo? Probabilmente muoversi in ambienti così belli e consumare calorie in un modo gratificante aiuta a sentirsi allegri e più sereni. 

Ovviamente, a fronte di questi aspetti positivi, non bisogna dimenticare il valore della prevenzione nel fare attenzione ai piccoli problemi fisici, che possono accompagnarsi alle richieste eccessive che si fanno al proprio corpo, soprattutto all’apparato osteoarticolare, specie in mancanza di un adeguato allenamento o di un opportuno riscaldamento. Per questo, prima di scendere in pista conviene cominciare ad allenarsi, anche con semplici esercizi di ginnastica presciistica da fare a casa. Lo sci alpino classico “carica” lo sforzo soprattutto sulle ginocchia “stressandone” i legamenti, soprattutto in caso di piste difficili, per la necessità di spostare repentinamente il peso del corpo come avviene anche per evitare un ostacolo improvviso durante la discesa. Le  discipline più moderne , come lo snowboard che raccoglie un numero sempre maggiore di estimatori,  tendono a mettere a dura prova anche altre parti del corpo, come le spalle. Per prepararsi alla classica “sciata”, comunque, occorre prima di tutto rinforzare i legamenti delle ginocchia, per evitare distrazioni, cioè piccole lesioni dei fasci legamentosi, o peggio distorsioni. Oltre agli esercizi di stretching necessari per distendere i muscoli della coscia e del polpaccio, quindi, è utile anche tentare di  “irrobustire” i legamenti e i tendini. Questo può essere fatto, ad esempio “scaldando” queste strutture con esercizi che rendono più solido di il quadricipite, muscolo della coscia che può anche “supportare” l’attività dei legamenti nel caso questi siano deboli. Anche per chi preferisce il carving  tali attività presciistiche sono indicate, perché anche con il carving si tende a “caricare” lo sforzo sulle ginocchia per quanto le curve che si impongono in questa disciplina siano generalmente più ampie rispetto a quanto accade con gli sci tradizionali.

Sul fronte dei piccoli incidenti, in caso di “cadute” senza traumi eccessivi o semplicemente di fastidiose tensioni muscolari, crampi o dolori alle articolazione eccessivamente sollecitate, un aiuto può venire dai farmaci di automedicazione, in grado di limitare dolore e infiammazione oltre che di facilitare il riassorbimento di ematomi o simili. E poi, buona giornata sulla neve: quando sarà possibile tornare in montagna in piena libertà, corpo e mente ne trarranno beneficio!