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Mononucleosi: cos’è, che sintomi provoca e come si tratta

Mononucleosi: cos’è, che sintomi provoca e come si tratta

A voler essere romantici, si potrebbe chiamare la malattia di San Valentino, oramai alle porte. Perché se è vero che l’amore aiuta a mantenere il benessere, contribuendo a liberare endorfine che fanno star bene sul fronte fisico e psicologico, è altrettanto innegabile che, attraverso lo scambio di fluidi corporei, si possono trasmettere infezioni. E non stiamo parlando solamente delle malattie a trasmissione sessuale. Ci sono anche quadri che possono legarsi all’atto d’amore più romantico che c’è, il bacio. È quello che avviene con la mononucleosi infettiva, conosciuta anche come “malattia del bacio”. Anche se è vero che basta l’uso di una semplice tazzina di caffè mal lavata e precedentemente usata da un soggetto portatore del virus per trasmetterlo, è altrettanto innegabile che il bacio, con le labbra che si sfiorano fin ad incollarsi tra loro, è senza dubbio la fonte principale di contagio, pur rappresentando quanto di più dolce e romantico esista. Ed allora? Allora meglio conoscere il virus e i sintomi che esso genera per potere gestire al meglio la patologia.  

Cosa causa la mononucleosi

La mononucleosi infettiva, spesso definita proprio come malattia del bacio, è causata dal virus di Epstein Barr. Questo virus fa parte della famiglia dei virus dell’Herpes. Questo spiega, almeno parzialmente il perché del quadro clinico che si associa all’infezione, quando sono presenti sintomi.

A volte, infatti, la mononucleosi è asintomatica o, in molti casi, non ci sono segni chiari dell’infezione. 

È importante ricordare che l’impatto dell’infezione da virus di Epstein Barr dipende molto dalle condizioni psicologiche dell’individuo. Se ci si sente stanchi e si è particolarmente ansiosi, infatti, è più facile che compaiano sintomi più significativi: i meccanismi alla base di questo fenomeno sarebbero da ricercare soprattutto nella diminuzione delle risposte degli anticorpi specifici contro i virus dovute al malessere psicologico, attraverso vie ancora da identificare. Insomma, la prevenzione della malattia del bacio passa anche attraverso uno stato emotivo positivo, che non ci porti ad essere giù di morale. 

I sintomi della mononucleosi negli adulti e nei bambini

Il virus di Epstein Barr, ovviamente, non colpisce solamente gli innamorati. Il quadro clinico si può manifestare ad ogni età anche se negli adulti e nei bimbi l’infezione può assumere caratteristiche diverse. Negli adulti, se la malattia si manifesta ha come sintomo predominante, in genere, una stanchezza inspiegabile conseguenza del superlavoro del sistema immunitario per contrastare la replicazione del ceppo virale. Possono anche essere presenti, a tutte le età, l’aumento delle dimensioni delle ghiandole linfatiche in prossimità del collo, una crescita della milza e addirittura, in qualche caso, una sofferenza del fegato che magari non si manifesta ma può essere rilevata con gli esami del sangue e un anomalo innalzamento primi tra tutti dei valori delle transaminasi. 

Nei bambini, in più, possono anche comparire macchie simili a quelle del morbillo o della scarlattina che si concentrano sul torace. A fare da contorno al quadro compare spesso un fastidioso mal di gola, tipico della tonsillite e qualche linea di febbre. 

Contagio e incubazione e della mononucleosi

Il virus della mononucleosi, anche se può trasmettersi attraverso tazze o bicchieri condivisi o non ben lavati, non risulta particolarmente contagioso. Per questo si trasferisce più facilmente con contatti prolungati come avviene nel caso del bacio. 

Inoltre, può essere molto lento a segnalare la propria presenza. L’incubazione infatti è molto lunga. La durata dell’infezione in alcuni casi può sfiorare i due mesi, e soprattutto chi è entrato in contatto con il virus può continuare a eliminarlo con la saliva anche dopo che non ci sono più i sintomi della malattia. 

Come si affronta la malattia del bacio

Come spesso accade con i virus, che sfruttano le cellule dell’ospite per replicarsi, anche per la mononucleosi non esistono cure specifiche. Ma c’è comunque la possibilità di contrastare alcuni disturbi come un leggero mal di gola o il mal di testa e altri fastidi che possono accompagnare anche questa infezione virale con i farmaci di automedicazione, che aiutano a gestire alcuni dei fastidi che possono caratterizzare il quadro clinico. Ovviamente, la diagnosi di mononucleosi deve essere fatta dal medico che, caso per caso, valuterà, in base alle condizioni del paziente e alla sintomatologia presente quali esami di verifica o terapie effettuare. Per il resto, l’infezione da virus di Epstein Barr si risolve da sola, quando il sistema immunitario ha la meglio sul virus.