Le scottature

Redazione Semplicemente Salute
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A chi di noi non è capitato di prendersi una fastidiosa scottatura al sogno, oppure di bruciarsi mentre la intenta cucinare?

Arrossamento, dolore e gonfiore sono i classici segni di quando ci si scotta. La parte più superficiale della pelle, ovvero l’epidermide, diventa dapprima molto arrossata e poi fa male.

Spesso, specie se non si è intervenuti subito o comunque sempre in caso di bruciatura particolarmente intensa, si possono formare piccole vesciche ripiene di liquido chiaro, segno della sofferenza del tessuto. Una forma di bruciatura della pelle è quella causata dal sole.

L’esposizione protratta e senza adeguata protezione ai raggi solari può dar luogo alle simi della pelle, quali scottature solari, e a volte ritenda.

In caso di scottature solari o piccole bruciature, due sono gli obiettivi principali che bisogna porsi. Prima di tutto, limitare il dolore, il gonfiore, il rossore e soprattutto evitare le sovrainfezioni.

Per questo sono molto utili i farmaci di automedicazione contenenti sostanze ad azione disinfettante o antibiotica, che possono non solo impedire l’infezione, ma possono avere anche un’azione lenitiva. Gli UVB scottano di più degli UVA e gli UVB sono più presenti nelle ore centrali, nelle ore più calde, mentre gli UVA sono più presenti alla mattina e alla sera, quindi buona regola e prendere la tintarella alla mattina e alla sera, mai durante il giorno.

Fondamentale è la fotoprotezione, importante sia per evitare scottature e ritene, sia soprattutto per evitare i danni cronici da sole, quindi anche tutti gli esseri di forte invecchiamento e alla lunga anche tutti i tumori cutanei che possono essere scatenati dalla lunga scottazione.

Insomma, prima di tutto cerchiamo di fare più attenzione e se invece capita di bruciarci, evitiamo i rimedi della nonna.

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